Le Giornate FAI di Primavera: un’occasione per scoprire e valorizzare il patrimonio italiano
Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate FAI di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa, culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.
“Da oggi e senza incertezza anche noi del FAI dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane – che esse virtualmente rappresentano – l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha dichiaratoMarco Magnifico, Presidente FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Le Giornate FAI di Primavera anche in questa edizione attraverseranno il territorio italiano – da Nord a Sud del Belpaese, aprendo luoghi insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco noti e valorizzati – per continuare assieme a meravigliarsi di fronte alla sorprendente vastità del patrimonio italiano, una festa con le persone e per le persone: 750 luoghi saranno infatti aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti – cittadini di domani – appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Una mappa italiana, variegata e inaspettata (elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it): borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi che ci raccontano di altre culture, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. Saranno proprio le Giornate FAI di Primavera per due giorni a dare voce a tanti luoghi e a ricordarci di dar loro attenzione, per raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela. Una missione culturale verso il patrimonio italiano che coinvolge tutti, perché appartiene a tutti.
La rete territoriale FAI del Friuli Venezia Giulia, attraverso le sue Delegazioni e i suoi Gruppi, ha organizzato l’apertura di 20 luoghi straordinari in 12 Comuni della regione, molti dei quali visitabili per la prima volta, ed è pronta ad accogliere i visitatori grazie a 200 Volontari e 479 Apprendisti Ciceroni, oltre ai Volontari per un Giorno e ai proprietari stessi dei beni che verranno messi a disposizione.
Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.
Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.
Le aperture in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia sono coinvolti 12 Comuni per far scoprire 20 aperture peculiari per caratteristiche storiche, artistiche, culturali e naturali, solitamente non accessibili o poco conosciute. Ricordiamo che gli Iscritti FAI hanno diritto a corsie preferenziali, aperture dedicate e tanti vantaggi nel programma “FAI per me”. Sarà possibile in ogni sito rinnovare l’iscrizione oppure iscriversi per la prima volta al FAI. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione: il contributo minimo suggerito è di 3€, ove non diversamente indicato.
Elenco e approfondimenti: https://bit.ly/GFP2025_FVG
Ecco tutte le aperture regionali:
La Delegazione di Trieste porta i visitatori alla scoperta di tre luoghi in città e propone un evento speciale.
Si inizia con l’Ex Palazzo del LLoyd Triestino, ora Palazzo della Regione (Piazza Unità d’Italia) e sede della Presidenza della Giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’edificio venne costruito tra il 1880 e il 1883 su progetto dell’architetto viennese Heinrich Von Ferstel per accogliere la sede della società di navigazione “Lloyd Austro-Ungarico”, che dal 1922 diventerà “Lloyd Triestino”.
Esplorando i tesori di Trieste
Durante le visite programmate, i partecipanti avranno l’opportunità di ammirare le caratteristiche esterne di importanti edifici, partendo dalla maestosità delle facciate principali fino alle statue muliebri che adornano gli ingressi. Gli interni saranno altrettanto affascinanti, con scaloni monumentali, saloni decorati e ritratti di importanti figure storiche come l’Imperatore Francesco Giuseppe e l’Imperatrice Elisabetta d’Austria.
Programma di visite guidate
Palazzo Necker, una dimora storica in stile neoclassico che vanta una storia ricca di passaggi di proprietà e lavori di abbellimento. Oggi ospita il Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia e sarà aperto al pubblico per visite guidate.
Esplorando la storica Villa Necker
In un altro importante luogo di interesse, la Villa Necker, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire la storia di questa dimora storica e di ammirarne gli interni riccamente decorati.
Scoprendo il MIB Trieste School of Management
Il MIB Trieste School of Management si trova nel suggestivo Palazzo Ferdinandeo, che ha una storia ricca di trasformazioni e restauri. I visitatori potranno esplorare gli spazi interni, tra cui l’elegante atrio e le aule dei master internazionali.
Visita speciale alla Casa Massonica
Per gli iscritti FAI, un’opportunità unica di esplorare la Casa Massonica e scoprire la storia della Massoneria, accompagnati da guide esperte.
