La chiusura ufficiale del punto nascita dell’ospedale di San Vito al Tagliamento ha generato una forte onda di proteste. La manifestazione di questa mattina, 17 novembre 2023, ha visto un significativo afflusso di cittadini determinati a difendere la sanità pubblica. La popolazione, radunata già dalle ore 9, ha espresso il proprio dissenso non solo per il punto nascita ma anche per la chiusura della radiologia e la riduzione dei posti letto in chirurgia.
Le ragioni di una chiusura
Il direttore generale Giuseppe Tonutto e la dottoressa Roberta Pinzano hanno definito la sospensione del servizio come una decisione tecnica, dettata dalla necessità di riorganizzare il servizio in un contesto di carenza di personale qualificato, e non come una scelta politica.
La reazione delle Istituzioni e dei Partiti
Le reazioni all’annuncio non si sono fatte attendere, con critiche aspre dal consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), che accusa la Regione di aver tradito gli impegni presi, e da rappresentanti di Patto per l’autonomia e Civica Fvg, che sottolineano l’incapacità di gestire il deficit di personale. Anche Rosaria Capozzi del Movimento 5 Stelle interpreta l’evento come il simbolo del fallimento dell’assessore Riccardi.
La risposta del Territorio
L’impegno della comunità si manifesta nella programmazione di un presidio di mobilitazione, promosso dal coordinamento “Difesa e sanità pubblica” e supportato da numerose associazioni. La chiamata a raccolta per la popolazione testimonia la volontà di non rimanere inerti di fronte a decisioni che impattano direttamente sulla qualità della vita e dei servizi essenziali.
Il futuro del Punto Nascita e l’appello al Sindaco
Il sindaco, facendo eco alle richieste dei cittadini, chiede una pronta riattivazione del reparto e propone di affrontare con determinazione la carenza di personale. La comunità sanvitese attende ora risposte concrete e una soluzione che possa garantire il diritto alla salute e alla sicurezza sanitaria per tutti i suoi abitanti.
In quest’ora di incertezza, San Vito al Tagliamento si stringe in una comunità unita e resiliente, pronta a lottare per la salvaguardia del proprio diritto alla salute.
Ora rischia anche Latisana che ha meno di 500 parti.
Foto di Iacopo Chiarutini