Crisi demografica in Friuli: impatti negativi su immobiliare e trasporti, ma non tutto è perduto

Il quadro demografico e le sue implicazioni economicheIl Friuli Venezia Giulia si prepara a un decennio di grandi sfide. Le stime dell'Ufficio studi della CGIA basate sui dati Istat prevedono una ridu...

13 aprile 2024 08:33
Crisi demografica in Friuli: impatti negativi su immobiliare e trasporti, ma non tutto è perduto -
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Il quadro demografico e le sue implicazioni economiche

Il Friuli Venezia Giulia si prepara a un decennio di grandi sfide. Le stime dell'Ufficio studi della CGIA basate sui dati Istat prevedono una riduzione della popolazione in età lavorativa del 6,8% entro il 2034, una contrazione di circa 50.000 persone. Questo spopolamento è attribuibile al progressivo invecchiamento della popolazione e alla riduzione dei giovani disponibili per il mercato del lavoro.

Settori maggiormente influenzati dalla crisi demografica

Il mercato immobiliare e i trasporti sembrano essere tra i più colpiti. Con meno giovani e un incremento della popolazione anziana, la domanda in questi settori potrebbe subire una notevole flessione. Anche l'industria della moda e il comparto ricettivo potrebbero vedere diminuire il proprio fatturato a causa di un calo della propensione alla spesa.

Quali sono i beneficiari di questa tendenza demografica?

Stranamente, il settore bancario potrebbe beneficiare di questa situazione. L'incremento del numero di anziani potrebbe portare a una maggiore inclinazione al risparmio, favorendo l'accumulo di capitali sui conti bancari. Inoltre, le banche potrebbero vedere un aumento dell'attività legata alla gestione del patrimonio.

Le prospettive per le imprese regionali

Le micro e piccole imprese saranno le più penalizzate, data la difficoltà crescente nel reperire lavoratori qualificati. Al contrario, le medie e grandi imprese, capaci di offrire condizioni lavorative migliori, potrebbero affrontare queste sfide con maggiore agilità.

Il confronto con il resto d'Italia

Nonostante la situazione critica del FVG, altre regioni italiane affrontano sfide ancora maggiori, soprattutto nel Sud Italia. Regioni come la Basilicata e la Sardegna prevedono una diminuzione della forza lavoro ancora più marcata.

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