Per maggiori informazioni e prenotazioni, contattare [email protected]
Esplorazione di Palazzo Attems – Santa Croce a Gorizia
A Gorizia, la Delegazione FAI propone visite guidate presso il Palazzo Attems – Santa Croce, sede del Municipio di Gorizia, per celebrare il riconoscimento europeo della città come Capitale della Cultura.
Itinerari guidati
Due itinerari in lingua italiana e uno in sloveno permetteranno ai visitatori di esplorare la storia e l’arte del Palazzo Municipale e di scoprire le opere d’arte e le istituzioni presenti nel Municipio di Gorizia.
Per ulteriori dettagli e prenotazioni, consultare il sito ufficiale del FAI.
Un weekend alla scoperta dell’arte e della storia a Gorizia
La visita si concluderà ammirando l’opera di Agostino Piazza, artista di origini venete ma goriziano d’adozione: un ciclo pittorico lungo 15 metri, realizzato su parete, che racconta la storia della contea di Gorizia.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 marzo solo pomeriggio dalle 14 alle 18. Domenica 23 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 14.25 alle 18. Gruppi di massimo 20 persone. Durata itinerario: 45 minuti circa. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
L’itinerario in lingua slovena “Alla scoperta del Palazzo Attems Santa – Croce” vuole presentare il Palazzo Attems-Santa Croce dal punto di vista sia storico-architettonico sia istituzionale. Si parlerà dell’evoluzione dell’edificio, inizialmente realizzato come residenza nobiliare per la famiglia Attems dall’architetto Nicolò Pacassi e poi rimaneggiato nei decenni successivi con la profonda alterazione ottocentesca del progetto originale e l’aggiunta novecentesca dell’ala per la sala consiliare. Si accederà anche alla parte retrostante del Municipio per parlare brevemente del Parco del Municipio, un’ampia area verde che inizialmente era parte di un più ampio giardino in stile inglese. Salendo al piano nobile si visiterà la cosiddetta “Sala Bianca” per poi raggiungere l’ala moderna e accedere alla Sala Consiliare. La visita si concluderà ammirando il lungo ciclo pittorico di Agostino Piazza.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 marzo turni in partenza alle 14.25-14.55-15.25-15.55-16.25-16.55. Domenica 23 marzo mattina alle 10.55 e 11.25 e pomeriggio alle 14.25-14.55-15.25-15.55-16.25-16.55. Gruppi di massimo 20 persone. Durata itinerario: 60 minuti circa. Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
Iniziativa speciale:
“Dall’Ottocento ai giorni nostri: una passeggiata tra storie e piante nel Giardino municipale di Gorizia”. Grazie alle approfondite conoscenze della dott.ssa Liubina Debeni si scoprirà l’evoluzione di quello che oggi è il parco municipale: da giardino privato nella sua prima forma di fine Settecento a quella di giardino cittadino. Vedremo come i recenti lavori di riqualificazione hanno riportato il giardino al fascino delle origini armonizzando le caratteristiche botanico-architettoniche con l’accessibilità da parte di tutta la cittadinanza.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 marzo alle 15, domenica 23 marzo alle 10.30 e alle 15. Durata 60 minuti circa. Gruppi di massimo 20 partecipanti. Prenotazione obbligatoria entro giovedì 20 marzo scrivendo a [email protected]. Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
Per informazioni: [email protected].
I volontari della Delegazione FAI di Udine propongono quattro visite nel capoluogo friulano e tre in Carnia.
