Città 30 in Friuli: «Amirante sconfessa il ddl Salvini»
«Finalmente la Giunta regionale si rende conto dell’inderogabile decisione di trasformare le nostre città in “città 30”, un cambio di paradigma radicale per la viabilità e soprattutto per la sicurezza...
«Finalmente la Giunta regionale si rende conto dell’inderogabile decisione di trasformare le nostre città in “città 30”, un cambio di paradigma radicale per la viabilità e soprattutto per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Non si tratta solo di abbassare un limite di velocità, ma di rivedere in ottica di sostenibilità e vivibilità le nostre città, gli spostamenti quotidiani ed i servizi a disposizione. Certo, la posizione dell’assessora Amirante sconfessa decisamente il disegno di legge sul nuovo codice della strada proposto dal ministro Salvini e probabilmente stupisce anche molti dei suoi compagni di maggioranza in consiglio regionale, ma noi siamo pronti a sostenerla in questa campagna”.
Così la consigliera Giulia Massolino, del Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia - Civica FVG, che su questo tema ha presentato una mozione lo scorso settembre in attesa di essere presentata e discussa, e che ha anticipato un ordine del giorno al bilancio regionale per il 2024 che è stato accolto dalla Giunta con l’intenzione di inserire delle azioni concrete in tal senso nel prossimo omnibus.
«Finalmente la nostra proposta per un territorio più sicuro e a misura di persona inizia a essere presa in considerazione, la posizione dell’assessora Amirante ci consola e conferma ancora una volta come il decreto Salvini sia politicamente sbagliato e nei fatti controproducente - dichiara Massolino -. La sicurezza deve essere una priorità per questa Regione e per questo abbiamo proposto a dicembre contributi a quei comuni che decidono di rivoluzionare la viabilità per poter investire nelle infrastrutture necessarie. Per quel che riguarda la sicurezza i dati parlano chiaro: secondo l’Istat, nel 2022 si sono verificati in Friuli-Venezia Giulia 3.265 incidenti stradali che hanno causato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 4.105. Un costo umano gigantesco ma anche un costo sociale stimato in oltre 360 milioni di euro (circa 300 euro pro capite) per il Friuli - Venezia Giulia. Degli incidenti registrati nella nostra regione nel 2022 il 70,9% (2.315) si è verificato sulle strade urbane, provocando 26 morti (35,1% del totale) e 2.800 feriti (68,2%). Tra le principali cause naturalmente la velocità ed è quindi nella riduzione della velocità che bisogna agire con interventi strutturali che la Regione dovrebbe finanziare. Bisogna andare verso un cambio di paradigma, mettendo le persone al centro: non più una città a 50 km/h con alcune isole a 30 km/h bensì una città a 30 km/h con eventualmente alcune eccezioni per gli assi di scorrimento».