La Scuola Mosaicisti del Friuli ha il cuore spezzato per la perdita di Nane Zavagno, un maestro mosaicista che ha rivoluzionato il mondo del mosaico portandolo verso nuove espressioni artistiche contemporanee.
Un percorso artistico di grande rilievo
Nato nel 1932 a San Giorgio della Richinvelda, Zavagno ha iniziato il suo percorso artistico alla Scuola Mosaicisti del Friuli come allievo per poi diventare docente, trasmettendo la sua passione e il suo approccio innovativo alla materia. Per lui, il mosaico era più di una semplice forma d’arte decorativa; era un modo di esplorare la materia, la luce e la composizione, concetti che ha trasferito anche in altre forme artistiche come la pittura e la scultura.
Un innovatore nel mosaico
Zavagno ha introdotto innovazioni nel mosaico negli anni Cinquanta, abbandonando le tecniche tradizionali per privilegiare una tecnica diretta che esaltava le qualità intrinseche dei materiali, in particolare quelli naturali. Ha sperimentato effetti chiaroscurali e rilievi, trasformando il mosaico in una forma d’arte dinamica e piena di vita.
La sua visione ha ridefinito il mosaico come espressione personale e individuale, rendendolo uno strumento di creatività senza limiti. Questo approccio lo ha reso una figura centrale nell’arte friulana e italiana, ridefinendo il ruolo del mosaicista come artista completo.
Opere pubbliche e collaborazioni
Zavagno ha realizzato numerose opere pubbliche di grande valore artistico e culturale nelle province di Udine e Pordenone, decorando edifici con rosone e pannelli musivi. Ha saputo coniugare il mosaico con l’architettura, creando opere che interagiscono con lo spazio circostante.
Un’eredità duratura
Nel 2023, una mostra curata da Angelo Bertani ha esposto una selezione della più recente produzione musiva di Zavagno alla Scuola Mosaicisti del Friuli. Le sue opere ispirano ancora le nuove generazioni di artisti, rimanendo un esempio di maestria e originalità.
La perdita di una figura iconica
L’11 gennaio 2025, Nane Zavagno ci ha lasciati all’età di 92 anni. La sua figura e il suo lascito resteranno vivi nel cuore e nelle opere della Scuola Mosaicisti del Friuli, che continuerà a trasmettere la sua eredità alle generazioni future di artisti.