È made in FVG l’innovativa tecnologia ecosostenibile per la pulizia delle carene delle navi

PORDENONE, 26 MAGGIO 2022 - È prodotto interamente in Friuli Venezia Giulia il prototipo del progetto GreenHull, l’innovativo sistema verde di rimozione del biofouling – fonte di inquinamento marino -...

26 maggio 2022 10:32
È made in FVG l’innovativa tecnologia ecosostenibile per la pulizia delle carene delle navi -
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PORDENONE, 26 MAGGIO 2022 - È prodotto interamente in Friuli Venezia Giulia il prototipo del progetto GreenHull, l’innovativo sistema verde di rimozione del biofouling – fonte di inquinamento marino - dalla carena delle imbarcazioni. L’attività è sostenuta dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia- Slovenia ed è frutto lavoro sinergico di 9 aziende del territorio. Coordinatore è Cluster COMET, insieme ai partner del progetto “GreenHull - Tecnologie verdi innovative per la pulizia dello scafo delle navi in acqua” (www.ita-slo/greenhull), sostenuto dal programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Slovenia e finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Il progetto sviluppato per GreenHull è un sistema ecologico integrato composto da due tecnologieche per la prima volta lavorano in abbinata: l’unità di pulizia ROV - RemotelyOperatedVehicle– e l’impianto modulare di trattamento delle acque reflue. Si tratta del primo sistema che permette di pulire le chiglie delle imbarcazioni, raccogliere l’acqua sporca, purificarla e immetterla in mare, tutto nello stesso momento.

AnoxidallSrl di San Vito al Tagliamento (PN), DLP WaterjetSrl di Lauzacco (UD),  DuroxSrl di Remanzacco (UD), EasytechSrl di Cividale del Friuli (UD), FriulmekSrl di Cordenons (PN), Idrosystems Snc Pordenone, Meccanica Hi Tech srl di San Vito al Tagliamento (PN), OMEG di Tramontin Gianluca s.n.c di Cordenons (PN) e  Time Srl di Fiume Veneto (PN), queste le aziende del comparto metalmeccanico regionale che, su progetto della slovena Salvi d.o.o., hanno lavorato in sinergia rendendo possibile la realizzazione del sistema, il cui primo prototipo verrà presentato in anteprimalunedì 30 maggio al Salone Nautico, all’Arsenale di Venezia.

Sono molteplici i benefici di questo innovativo sistema integrato: innanzitutto la nuova tecnologia verde prodotta in Friuli permette di risolvere in modo ecosostenibile il tema dell’incrostazione biologica degli scafi che navigano nel mare Adriatico, contribuendo a contrastare l’inquinamento dell’area e l’introduzione di specie allogene che gli scafi generano. In secondo luogo, il sistema permette di migliorare le prestazioni delle imbarcazioni e, conseguentemente, di ridurre il loro impatto ambientale. In più, la nuova tecnologia permette di eseguire la pulizia degli scafi dal biofouling senza togliere il natante dall’acqua e, contestualmente, evitando di disperdere sostanze inquinanti nell’ambiente marino circostante.

Commenta Sergio Barel, Presidente di Cluster COMET, portavoce di un comparto che con circa 5.000 imprese, oltre 72.000 occupati e 6 miliardi di euro di il più importante in Friuli Venezia Giulia: “Ancora una volta le aziende della manifattura friulana hanno dimostrato una esemplare resilienza e capacità di adattarsi agli altalenanti andamenti del mercato e questosistema sviluppato per il progetto GreenHull ne è un perfetto esempio: non solo le nostre imprese hanno saputo dialogare e lavorare in sinergia per affrontare una sfida condivisa, ma hanno anche sviluppato nuove capacità, come quella di progettare nuove tecnologie, confrontandosi con settori differenti da quelli con i quali sono abituate ad approcciare, come il settore marino.Abbiamo saputo enfatizzare le specifiche capacità delle nostre piccole eccellenze produttive, sapendo far squadra e collaborando come da sempre operiamo come Cluster”.

Come funziona il sistema integratomade in FVG

A differenza dei normali sistemi pulenti che utilizzano spazzole ed abrasivi, il ROV rimuove il biofoulingutilizzando getti d’acqua apressione elevata. Infatti, per effetto cavitazionale, l’acqua marina a 150 bar viene spinta nel modulo pulente, dotato di due elementi con ugelli rotanti. L’acqua ad elevata pressione rilasciata da questa azione produce le bolle caratteristiche della cavitazioneche, a loro volta, rimuovono in maniera delicata il biofouling, senza danneggiare i rivestimenti antivegetativi della carena.

Il biofoulingrimosso viene immediatamente aspirato insieme all’acqua di mare, condotto nell’innovativo impianto pilota di trattamento degli effluenti, filtrato e sottopostoe a una lavorazione biologica e chimicacon disinfezione a lampade UV. Tutte queste operazioni permettono di ottenere seduta stante un’acqua marina pulita, che risponde ai requisiti previsti dalla Legge epuò quindi essere immediatamente restituita al mare, in logica circolare.

Cos’è il biofouling e perché è nemicodell’ecosistema marino?

Fonte di inquinamento e degrado ambientale, il biofouling, è una bio-incrostazione che minaccia l’ecosistema marino. Esso infatti viene trasportato dalle chiglie delle navi in transito, permettendo agli organismi in esso contenuti di compiere lunghi tragitti e di insediarsi in ambienti nuovi, aggredendo le specie locali, alterando l’ecosistema marino. Non solo: la presenza di biofouling sulla chiglia delle imbarcazioni crea un attrito che riduce la velocità e le performance della nave, un effetto che si traduce in un maggiore consumo di carburante, con conseguente aumento delle emissioni di Co2 e di inquinamento.

https://www.ita-slo.eu/it/greenhull

Cluster COMET  

COMET – Cluster della Metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia - svolge il ruolo di coordinatore del sistema Metalmeccanico Regionale, in particolar modo delle imprese operanti nella meccanica, termoelettromeccanica, componentistica, materie plastiche, metallurgia e produzione di macchinari.    

Un Cluster che rappresenta circa 5.000 imprese, oltre 72.000 occupati e 6 miliardi di euro di export. Il più importante in Friuli Venezia Giulia, considerato che il 48% delle Imprese del manifatturiero in regione opera nel settore delle Metalmeccanica. Quindi, in qualità di soggetto di riferimento dell’interno comparto metalmeccanico della regione, COMET struttura progetti e attività che nascono sempre dal bisogno emerso dal tessuto imprenditoriale e punta all’attivazione delle sinergie tra i soggetti pubblici e privati del Cluster della Metalmeccanica, con l’obiettivo di svilupparne le potenzialità ed enfatizzarne le competenze.    www.clustercomet.it

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