Un 2022 positivo per l’Associazione Produttori della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo APS, che con il miglioramento della situazione sanitaria ha potuto nuovamente partecipare a fiere e mercati, principali occasioni di promozione e vendita dei prodotti dei suoi associati. Prodotti – i quali vanno dalla cipolla cruda ai lavorati – che per la prima volta in questa annata hanno potuto godere del marchio del PAT, ovvero il registro del Ministero dell’Agricoltura che riconosce i Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
“L’entrata in questo albo rappresentativo del Made in Italy – ha commentato la presidente dell’Associazione Michela Spigolon -, avvenuta ad aprile, ci ha permesso di aggiungere un importante elemento nella nostra promozione. Un marchio, quello del PAT, che certifica ulteriormente la qualità della nostra produzione che, seppur di nicchia, è sempre più conosciuta e apprezzata dai consumatori e dai ristoratori”.
I numeri del sodalizio sono infatti strettamente legati alle dimensioni territoriali in cui l’ortaggio nasce: sono una dozzina i produttori associati, principalmente persone che conducono un orto personale e aziende agricole strutturate. I soci sono gli eredi della storia della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo, coltivazione che per secoli ha sostenuto le economie della famiglie del paese. Infatti, grazie alla pazienza di madri e nonne che compivano lunghe trasferte per venderle nei mercati di pianura, venivano sostenuti i bilanci famigliari. Già allora la cipolla cavassina era apprezzata per il suo gusto dolce edelicato e per la sua digeribilità. Purtroppo nella seconda metà del Novecento questa varietà, ormai coltivata da pochi, ha rischiato di estinguersi.
“Ma per fortuna in qualche orto privato era rimasta – ha aggiunto Spigolon – e così grazie all’Associazione formatada produttori locali è partita la riscoperta e l’introduzione nel mercato agroalimentare. Tra l’altro la nostra cipolla si è dimostrata molto duttile, diventando anche uno stimato ingrediente di qualità per trasformati e piatti che vanno dalla cucina tradizionale alla più sofisticata”.
Ora è tempo di programmare il 2023. “Le cipolle della raccolta di quest’anno – ha concluso la presidente – sono state apprezzate da tutti coloro a cui le abbiamo proposte lungo questi mesi autunnali appena trascorsi, nei mercati e fiere di settore in Friuli Venezia Giulia e nel territorio nazionale, a cui abbiamo partecipato. E ovviamente pure nella nostra Festa d’Autunno e Festa della Cipolla Rossa a Cavasso Nuovo, che si tiene ogni anno nella prima domenica di ottobre. Ora guardiamo al futuro perché è già ora di pensare alla prossima stagione agricola nonché concentrarci su un progetto comunicativo-fotografico che vedrà la luce nel 2023