In un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e la sicurezza stradale, emerge con prepotenza il concetto di “città 30”, ideato per rivoluzionare il tessuto urbano delle nostre città. La Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia, guidata dall’assessora Amirante, ha recentemente dimostrato una forte apertura verso questa visione, contrapponendosi così al disegno di legge proposto dal ministro Salvini sul nuovo codice della strada. Questa mossa rappresenta un passo avanti significativo per il progetto di città vivibile, sottolineando l’importanza di una politica urbana focalizzata sulla persona e non solo sulla velocità di spostamento.
La posizione dell’assessora Amirante: un cambio di rotta
L’assessora Amirante ha sconfessato il ddl Salvini, optando per una strategia che pone al centro la riduzione dei limiti di velocità e la riqualificazione degli spazi urbani. La consigliera Giulia Massolino, esponente del Gruppo Consiliare Patto per l’Autonomia – Civica FVG, ha espresso soddisfazione per l’apertura mostrata dalla Giunta, anticipando un ordine del giorno che prevede interventi concreti per la trasformazione delle città in ambienti più sicuri e vivibili.
Un impegno verso la sicurezza e la vivibilità urbana
La mozione presentata dalla consigliera Massolino punta a incentivare i comuni a rivoluzionare la viabilità, con l’obiettivo di ridurre significativamente gli incidenti stradali, che nel 2022 hanno causato in Friuli-Venezia Giulia la morte di 74 persone e il ferimento di altre 4.105. Il costo sociale di tali incidenti è stato stimato in oltre 360 milioni di euro, una cifra che sottolinea l’urgenza di intervenire con politiche efficaci per la prevenzione.
Il futuro delle città a 30 km/h
Il progetto di città 30 non si limita alla mera riduzione del limite di velocità, ma prevede una riconsiderazione globale della mobilità urbana, con un focus particolare sulla sicurezza dei pedoni e sulla qualità della vita cittadina. L’idea è quella di trasformare le città in luoghi dove il benessere delle persone è prioritario rispetto alla velocità dei veicoli, promuovendo al contempo la mobilità sostenibile e l’accessibilità dei servizi.
In conclusione, l’iniziativa a favore delle “città 30” rappresenta un esempio concreto di come le politiche urbane possano evolversi per rispondere alle esigenze di sicurezza e vivibilità dei cittadini, contrastando al tempo stesso le sfide ambientali del nostro tempo. La scelta dell’assessora Amirante di sostenere questo cambiamento non solo sconfessa le posizioni meno progressiste sul fronte della sicurezza stradale, ma apre anche la strada a un futuro in cui le città saranno progettate con e per le persone.