A Udine si inizia con il CISM – Centro Internazionale di Scienze Meccaniche, la più importante istituzione scientifica non universitaria del Friuli, che ha sede nel prestigioso Palazzo Antonini Mangilli del Torso (Piazza Garibaldi). Attivo oggi in ambito sia internazionale sia locale, fu fondato nel 1968 per volontà di Luigi Sobrero, professore di Meccanica Razionale a Trieste che ebbe l’idea di costituire a Udine un centro internazionale di studi avanzati dedicato alle Scienze Meccaniche e alle discipline a esse collegate. Si partirà dall’androne per entrare nell’edificio con una prima tappa nel cortile; poi si continuerà all’interno attraverso l’importante scalone in pietra impreziosito da statue, procedendo attraverso le diverse sale quasi interamente affrescate. Di particolare rilevanza il corridoio di collegamento tra le due ali dell’edificio, interamente decorato a parete e soffitto nel 1786 con affreschi attribuiti ad Andrea Urbani, a Francesco Chiarottini e a Giuseppe Morelli. Spettacolare è la sala dei divani, ex sala da ballo nella quale nel 1935 si svolse l’ultimo grande avvenimento mondano: il ballo organizzato dal conte Enrico del Torso in onore del Principe di Piemonte in visita alla città.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 16.30). Gruppi di massimo 15 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Scientifico Statale “Niccolò Copernico” e dell’Educandato Statale “Collegio Uccellis”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Ingresso solo per Iscritti FAI a Palazzo della Porta (Via Treppo, 7-9), sede della Curia Arcivescovile di Udine, è un tipico esempio di architettura civile tardo seicentesca in Friuli, uno degli edifici più prestigiosi della città. Il palazzo udinese dei Conti della Porta descrive le forme della tipica casa nobiliare udinese del tempo, costituita da tre piani sormontati da una mansarda a timpano. La struttura è caratterizzata da una certa linearità soprattutto nella parte centrale; i prospetti del fabbricato principale terminano con l’alto cornicione dentellato del tetto. Sulla sinistra del prospetto un alto portone conduce al cortile. Internamente sono presenti tele del pittore carnico Antonio Faci e affreschi di Giulio Quaglio. Si potranno scoprire forme robuste e magniloquenti, figure gigantesche fortemente chiaroscurate, nonché l’importante opera del Quaglio che impreziosisce in particolare la loggetta, pregevolmente affrescata nel 1692 e che oggi costituisce la parte più interessante dell’edificio.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 14 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17). Gruppi di massimo 15 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Classico Statale “Jacopo Stellini”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
La Stamperia d’arte Albicocco (via Ermes di Colloredo) raccoglie storia, arte e cultura in uno dei più improbabili luoghi udinesi. Situata al piano terra dell’edificio che accoglie l’ex Cinema Capitol, passa inosservata alla frenesia della vita cittadina. L’attività nasce nel 1974 a Udine ad opera di Corrado Albicocco e Federico Santini ed è specializzata nella stampa d’arte calcografica, lavorando per numerosi artisti di fama internazionale, tra i quali Giuseppe Zigaina, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova, Jiri Kolar e Piero Dorazio. Nel 1994 Corrado Albicocco lascia la stamperia per aprire quella che diventa la Stamperia d’arte Albicocco, e nasce il suo sodalizio con numerosi artisti di una nuova generazione che apporteranno al mondo della grafica nuova linfa e vitalità. Si affacciano nella stamperia udinese autori delle officine milanesi e romane e molti altri artisti di fama internazionale.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Gruppi di massimo 20 persone, con partenze ogni 30 minuti. Visite a cura di Corrado e Gianluca Albicocco e degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Sello”. Contributo minimo a partire da 5€.
Il tour si chiude nel cuore della città dove si erge il Palazzo del Monte di Pietà, uno degli edifici più imponenti e maestosi della città.
