Notizia aggiornata alle ore 15.25
CORDOVADO. Dopo giorni di tensione e trattative finalmente la situazione si è risolta nel migliore dei modi. Verso le ore 12 di oggi 1 settembre L. O. ha deciso di consegnare le armi e uscire dalla casa dove era rimasto barricato dal 30 agosto.
I carabinieri stanno dialogando con lui all’interno dell’abitazione.
In tarda mattinata, stando a quanto riferito, è stato necessario sfondare la porta introducendo un cane robot nell’abitazione dell’uomo. Poi la resa con la consegna delle armi e il dialogo con i Carabinieri. I dettagli della conclusione di questa vicenda verranno comunicati dalla Procura della Repubblica unica deputata a fornire le informazioni dettagliate, come riferito dal comandante dei Carabinieri.
Il 55enne è stato alla fine affidato ai sanitari con con un’autoambulanza del 118 lo hanno trasportato in ospedale scortato dai Carabinieri.
L’uomo è un ingegnere originario di San Donà di Piave (Venezia), servizio militare nell’Arma dei carabinieri ed ex giocatore di basket. Da dopo la pandemia viveva da recluso.
AGGIORNAMENTI PRECEDENTI
La tranquilla città di Cordovado è stata scossa dalla notizia del 55enne che da mercoledì mattina si trova barricato nella sua casa, in possesso di armi. Situazione di stallo dunque dopo 24 ore.
Nel report che segue, esamineremo i dettagli di questa situazione, i motivi che l’hanno portato a prendere questa drastica decisione e gli sforzi delle forze dell’ordine per risolvere pacificamente la situazione.
Le circostanze dell’assedio
L.O., con un permesso per la detenzione di armi non rinnovato da anni, ha visto scattare una procedura di revoca quando non è stato in grado di presentare il certificato medico richiesto.
Questo fatto ha innescato una serie di eventi che lo hanno portato a barricarsi in casa con armi da fuoco. Tuttavia, è importante notare che al momento non costituisce una minaccia per altre persone.
La versione delle Forze dell’Ordine
Secondo il questore di Pordenone, Luca Carocci, il 55enne aveva a sua disposizione armi da fuoco per uso sportivo.
Gli atteggiamenti ostili manifestati dall’uomo sembrano derivare da verifiche delle autorità che hanno evidenziato un disequilibrio psicofisico al momento del rinnovo del permesso. Queste anomalie hanno giustificato il sequestro delle armi, scatenando la reazione di L.O.
Gli sforzi per risolvere la situazione
Le forze dell’ordine stanno impegnando notevoli risorse per risolvere questa crisi in modo pacifico. Attualmente, tre negoziatori dei carabinieri, con il supporto di uno psicologo, stanno cercando di stabilire un dialogo con l’ingegnere. La sicurezza è una priorità, tanto che le utenze di luce e gas sono state staccate per minimizzare i rischi.
La Città in Stato d’Emergenza
L’intero centro della città è ora isolato, con la presenza massiccia di forze dell’ordine, la Polizia locale, i Vigili del fuoco, un’ambulanza e la Protezione civile. Gli abitanti della palazzina sono stati evacuati per garantire la loro sicurezza, mentre le attività commerciali della zona rimangono chiuse.
I video su YouTube
Ci sono tre video su Youtube con cui spiega le sue ragioni per cui non vuole consegnare le armi e con cui ribadisce che l’operazione delle forze dell’ordine sono un “istigazione al suicidio”. L’uomo appare molto scosso e tormentato psicologicamente. Alcuni filmati risalgono anche alla sera di ieri.
La speranza di una risoluzione pacifica
In una situazione come questa, la sicurezza di tutti è la massima priorità. Speriamo che gli sforzi dei negoziatori e degli esperti possano portare a una soluzione pacifica e mettere fine a questa crisi che ha scosso la provincia di Pordenone.
31 Agosto 2023
Ore 12.45 – L’uomo è ancora barricato in casa mentre proseguono le trattative.
Ore 14:00 – Il 55enne utilizza i video su Youtube per comunicare con il negoziatore.
Ore 14:15 – Sono arrivati in elicottero da Livorno gli uomini del Gis, il gruppo interventi speciali dei carabinieri.
Ore 19:05 – I negoziatori dei carabinieri stanno cercando di convincerlo ad arrendersi. Nel pomeriggio si è aperto un canale di dialogo tra l’ingegnere di 55 anni e i negoziatori dei carabinieri.
«Va avanti l’interlocuzione con il negoziatore, segnali che ci lasciano ben sperare». Così il comandante provinciale dei carabinieri di Pordenone, Roberto Spinola, che aggiunge: «La nostra intenzione è di salvaguardare l’incolumità di tutti, anche dell’interessato».
Ora il professionista non si starebbe più limitando a postare video sul proprio canale YouTube ma avrebbe avviato un’interlocuzione anche con gli specialisti dell’Arma. Proprio per questa ragione, non ci sarebbe in vista alcuna irruzione da parte delle forze speciali.
Sul posto, oltre ai reparti speciali, continuano a stazionare gli artificieri, i vigili del fuoco e un’ambulanza.
