Sabato 5 e domenica 6 aprile 2025: l’atteso ritorno di Castelli Aperti FVG
Il weekend del 5 e 6 aprile 2025 segna il ritorno di Castelli Aperti FVG, l’evento che attira gli appassionati di storia, arte e architettura alla scoperta dei tesori nascosti dei castelli, delle dimore storiche e dei parchi nel Friuli Venezia Giulia. Questa occasione annuale offre l’opportunità unica di visitare luoghi di solito chiusi al pubblico, permettendo ai visitatori di immergersi nel patrimonio culturale e architettonico della regione.


La new entry: Tenuta di Monastero Villa Ritter De Záhony
Castelli Aperti FVG, promosso dal Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia, arricchisce la sua proposta includendo la Tenuta di Monastero Villa Ritter De Záhony, una dimora storica situata nell’ex Monastero di Santa Maria di Aquileia. Fondato nel XI secolo, il monastero ha subito trasformazioni nel corso dei secoli, diventando una proprietà agricola nel 1850. Gestita ancora oggi dalla famiglia Ritter de Záhony, la tenuta rappresenta un pezzo importante della storia regionale.
La ricchezza del patrimonio storico friulano
Castelli Aperti FVG non si limita alla visita dei castelli, ma offre anche eventi collaterali come mostre, concerti, rievocazioni storiche, degustazioni di prodotti locali e attività per i più piccoli. I castelli raccontano la loro storia attraverso guide specializzate, offrendo un viaggio affascinante attraverso la storia, l’arte e l’architettura.


I 19 castelli aperti al pubblico
Quest’anno, l’evento coinvolge un totale di 19 castelli distribuiti tra le province di Udine, Pordenone e Gorizia. Ogni castello ha una storia unica che spazia dal medioevo ai giorni nostri. Ecco l’elenco completo dei 19 castelli che parteciperanno all’edizione 2025:


Provincia di Udine:
- Tenuta di Monastero Villa Ritter De Záhony (Aquileia)
- Castello di Strassoldo di Sotto (Strassoldo)
- Castello di Strassoldo di Sopra (Strassoldo)
- Castello di Ahrensperg (Pulfero)
- Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor)
- Castello di Colloredo di Monte Albano (Colloredo di Monte Albano)
- Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di San Vito al Torre)
- Castello di Tricesimo (Tricesimo)
- Castello di Villalta (Fagagna)
- Palazzo Romano (Manzano)
- Casaforte di Bergum (Remanzacco)
- Casaforte La Brunelde (Fagagna)
- Castello di Aiello (Aiello del Friuli)
- Castello di Arcano Superiore (Rive d’Arcano)
Provincia di Pordenone:
- Palazzo Panigai Ovio (Pravisdomini)
- Castello di Cordovado (Cordovado)
- Palazzo d’Attimis Maniago (Maniago) – ritorna dopo una breve assenza
Provincia di Gorizia:
- Fortezza Rocca di Monfalcone (Monfalcone)
- Castello di San Floriano (San Floriano del Collio)
Eventi e attività nelle dimore storiche
Durante le visite, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare gli interni e i giardini dei castelli, ascoltando le storie affascinanti dei loro proprietari e scoprendo dettagli architettonici che raccontano secoli di storia. Ogni castello organizza eventi speciali come mostre d’arte, concerti, degustazioni di prodotti locali e attività per i più piccoli, rendendo la visita coinvolgente per tutta la famiglia.
Le visite guidate partono all’inizio di ogni ora, con un biglietto d’ingresso che varia dai 7 ai 10 euro. I bambini dai 7 ai 12 anni hanno uno sconto sul biglietto, che sarà di 3,5 euro, mentre l’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni.
Come partecipare
Per informazioni dettagliate sui castelli, gli orari e gli eventi correlati, visita il sito ufficiale dell’iniziativa: www.consorziocastelli.it. Per domande o informazioni, contatta il numero 328 6693865 o invia un’email a [email protected].
Scoppia la polemica sul nuovo decreto del governo
Il recente decreto del governo ha scatenato un acceso dibattito tra i partiti politici e la società civile. Le misure proposte sono state oggetto di critiche da parte di diverse fazioni, che ne contestano l’efficacia e la coerenza con i principi democratici.
Le contestazioni delle opposizioni
L’opposizione ha immediatamente preso di mira il provvedimento, definendolo un attacco alla libertà individuale e una minaccia alla democrazia. Le accuse mosse al governo riguardano soprattutto la mancanza di consultazione con le parti interessate e la presunta violazione dei diritti costituzionali.
La difesa del governo
Dall’altra parte, il governo difende il proprio operato sostenendo che le misure adottate sono necessarie per garantire la sicurezza e il benessere della collettività. Secondo l’esecutivo, il decreto risponde a esigenze contingenti e non rappresenta un attacco alle libertà fondamentali.
La società civile divisa
La società civile si trova divisa di fronte a questa controversia. Mentre alcuni sostengono il governo e le sue politiche, altri si schierano con le opposizioni e manifestano il proprio dissenso. La situazione si fa sempre più tesa e le prossime settimane si preannunciano decisive per il destino del decreto.