Pianoforti pronti per lasesta edizione di Piano City Pordenone: oltre ottanta concerti e cento pianisti per una full immersion di tre giorni nella musica classica, jazz, contemporanea e crossover, che invaderà la città.
Tanti i progetti speciali, sempre ad ingresso gratuito come tutti i concerti del Festival, che faranno scoprire al pubblico nuove sonorità, grandi classici rivisitati e novità discografiche di prossima uscita.
Il tema che fa da fil rouge alla sesta edizione è quello del cambiamento, possibile solo attraverso lo scambio, con tutto ciò che di virtuoso arriva in termini di innovazione, sperimentazione e accostamento di generi e composizioni originali.
L’appuntamento più atteso con la sperimentazione e con le contaminazioni è sicuramente quello di Piano con l’elettronica!: venerdì 21 giugno alle 17.45 al Convento di San Francesco, il pianoforte di Ciro Longobardie il live electronics di Roberto Doati si incontrano nella Musica dei mutamenti e rifrazioni elettroniche: si tratta di un’anteprima mondiale in cui si susseguono i brani di Music of changes di John Cage con le composizioni dell’opera Teoria e pratica del cambiamento del M° Doati, con l’autorizzazione espressa della fondazione John Cage Trust.
Nel pomeriggio di domenica alle 16.30, nel Convento San Francesco, torna un altro appuntamento tradizionale del Festival con Playful900 – Ritratto di Ferruccio Busoni a cura di Aldo Orvieto: sette giovani pianisti si alterneranno ai tasti in un repertorio di musica classica che omaggia il pianista e compositore considerato una delle maggiori personalità della musica contemporanea, artista visionario che ha saputo innovare e sfidare le convenzioni dell’espressione musicale, un vero simbolo del cambiamento artistico che continua a ispirare generazioni.
E se cambiamento significa esplorare, rischiare e creare, l’appuntamento con le improvvisazioni tipiche del grande jazz è sabato alle 19 nella Corte di Palazzo Loredan Porcia con Armando Battiston, decano dei jazzisti della regione, e poi la domenica (dalle 17 alle 19) con un pomeriggio dedicato proprio alle improvvisazioni jazz di Stefano Nardon, Alberto Marson con L’istinto del s(u)ono, Gianpaolo Rinaldi, Massimo Carrieri, Enrico Poletto, Mauro Costantini, Nicola Gabrielli e Daniele Labelli.
Si intitola proprio “Change” il concerto che chiuderà il Festival e che vedrà sul palco (domenica 23 giugno alle 21 in piazza XX Settembre) Uri Caine, musicista ai vertici del jazz contemporaneo da oltre 30 anni, capace di rileggere le sonorità del passato con il presente, mescolando i generi e creando uno stile unico, eclettico e sempre dirompente.
Il concerto è tratto dall’album The Passion of Octavius Catto, opera dedicata a Octavius Catto, attivista che si è battuto per il cambiamento e per i diritti civili degli afroamericani, assassinato a Philadelphia nel 1871.
Il Festival è organizzato dal Comitato Piano City Pordenone ETS con la collaborazione del Comune di Pordenone, il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e di numerosi partner istituzionali e privati.