Scopri le meraviglie dell’arte e della storia in Carnia
Al piano terra, al di sotto del porticato, incorniciata da un portale scultore, è incastonata la Cappella di Santa Maria del Monte di Pietà, prezioso scrigno custode degli affreschi di uno dei pittori più importanti di Udine: Giulio Quaglio, oriundo da Como. L’artista nel 1694 affrescò le pareti con episodi della Passione di Cristo e la volta con episodi della vita della Madonna. I visitatori potranno ammirare i suoi affreschi che decorano interamente le pareti e la volta della chiesetta di Santa Maria del Monte, un piccolo scrigno seicentesco.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17). Gruppi di massimo 12 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura di Corrado e Gianluca Albicocco e degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon” e dei Licei “Bertoni”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
A Socchieve, nome che deriva dal latino “sub clivo” per diventare “sot la cleva” per indicare la posizione sotto il colle, si trova la Chiesa di San Martino: monumento nazionale che presenta nel presbiterio un importante ciclo di affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo, il maggior pittore carnico del Rinascimento. I recenti lavori di restauro hanno messo in luce tracce di precedenti costruzioni; il primo impianto potrebbe risalire al VII secolo, nel basamento dell’abside e nella sacrestia sono stati rinvenuti resti di affreschi romanici che raffigurano un Cristo in mandorla con simboli degli Evangelisti e lacerti di immagini di Apostoli e santi. La chiesa è stata consacrata nel 1490 e dall’interno si gode una visuale privilegiata sulla valle del Tagliamento e sul nucleo abitato di Socchieve. La chiesa è inserita nel censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16.30). Gruppi di massimo 20 persone, con partenze ogni 20 minuti. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Nella frazione Mediis si trova la piccola ed elegante Chiesa di San Biagio. L’edificio risale all’ inizio del XVI secolo ed è preceduto da un portico con copertura a tre spioventi poggiante su pilastri in conglomerato carnico. Presenta un’aula a pianta rettangolare, un’abside a pianta quadrata con soffitto a crociera e il campanile a vela con la bifora in stile barocco ad ornare la facciata. La chiesa conserva all’ interno un ciclo di affreschi di periodo proto rinascimentale, attribuiti alla celebre Scuola Tolmezzina e realizzati presumibilmente tra gli ultimi anni del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Il 26 luglio 1515 Daniele De Rubeis, vescovo di Caorle e incaricato del patriarca, consacrò la chiesa, come risulta dalla relativa bolla. Il disastroso terremoto del 1976 ferì anche questa chiesa, che fu oggetto di diversi interventi di restauro e consolidamento, fino a che l’11 agosto del 1989, quando il vescovo ausiliario Pietro Brollo riconsacrò la chiesa consegnandola al culto. Grazie al Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo sarà possibile ammirare la chiesa e, nello specifico, gli affreschi e l’imponente flugelaltar, altare ligneo a sportelli tipico dell’area nordica, opera dell’altoatesino Michael Parth da Brunico (1488-1560).
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16.30). Visite a cura del Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
In zona Nonta si trova l’Atelier dell’artista Barbara Picotti, che nel 1998, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è ritornata in Carnia e ha deciso di ristrutturare la casa di famiglia del 1600 per farne il proprio laboratorio/stamperia d’arte. Si tratta di un’abitazione dalla caratteristica forma a ferro di cavallo che si compone di varie sezioni: la casa padronale, sede dell’attuale osteria con cucina, le stalle, il fienile, il forno, la macelleria e la liscivaia. La bisnonna Regina racconta che è stata anche ricovero per i cavalli dei cosacchi nel 1944/45. Barbara Picotti ha lavorato per il pubblico e il privato, ha esposto in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti; è anche un’illustratrice che ha lavorato marchi commerciali (Bonomelli, Cannamela, Polenta Valsugana, Auricchio) e in campo editoriale (Electa Mondadori e Panda Edizioni).
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16). Gruppi di massimo 10 persone, con partenze ogni 60 minuti. Visite a cura di Barbara Picotti. Contributo libero a partire da 5€.
Per informazioni: [email protected]
Il Gruppo FAI di Palmanova propone due aperture.
A Palmanova sarà possibile visitare le “mine” veneziane e francesi, che rappresentano un interessante esempio di sistema fortificato integrato e possono essere inserite in una più ampia passeggiata alla scoperta dell’intero sistema difensivo. Si tratta di una rete di gallerie costruita con l’intento di permettere ai difensori della fortezza di Palmanova di raggiungere qualsiasi punto della struttura senza essere visti o rischiare di venire colpiti. L’idea fu del provveditore di Palma, Girolamo Corner, e furono realizzate nel 1674/75. Durante il periodo di dominazione napoleonica furono poi ampliate, con la costruzione di postazioni coperte in asse con i baluardi e costituivano il terzo giro del sistema fortificato. Le mine hanno la forma di un tridente in cui il ramo centrale prende l’avvio dal muro di controscarpa, il parapetto che protegge il lato esterno del fossato e che corre lungo la strada coperta e giunge fino al vertice del rivellino. Interessano tutti i nove rivellini della seconda cinta veneziana, costituita da terrapieni di forma triangolare posti di fronte alle cortine allo scopo di occultare le porte cittadine e tenere sotto controllo lo spazio del fossato. Le lunette napoleoniche, postazioni coperte in asse con i baluardi, consistono in terrapieni di forma pentagonale che presentano un sistema di casematte. Ogni casamatta centrale delle nove lunette, detta “caponiera”, presenta tre livelli ed è collegata tramite una galleria sotterranea alla strada coperta del fossato.
