Una delegazione del Comune di Fiume Veneto a Mune per onorare Giovanni Zol
MUNE (CROAZIA) – Una delegazione ufficiale del Comune di Fiume Veneto, guidata dal vicesindaco Donatella Azzaretti, si è recata a Mune, in Croazia, per rendere omaggio a Giovanni Zol, figura eroica della Resistenza italiana. L’iniziativa è stata accompagnata dalle associazioni d’arma e dall’Anpi, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria storica e di promuovere i valori della pace e democrazia.


La vita e il sacrificio di Giovanni Zol
Giovanni Zol, nato a Fiume Veneto nel 1908, fu un operaio siderurgico che si distinse fin da giovane per il suo impegno antifascista. Entrato a far parte di un’organizzazione clandestina a Trieste, fu arrestato nel 1936 e inviato al confino in Calabria e alle Isole Tremiti per cinque anni. Dopo la sua liberazione nel 1941, tornò a Trieste dove riprese la sua attività di resistenza, collaborando anche con l’organizzazione slovena. Arrestato nuovamente nel 1943, fu imprigionato fino all’armistizio, quando divenne comandante della 14ª Brigata Garibaldi “Trieste”.
Il 7 novembre 1943, Giovanni Zol cadde in un’imboscata mentre combatteva contro le truppe naziste a Mune, un paese nell’entroterra croato, a nord di Rijeka.
La commemorazione a Mune
Durante la cerimonia, la delegazione di Fiume Veneto ha deposto una corona di fiori presso il monumento che ricorda il sacrificio di Zol e dei tanti che lottarono per la libertà. Donatella Azzaretti, nel suo intervento ufficiale, ha sottolineato l’importanza di onorare la memoria di Zol: «Giovanni Zol rappresenta un ponte tra le nostre comunità e la storia europea della Resistenza. È nostro dovere onorarne la memoria e trasmetterne i valori alle nuove generazioni».
Il rappresentante dell’Anpi di Fiume Veneto, Fabrizio Benincà, ha aggiunto che queste commemorazioni annuali servono a ricordare «tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la Democrazia e la Pace, lottando fino alla morte». Benincà ha enfatizzato che il miglior modo per onorare gli eroi del passato è «continuare a combattere per salvaguardare quelle conquiste, senza ricorrere ad altre guerre».


Un esempio di unità e valori condivisi
Questa cerimonia è un esempio di come la commemorazione possa unire la comunità, al di là delle differenze, nel nome di valori universali come la giustizia e la pace. Il sacrificio di Zol e degli altri resistenti non è solo un ricordo, ma un impegno continuo per un mondo più giusto e libero da conflitti.