FVG, cresce la fascia over 65 e cala l’affluenza alle urne: cosa dicono davvero i numeri

Astensionismo in crescita: in Italia l’invecchiamento incide sul calo del voto. Dati e analisi sul peso demografico.

28 novembre 2025 10:23
FVG, cresce la fascia over 65 e cala l’affluenza alle urne: cosa dicono davvero i numeri -
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FVG – L’andamento dell’astensionismo in Italia continua a mostrare un calo profondo e costante della partecipazione elettorale, un fenomeno che non può essere spiegato soltanto con il disinteresse politico o con i nuovi stili di vita sempre più mobili. A influire in modo significativo è anche la trasformazione demografica del Paese, un elemento spesso sottovalutato ma sempre più decisivo nel definire la platea degli aventi diritto al voto e la sua effettiva capacità di recarsi ai seggi.

Il crollo della partecipazione elettorale negli ultimi anni

Per quasi trent’anni, dal dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta, l’Italia ha espresso una partecipazione da record, oscillante tra il 92 e il 94%. Una tradizione democratica che è rimasta solida anche nei decenni successivi, fino al 2008, quando le percentuali sopra l’80% sembravano rappresentare una costante.

Negli ultimi anni, però, la curva si è letteralmente spezzata: 63,9% alle politiche 2022, 49,7% alle europee 2024, fino al minimo storico del 37,2% registrato nelle regionali del Lazio. E le altre consultazioni regionali del 2025 non si sono discostate di molto, con affluenze comprese tra il 41,7% della Puglia e il 50% delle Marche.

Un calo definito “verticale”, dove i motivi più discussi sono la crescente sfiducia nei confronti della politica e la maggiore mobilità dei cittadini, spesso lontani dal proprio seggio nel giorno del voto. Ma queste motivazioni non bastano più a spiegare la portata del fenomeno.

La variabile demografica: un Paese sempre più anziano

Un elemento chiave, troppo spesso ignorato, è l’invecchiamento della popolazione. Una trasformazione profonda, documentata dai principali enti statistici e al centro dell’analisi dell’Ufficio comunicazione dell’Unsic, che ha incrociato dati Istat, Inps, Inail e Censis.

«Il primo dato da considerare è l’invecchiamento della popolazione italiana», osserva Giampiero Castellotti, responsabile comunicazione Unsic. Dal 2002 a oggi l’indice di vecchiaia è passato da 131,7 a 207,6, mentre l’età media è salita da 41,9 a 46,8 anni. Gli over 65, che nel 2002 rappresentavano il 18,7%, oggi sono il 24,7%, cioè il 30% dell’intero corpo elettorale.

Il caso Friuli-Venezia Giulia: un territorio tra i più anziani d’Italia

Il Friuli-Venezia Giulia rientra tra le regioni con l’invecchiamento più marcato. In vent’anni la quota di ultrasessantacinquenni è cresciuta dal 21,4% al 27,5%. A guidare la classifica interna è Trieste con il 28,9%, seguita da Udine (49,2 anni di età media), Gorizia (48,5) e Pordenone (47,2).

La regione registra inoltre circa 58mila cittadini con disabilità gravi, una componente che incide in modo rilevante sulla partecipazione elettorale.

Disabilità in aumento: una fetta di elettorato impossibilitata al voto

Il tema dell’astensionismo non riguarda solo chi decide di non votare, ma anche chi non può farlo. A sottolinearlo è Domenico Mamone, presidente Unsic: «Le prestazioni Inps destinate ai cittadini disabili sono raddoppiate dal 2002 al 2025: da 1,7 milioni a 3,4 milioni, con 2,5 milioni di invalidi civili e 630mila invalidi parziali. Si tratta di quasi il 6% della popolazione».

L’Istat certifica inoltre che quasi tre milioni di italiani convivono con limitazioni gravi e oltre nove milioni e mezzo con limitazioni non gravi. Una platea ampia che, al netto dei minorenni, porta gli esperti a stimare che tra il 4 e il 5% dell’elettorato sia strutturalmente impossibilitato a votare, pur avendo in alcuni casi accesso a forme di supporto sociale.

Una percentuale che, inevitabilmente, crescerà insieme all’età media degli italiani.

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