Dettagli:
Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Turni di visita ogni 30 minuti. Gruppi di massimo 20 persone. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto Tecnico “Mattei” di Palmanova.
Contributo minimo suggerito a partire da 3€
A San Vito al Torre (frazione di Nogaredo al Torre) sarà possibile esplorare Villa Gorgo, costruita nel XVIII secolo dalla famiglia dei Conti Gorgo, al servizio della Serenissima Repubblica di Venezia fin dal 1468. Questa villa fu incaricata di fortificare il basso corso del Torre e dell’Isonzo, diventando un punto strategico nel passaggio tra i territori veneziani e quelli imperiali. Il borgo conserva ancora l’antico campanile della chiesa di Sant’Andrea, le strade larghe per le carrozze e la monumentale facciata della Grande Scuderia. La visita permette di scoprire la storia e l’architettura della villa e dei suoi antichi borghi in pietra e mattoni.
Dettagli
Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Visite guidate da Apprendisti Ciceroni® del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Cervignano del Friuli. Accessibile in auto e in bicicletta. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Il Gruppo FAI di Cividale del Friuli presenta due luoghi speciali da scoprire.
Tra Remanzacco e Faedis si potrà visitare la Casaforte di Bergum, un borgo medievale fortificato che ospita la casa padronale, una torre e varie costruzioni rustiche. All’interno si possono ammirare reperti storici e una cucina medievale, insieme a una mostra di ceramiche e un giardino botanico. Inoltre, sarà possibile assistere a una dimostrazione delle antiche tecniche dei Campanari, recentemente riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Dettagli
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
Nella zona di Collevillano di Faedis si trova il Vigneto Storico di Faedis, un vero museo all’aperto della coltivazione della vite. Questo vigneto, piantato nel 1896, contiene 30 varietà di vitigni rare e rappresenta una preziosa banca genetica. La visita permetterà di esplorare la storia della viticoltura locale e di scoprire la cultura legata alla coltivazione della vite.
Dettagli
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 13; domenica 24 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Visite guidate dagli Apprendisti Ciceroni dell’ISIS “Paolino d’Aquileia” di Cividale del Friuli. Contributo libero a partire da 3€.
Evento speciale:
Sabato 22 marzo alle 18.45 presso la Domus della Casaforte di Bergum si terrà l’evento “Maestro Martino e il Refosco di Faedis: gusti nei secoli in “Nome della Rosa” dedicato alla scoperta dell’arte culinaria antica attraverso opere letterarie di grande pregio. Parteciperanno illustri relatori e sarà offerta una degustazione di Refosco di Faedis, simbolo della zona.
Un viaggio tra storia, natura e tradizioni culinarie
Il Maestro Martino rivive attraverso tre pietanze preparate dal Cuoco chef Daniele Cinel, in collaborazione con la Cooperativa sociale Arte e Libro che si occupa di inclusione lavorativa per persone con disabilità o svantaggiate.
Massimo 35 posti disponibili per un’esperienza culinaria della durata di circa 75 minuti. Il contributo minimo richiesto è di 15€ per iscritti FAI e 20€ per non iscritti. La prenotazione è obbligatoria tramite email a [email protected].
Per ulteriori informazioni, contattare [email protected].
Itinerario tra beni storici amati dal pubblico
La Delegazione FAI di Pordenone propone un percorso in cinque Comuni con altrettanti beni storici:
A Pordenone, l’Antico Ospitale dei Battuti, donato al FAI grazie al lascito testamentario di Marilena Busato. Risalente al XIV secolo, il bene conserva affreschi trecenteschi e cinquecenteschi che narrano una storia di carità e assistenza.
