AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.
AZZANO DECIMO (PORDENONE) – Nella serata di martedì 15 aprile, una segnalazione al numero di emergenza 112 ha messo in allerta i Carabinieri di Azzano Decimo riguardo a una presunta rissa tra giovani al “Parco della Dote”. Tuttavia, una volta sul posto, i militari non hanno riscontrato alcun alterco fisico: di fronte a loro c’era un gruppo di circa quindici ragazzini, per lo più tra i 12 e i 14 anni, molti dei quali in uno stato di ebbrezza accentuata.
Due minorenni trasportati al pronto soccorso
Uno dei presenti, un ragazzo nato nel 2010, è stato trovato a terra dopo una caduta, riportando un trauma cranico e una ferita profonda al ginocchio. Accanto a lui, una coetanea giaceva privata di sensi sull’erba, anch’essa in uno stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e trasportati al Pronto Soccorso di Pordenone, dove, dopo le cure necessarie, sono stati riaffidati ai propri genitori.
Casi ripetuti di alcol tra minori nella provincia
Quello di Azzano Decimo rappresenta il terzo episodio dall’inizio dell’anno in cui le forze dell’ordine sono intervenute per minori in stato di ebbrezza. Il 5 aprile a Maniago, due studentesse di 12 e 13 anni sono state soccorse in strada dopo segnalazioni di schiamazzi e comportamenti insoliti, con necessità di ricovero ospedaliero.
Un altro caso si è verificato il 7 marzo a Spilimbergo, dove due adolescenti nati nel 2009 e 2010 hanno manifestato gravi sintomi dopo aver assumo un mix di bibite energizzanti e superalcolici, con conseguente ricovero e successivo rientro presso le famiglie.
Allarme sociale: indagini sulla vendita di alcolici ai minori
In tutti i casi, l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato conseguenze più gravi. Tuttavia, preoccupa il fenomeno in sé: attualmente sono in corso indagini per individuare i canali di distribuzione attraverso i quali i minori riescono ad ottenere bevande alcoliche vietate. Nonostante il divieto, la vendita ai minori viene spesso elusa o ignorata.
Salute a rischio e conseguenze penali
Il binge drinking, ovvero il consumo eccessivo e rapido di alcol per raggiungere l’ubriachezza, sta diventando sempre più diffuso tra i giovani. Non solo preoccupa il numero crescente di episodi, ma anche le conseguenze sulla salute. Il Tenente Colonnello Gianandrea Fiorino, medico dell’Arma, ha sottolineato che il corpo dei ragazzi non è in grado di metabolizzare correttamente l’alcol prima dei 16 anni, con potenziali danni irreversibili per il cervello e il fegato.
Prevenzione e azione educativa condivisa
Il fenomeno ha radici profonde che si intrecciano spesso con problemi psicologici, il bisogno di appartenenza al gruppo o la ricerca di scappatoie da una realtà difficile. La famiglia e la scuola giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione, ma il controllo delle autorità rimane cruciale. La diffusione del binge drinking tra i giovani rappresenta un segnale d’allarme per l’intera comunità, che deve riflettere sulle strategie educative e sui valori trasmessi alle nuove generazioni.