Circa 10.000 anni fa, al termine dell’ultima glaciazione alpina, la Pianura Friulana, al pari di tutta la Val Padana in senso lato, si presentava come una vasta tundra punteggiata da rade formazioni di Pini e Betulle. Poi, lentamente, il miglioramento climatico in atto permise l’affermazione di un’estesa foresta di latifoglie che, in Epoca romana venne denominata Silva Lupanica. Il successivo espandersi dell’agricoltura, l’aumento demografico e le conseguenti necessità umane, videro a fasi alterne il contrarsi dell’iniziale ininterrotto manto forestale, in
seguito sempre più sfruttato e frammentato, fino a quando, in tempi odierni, gli ultimi lembi superstiti venivano finalmente preservati da leggi regionali e nazionali, oltre che da direttive comunitarie. I querco – carpineti planiziali infatti, rappresentano uno degli ambienti forestali più preziosi e rari dell’intero territorio nazionale. Di queste formazioni oramai sparse e discontinue, considerate come il gradino più elevato rispetto al potenziale forestale delle aree pianeggianti del Nord Italia (climax), il Friuli Venezia Giulia ne conserva le maggiori superfici dell’intera Pianura Padano – Veneta, sommandone in totale circa 615 ettari. Fitosociologicamente ascritti
all’associazione Asparago tenuifolii – Quercetum roboris, questi boschi vedono nella componente arborea principale la presenza della Quercia farnia, del Carpino bianco, del Frassino ossifillo e, in misura minore, dell’Olmo campestre.
Lo strato arbustivo, annovera interessanti specie che evidenziano l’umidità dei suoli, quali il Pado ed il Sorbo ciavardello, mentre vasta è la presenza delle specie erbacee nemorali, esplicitate dalle vistose fioriture tardo invernali e primaverili. Accanto a Caprioli, Cinghiali, Volpi e Tassi poi, la presenza dell’endemico Toporagno della Selva di Arvonchi, proprio qui scoperto e determinato solamente nel 1998, di nursery in cui pipistrelli del gruppo delle Nottole nidificano ancora all’interno di vecchi alberi, di rare specie di Picchi quali il nero ed il cenerino, di elusivi anfibi e rettili come la Rana di Lataste, l’Ululone dal ventre giallo e la Vipera di Redi, di sporadici insetti tipici dei querceti maturi tra cui si cita il Gasterocercus depressirostris, arricchisce ulteriormente la biodiversità animale di queste foreste relitte, la cui salvaguardia ed arricchimento tramite l’aumento della loro superficie e la creazione di corridoi ecologici al fine connettere le formazioni sparse sul territorio è un imperativo assoluto.
L’amore per i boschi planiziali ha portato Anne Mäenurm, affermata fotografa naturalista, alla loro assidua frequentazione per oltre 7 anni per documentarne fotograficamente l’estrema ricchezza naturalistica che ancora conservano. La nostra casa editrce Litostil sas – Corvino Edizioni, da sempre sensibile alla valorizzazione ed alla scoperta del territorio regionale, ha da subito capito l’importanza di pubblicare questo eccezzionale lavoro, che è poi diventato il primo libro fotografico totalmente dedicato alla scoperta delle foreste planiziali friulane .
Il libro, stampato su carta certificata PEFC, accompagnato dalla frasi poetiche di Maurizio Cocco ha l’auspicio di sensibilizzare le persone verso la natura e far conoscere ad un vasto pubblico l’inestimabile tesoro
rappresentato dai boschi planiziali dei quali la nostra piccola Regione con i Comuni di: Aquileia, Bagnaria Arsa, Carlino, Castions di Strada, Cervignano del Friuli, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Ruda, San Giorgio di Nogaro, Terzo di Aquileia e Torviscosa conservano le maggiori superfici dell’intera Pianura Padana.
Affermata fotografa naturalista, Anne Mäenurm è nata in Estonia nel 1973 e da diversi anni abita in Friuli, a Torviscosa. La passione per la natura incontaminata, è sorta in lei fin da giovanissima, quando con il suo cavallo intraprendeva lunghe passeggiate in mezzo ai boschi e si soffermava per intere ore in completa solitudine a godere del mistero e del fascino ancestrale nelle fitte foreste e le sognanti torbiere della terra natìa. Da qui il desiderio di trasmettere agli altri il rispetto per il mondo naturale che ci circonda, di condividere con gli altri l’infinita bellezza della natura e poter rendere per sempre indelebili queste emozioni, ha fatto nascere in lei la passione per la fotografia naturalistica come mezzo comunicativo delle proprie emozioni, tanto da essere oramai inseparabile dalla sua macchina fotografica.
È socia dell’AFNI – Associazione Fotografi Naturalisti Italiani dal 2013 e tantissimi suoi scatti sono stati pubblicati in riviste e pubblicazioni di tiratura sia nazionale che internazionale.
Ha ottenuto diversi premi in prestigiosi concorsi di livello nazionale ed internazionale tra cui:
• MontPhoto (Spagna) 2020 – Vincitore della categoria Montagna
• Montier Festival Photo, Palmarès Concours (Francia) 2018 – Vincitore assoluto
• Asferico (Italia) 2015, 2020 – Finalista
• International Garden Photography of the year (IGPOTY) 2017, 2018, 2019 – Finalista
• Bio Photo Contest (Italia) 2015, 2016, 2017, 2018, 2020 – Finalista
• Nature’s Best – Windland Smith Rice Award 2019 – Menzione speciale
• Appennino Photo Contest (Italia) 2019 – Vincitore
• Alcune testate che hanno pubblicato suoi scatti sono:
• National Geographic, Gardenia, In Viaggio Dolomiti, Meridiani Montagne,
• Digital Camera Magazine, Conde Nast Travellers, Asferico e Bell’Europa.