A Maniago, la Fattoria Dorigo, un’esperienza unica tra tradizione contadina e passione per i motori.
A Sacile, la Tenuta Vistorta – Villa Brandolini d’Adda, un equilibrio tra storia, natura e architettura.
A San Vito al Tagliamento, Palazzo Altan Rota, una dimora veneta con un’importante storia legata alle lotte contadine del dopoguerra.
A Spilimbergo, la Scuola dei Mosaicisti del Friuli, un luogo dove l’arte del mosaico è tramandata da oltre un secolo.
Dettagli per le visite
Le visite si svolgeranno dalle 9 alle 18, con un contributo minimo suggerito di 5€. Le visite sono curate dai Volontari della Delegazione FAI di Pordenone, dei Volontari per un Giorno e degli Apprendisti Ciceroni® delle scuole locali.
Per ulteriori informazioni, contattare [email protected].
Ringraziamenti e collaborazioni speciali
La Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali chiude con le Giornate FAI di Primavera, in collaborazione con il FAI. Rai celebra i 10 anni di partnership con il FAI dal 17 al 23 marzo, promuovendo la bellezza e la sostenibilità del patrimonio artistico e paesaggistico.
Rai è Main Media Partner del FAI e sostiene le Giornate FAI di Primavera 2025, anche attraverso una raccolta fondi autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG.
Si ringrazia la Commissione europea per il suo impegno nel salvaguardare il patrimonio culturale italiano ed europeo, testimoniato dalla visita di quaranta siti storici durante le Giornate FAI di Primavera.
Le Giornate FAI di Primavera 2025: un evento di prestigio
Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Un ringraziamento alle istituzioni e alle aziende partner
Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo.
Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà in virtù di un accordo di collaborazione.
Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.
Le aziende che rendono possibile l’evento
Le Giornate FAI di Primavera 2025 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:
Ferrarelle Società Benefit, Fineco, Dolce&Gabbana e Edison sono solo alcune delle aziende che supportano attivamente l’iniziativa.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti e volontari
Grazie anche a Italo, primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità, Mobility Partner dell’evento, che ha deciso di affiancarsi al FAI per promuovere una mobilità sostenibile, invitando i viaggiatori alla scoperta dell’Italia più bella.
Si ringrazia, inoltre, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la speciale apertura dell’impianto e il prezioso sostegno di Snaitech – proprietaria dell’impianto sportivo – che si rinnova dal 2018.
Il FAI ringrazia la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la preziosa e duratura collaborazione, che rappresenta un passo importante volto a coniugare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con un modello di mobilità dolce, capace di valorizzare i territori e ridurre l’impatto ambientale.
Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 93 Gruppi FAI Giovani e 16 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.
Scandalo in Parlamento: deputato coinvolto in un caso di corruzione
Un grave scandalo ha scosso il Parlamento in queste ultime settimane, coinvolgendo direttamente un deputato di alto livello. L’accusa è di corruzione e le prove a carico del politico sembrano essere molto consistenti.
L’accusa di corruzione
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalle autorità competenti, il deputato avrebbe accettato tangenti in cambio di favori politici e influenze sulle decisioni parlamentari. Le somme di denaro coinvolte sono molto ingenti e le conseguenze politiche potrebbero essere devastanti.
Le reazioni dell’opinione pubblica
L’opinione pubblica si è immediatamente scagliata contro il politico accusato, chiedendo le dimissioni immediate e una severa condanna da parte della giustizia. I cittadini sono stanchi di comportamenti poco etici da parte dei propri rappresentanti e chiedono maggiore trasparenza e moralità nella politica.
Le conseguenze politiche
Il coinvolgimento di un deputato in un caso così grave di corruzione potrebbe avere ripercussioni importanti sul quadro politico nazionale. La fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni potrebbe essere ulteriormente erosa e la classe politica potrebbe essere chiamata a fare i conti con una crisi di credibilità senza precedenti.