Il Tax Freedom Day è arrivato in Friuli Venezia Giulia: 156 giorni di lavoro solo per noi, ma molti cittadini non pagano tasse
È iniziato il primo fine settimana senza tasse del 2025. Venerdì 6 giugno è stato il giorno di liberazione fiscale, quando teoricamente i cittadini italiani iniziano a lavorare per sé stessi e non più per lo Stato fino alla fine dell’anno. Tuttavia, oltre 39.000 friulani e giuliani non versano alcuna imposta e operano nell’economia sommersa.
Dopo 156 giorni si smette di lavorare per il fisco
Questo calcolo è stato effettuato dall’Ufficio Studi CGIA di Mestre, che ha determinato che il Tax Freedom Day del 2025 è arrivato dopo 156 giorni, uno in più rispetto all’anno precedente. Il carico fiscale include diverse imposte e contributi necessari per il funzionamento di servizi pubblici come ospedali, scuole, trasporti e sicurezza.
Il lato oscuro: 39.300 lavoratori in nero in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia, secondo l’Istat, ci sono almeno 39.300 persone che lavorano irregolarmente, senza versare tasse e contributi. Questa economia sommersa è diffusa in tutta Italia, con stime di 2,5 milioni di lavoratori irregolari nel paese.
La pressione fiscale italiana resta tra le più alte d’Europa
La pressione fiscale in Italia è tra le più alte d’Europa, con uno dei valori più alti pari al 42,7%. A confronto con altri paesi europei, l’Italia lavora per il fisco più a lungo. Questo rappresenta un ostacolo economico significativo per regioni come il Friuli Venezia Giulia che si basano sull’export e la competitività delle imprese.
Meno tasse con Berlusconi, picco con Monti-Letta
Negli ultimi trent’anni, il periodo con la minor pressione fiscale è stato nel 2005 durante il governo Berlusconi, mentre il picco è stato raggiunto nel 2013 con il governo Monti-Letta. Nel 2025, le detrazioni fiscali e i bonus per redditi bassi non sembrano diminuire significativamente il peso fiscale.
L’effetto reale? Le tasse non sono aumentate, ma la pressione sì
La pressione fiscale è aumentata per fattori tecnici, non necessariamente per nuove imposte dirette. Tuttavia, la percezione di un fisco opprimente persiste per molti contribuenti, mentre i lavoratori irregolari danneggiano il sistema e minano la fiducia collettiva nello Stato.