Uomo asserragliato: ‘due anni fa volevo restituire i fucili’
“Mi ero offerto tempo fa, con la presentazione dell’esposto alla magistratura, per l’aggressione con il rottweiler, il 24 aprile 2021, se non ricordo male, di consegnare le armi alla stazione dei carabinieri affinché nessuno le usasse come pretesto nei miei confronti. Mi è stato detto che era impraticabile”. Lo ha reso noto l’ingegnere friulano, asserragliato in casa, nei commenti all’ennesimo video che ha postato su YouTube. “Sia chiaro – ha precisato – rottweiler e gli altri tre aggressori li ho gestiti a mani nude”, ribadendo che le armi le ha usate sempre e solo al tiro a segno.
1 SETTEMBRE 2023
Ore 07.00 – Questa è stata la seconda notte che trascorrono fuori casa le 13 persone che abitano nella palazzina dove, da mercoledì mattina, si è asserragliato l’ingegnere 55enne di Cordovado (Pordenone), dopo essersi rifiutato di consegnare ai carabinieri le armi che detiene a uso sportivo in mancanza di una conferma del provvedimento di detenzione.
A rendere noto il numero degli sfollati è stata la sindaca, Lucia Bunettin, la quale ha spiegato che è stato lo stesso Comune a mettere a disposizione specifiche strutture. In totale, sono una trentina le persone che stanno patendo notevoli disagi per la chiusura del centro cittadino e di alcune attività commerciali.
“La popolazione comincia a spazientirsi – ha detto ai giornalisti la sindaca – perché sono oltre 40 ore che hanno dovuto lasciare le loro case. Quanto al concittadino che si trova all’interno dell’appartamento, posso solo dire che non è seguito dai servizi sociali e che, personalmente, l’ho conosciuto alcuni anni fa, quando si trasferì qui da noi dal Veneto. Mi fece un’ottima impressione e si disse interessato a scoprire le bellezze di Cordovado”. Poi, la speranza “che ci possa essere, nel più breve tempo possibile, un epilogo positivo per tutti”, ha concluso.
In tarda serata, sono state anche portate brande dove i militari dell’Arma che trascorreranno la notte nei pressi dell’appartamento, potranno riposare.
Intanto, continuano anche i negoziati, che nelle ultime ore avvengono attraverso collegamenti telefonici. Proprio da quando ha accettato di interloquire direttamente con il mediatore, il professionista friulano ha smesso di postare video sul proprio canale YouTube.
Ore 09:15 – Nessuna criticità segnalata durante la notte dai Carabinieri. Sono riprese invece da poco le negoziazioni con l’ingegnere di 55 anni. Il dialogo ora è diretto tra l’uomo e i Carabinieri. Si rifiuta comunque di consegnare le armi e le munizioni.
Ore 12:10 – Dopo giorni di tensione e trattative finalmente la situazione si è risolta nel migliore dei modi. Verso le ore 12 di oggi 1 settembre Luca Orlandi ha deciso di consegnare le armi e uscire dalla casa dove era rimasto barricato dal 30 agosto.
In tarda mattinata, stando a quanto riferito, è stato necessario sfondare la porta introducendo un cane robot nell’abitazione dell’uomo. Poi la resa con la consegna delle armi e il dialogo con i Carabinieri. I dettagli della conclusione di questa vicenda verranno comunicate dalla Procura della Repubblica unica deputata a fornire le informazioni dettagliate, come riferito dal comandante dei Carabinieri.
Ore 13:00 – Il Comandante dei Carabinieri Roberto Spinola ha annunciato e confermato la prossima diffusione di un comunicato stampa della Procura della Repubblica, «unica deputata a diffondere i dettagli della vicenda e della sua conclusione».
Ore 13:15 – Il 55enne è stato alla fine affidato ai sanitari con con un’autoambulanza del 118 lo hanno trasportato in ospedale scortato dai Carabinieri.
Ore 15.20 – “Grazie alla professionalità, alla razionalità e alla capacità di mediazione con cui le forze dell’ordine hanno gestito una situazione che poteva avere sviluppi drammatici, a cominciare dal questore Carocci assieme a tutte le figure che si sono prodigate per un positivo epilogo”.
Così il segretario del Pd provinciale del Pordenonese Fausto Tomasello, dopo la resa dell’ex militare che si era barricato in casa armato per due giorni a Cordovado (Pordenone).
“E’ stato un successo aver garantito l’incolumità di tutti gli attori coinvolti ed è probabilmente anche un episodio che può farci riflettere – ha aggiunto Tomasello – sulla necessità di incrementare controlli preventivi soprattutto in materia di armi e nei confronti di chi le possiede a casa abbia i requisiti psicofisici”.
Ore 15:28 – “Al termine di un lungo negoziato si è finalmente conclusa la vicenda dell’ingegnere friulano asserragliato nella propria abitazione di Cordovado, in provincia di Pordenone.
Ci tengo a ringraziare i Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine che hanno lavorato senza sosta per oltre 50 ore con grande professionalità e pazienza, fino ad arrivare ad un esito sereno della vicenda con grande senso del dovere”. Lo afferma in una nota l’On. Walter Rizzetto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia e Presidente della Commissione Lavoro della Camera.
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