"Coltiviamo la Cultura", aprono al pubblico le dimore storiche: scopri quali in Friuli Venezia Giulia
Domenica 9 novembre torna “Coltiviamo la Cultura”: oltre 50 dimore storiche italiane aprono al pubblico per celebrare agricoltura e territorio.
FVG – Torna domenica 9 novembre 2025 la manifestazione nazionale “Coltiviamo la Cultura – Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche”, promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane ETS in occasione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura. L’iniziativa, giunta alla quarta edizione, coinvolgerà oltre 50 dimore in 15 regioni italiane, offrendo ai visitatori un viaggio tra arte, tradizione e sostenibilità rurale.
Le dimore storiche tra cultura e agricoltura
Le antiche residenze, custodi di patrimonio artistico e memoria storica, mostrano come agricoltura, enoturismo e artigianato possano integrarsi per generare valore economico e culturale nei territori italiani. Durante la giornata, i visitatori potranno partecipare a degustazioni, mercatini, workshop e visite guidate, scoprendo da vicino il legame tra le dimore e il mondo produttivo rurale.
Un modello di sviluppo sostenibile
Secondo i dati dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato, per il 39% delle dimore che svolgono attività agricola, questa rappresenta oltre il 75% del reddito annuale, mentre nel 21% dei casi incide tra il 50% e il 75%. Il connubio tra vitivinicoltura ed enoturismo si conferma trainante: tutte le dimore produttrici di vino offrono percorsi di degustazione, e l’85% di esse ha registrato un incremento delle visite turistiche nell’ultimo anno.
Le dimore come presidi del territorio
Le dimore storiche si configurano come attori centrali dell’economia locale, capaci di integrare cultura, turismo e sostenibilità. Oltre una su quattro sorge in piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, dove contribuisce attivamente alla tutela del paesaggio rurale e al mantenimento delle pratiche agricole tradizionali.
Le aperture in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia partecipano all’iniziativa Palazzo Orgnani e Palazzo Pavona Asquini a Udine, Villa del Torre a Romans d’Isonzo, Villa Iachia a Ruda, Villa Pace a Tapogliano, La Brunelde – Casaforte d’Arcano e Casa Asquini a Fagagna, Palazzo de Gleria a Povolaro di Comeglians, Casaforte di Bergum a Remanzacco e Villa Ritter de Záhony ad Aquileia.
Una rete nazionale di eccellenza
Dalla Lombardia alla Sicilia, l’elenco delle dimore aderenti racconta un’Italia che unisce bellezza, produzione agricola e ospitalità rurale. Le aperture includono castelli, ville e palazzi di pregio, tra cui la Rocca Valle di Castrignano (Langhirano), il Castello di Piovera (Alessandria), Villa Tiepolo Passi (Carbonera) e Villa Selvatico da Porto (Vigonza).
Un patrimonio da valorizzare
Con oltre 4.500 soci, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, nata nel 1977, rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale privato italiano. L’ente promuove la conservazione e la valorizzazione delle dimore storiche, collaborando con istituzioni e comunità per trasmettere alle nuove generazioni un patrimonio autentico e vitale del Made in Italy.