SACILE – Nella cittadina di Sacile è stato ufficializzato ieri il Patto di Comunità grazie al progetto CrossCare 2.0. Questa importante iniziativa coinvolge diversi attori locali per garantire il benessere delle persone anziane. La firma dell’accordo è avvenuta nella Sala del Ballatoio di Palazzo Ragazzoni, con la presenza del sindaco Carlo Spagnol, della responsabile del Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo Katia Pantarotto, della capo distretto dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale – Distretto del Livenza Barbara Miglietta e del presidente della Cooperativa sociale Itaca, Paolo Castagna. Numerose realtà del terzo settore hanno accolto con entusiasmo il progetto e si sono unite per attivare reti sociali a supporto della comunità.
CrossCare 2.0: il Patto di Comunità e la sua importanza
Il Patto di Comunità è parte integrante del progetto CrossCare 2.0, coordinato dalla Cooperativa sociale Itaca e finanziato con fondi europei. L’iniziativa coinvolge diversi enti in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia, con un budget di oltre 662 mila euro. Il progetto, inserito nel Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027, mira a creare un modello integrato e innovativo di supporto per le persone anziane.
La firma del Patto a Sacile prevede un’ampia campagna di sensibilizzazione rivolta alle associazioni locali, per sottolineare l’importanza di una comunità che si prende cura in modo completo degli anziani, affrontando le fragilità e promuovendo il potenziamento delle capacità residue.
Co-costruzione del Patto di Comunità
Il percorso che ha portato alla firma del Patto di Comunità è stato frutto di una serie di incontri organizzati dalla Società Sinodé, che ha guidato il processo di coinvolgimento della comunità. Attraverso sei incontri, il numero delle associazioni partecipanti è aumentato progressivamente, consentendo una più ampia espressione dei bisogni e delle risorse disponibili. Un elemento centrale del percorso è stata la mappatura del territorio, un’attività di ricerca che ha permesso di individuare le realtà locali attive nel supporto agli anziani, siano esse di natura sociale, culturale o formativa.
Diverse associazioni, tra cui Auser, Bocciofila Sacilese, Caritas Foraniale Sacile, Fondazione Alvise e molte altre, hanno aderito al Patto di Comunità. La loro partecipazione attiva è fondamentale per il successo del progetto, che mira a creare una rete solida e integrata per rispondere efficacemente alle esigenze della popolazione anziana.
Impegni e obiettivi del Patto di Comunità
I firmatari del Patto di Comunità si sono impegnati a collaborare nella mappatura dei bisogni e delle risorse del territorio, mettendo a disposizione risorse umane, materiali, competenze e idee per lo sviluppo di programmi innovativi a beneficio degli anziani. Il Patto prevede anche azioni concrete per promuovere una rete di solidarietà e cura, con l’obiettivo di costruire una comunità più attenta e inclusiva, che valorizzi i legami intergenerazionali.
Il sindaco Carlo Spagnol ha sottolineato l’importanza di questo passo, evidenziando come il Patto di Comunità rappresenti uno strumento fondamentale per la coesione sociale e l’attenzione alla dignità e al benessere degli anziani. “Insieme possiamo fare la differenza”, ha dichiarato il primo cittadino, invitando la comunità a proseguire su questa strada.
Un progetto orientato al futuro
Il progetto CrossCare 2.0 non si limita a Sacile, ma fa parte di una vasta rete transfrontaliera che coinvolge anche altre città italiane e slovene. Dopo le firme a Portogruaro e Trieste, Sacile ha compiuto un passo significativo verso la creazione di una rete integrata per rispondere alle esigenze degli anziani fragili. Sono in programma ulteriori incontri a Caorle, Lubiana e Grosuplje in Slovenia, per consolidare il modello di presa in carico personalizzato e integrato.
Il Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027 si conferma come un’importante opportunità per rafforzare la cooperazione transfrontaliera, con investimenti mirati a migliorare la qualità della vita delle comunità locali e a preservare il patrimonio culturale e naturale delle aree coinvolte.