E’ morto Enzo Cainero, commercialista e uomo di sport. Si è spento all’ospedale di Udine all’età di 78 anni a causa di un malore che lo aveva colpito all’inizio di ottobre. Nonostante le difficoltà, cercava di riprendersi con forza, spinto dall’affetto che gli arrivava da tutto il Friuli e non solo.
E’ stato un gigante del Friuli per mezzo secolo. La sua grande qualità, che è stata anche il segreto del suo successo, era la capacità di pianificare ogni cosa per il suo Friuli, parlando e ascoltando allo stesso modo sia il più alto rappresentante delle istituzioni che l’ultimo dei volontari che lo aiutava a organizzare una tappa del Giro d’Italia.
Cainero, figlio del mugnaio di Cavalicco, è cresciuto a pane e sport, in particolare al calcio. Ha avuto una carriera di tutto rispetto fino al Varese, a un passo dalla serie A. Studiava e giocava in porta, parando e studiando. L’ultima stagione l’ha giocata al Tolmezzo in Serie D, ma era orgoglioso di quell’ultima stagione vincente, che è stata l’antipasto di una lunga carriera nello sport.
Il suo ultimo sogno era quello di poter salire in maggio sul Lussari e gustarsi la tappa del Giro d’Italia, l’ultima sua creatura e l’ennesima della sua lunga e ricca carriera. Purtroppo, questo sogno non si è realizzato.
La prossima tappa del Giro d’Italia diventerà anche un grande tributo a Enzo Cainero, un uomo che ha sempre amato e difeso il suo Friuli, lavorando instancabilmente per promuovere la sua terra attraverso lo sport. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nello sport
Morte Cainero: Riccardi, perdo amico di battaglie e grandi traguardi
“Perdo un amico con cui ho condiviso tante battaglie e insieme al quale, grazie alla sua forza, abbiamo raggiunto traguardi che parevano impossibili”. Lo ha affermato il vicegovernatore Riccardo Riccardi. “Il suo entusiasmo e la sua forza hanno portato la nostra regione agli occhi del mondo. Con Enzo Cainero se ne va un pezzo del Friuli Venezia Giulia. Lo saluto con la stima e l’affetto di sempre – queste le parole di Riccardi – sapendo che questa terra gli darà quel riconoscimento rivolto ai più grandi”.
Morte Enzo Cainero: Fedriga, sua fiamma non si spegnerà mai, ma la sua eredità vivrà per sempre
“Cainero ci lascia proprio nel giorno della chiusura di Eyof. Ma quella fiaccola è come il messaggio di vita e l’eredità di Enzo: arderanno sempre e vivranno nel cuore di tutti gli sportivi e di tutte le persone che lo hanno conosciuto”.
Sono parole del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
“La scomparsa di Enzo Cainero – ha aggiunto Fedriga – priva il Friuli Venezia Giulia di una figura di enorme importanza. Nel portare il cordoglio mio personale e dell’Amministrazione regionale alla famiglia, scorgo un vuoto che oggi appare incolmabile per le capacità, le conoscenze, l’entusiasmo, la generosità irripetibili di un uomo che ha fatto grandi cose per il suo territorio e la sua gente”.
MORTE CAINERO. ZANIN: FVG PERDE AMBASCIATORE CHE STAVA COI GIOVANI
“Il Friuli Venezia Giulia perde un suo ambasciatore, un organizzatore e professionista non solo del mondo sportivo che si è sempre speso per far eccellere la nostra terra a livelli internazionali. Di Enzo Cainero ho potuto personalmente apprezzare le qualità lavorative e umane; io giovane politico impegnato in Provincia e poi come sindaco d Talmassons, ricordo quanta fiducia Cainero riponesse proprio nei giovani, una fiducia e un trasporto poi dimostrati sino alla fine del suo operato”.
Così la nota di cordoglio del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, alla famiglia di Enzo Cainero alla notizia della scomparsa, a 78 anni, del manager e commercialista udinese. “Mai potremo dimenticare il suo impegno per la riuscitissima Universiade invernale del 2003 – così ancora Zanin – come le magie che, frutto di passione e contatti eccellenti, hanno fatto della nostra regione una delle terre privilegiate del ciclismo e del Giro in particolare. Salutiamo non un uomo solo al comando, ma colui che ha saputo creare e guidare una grande squadra targata Fvg”.
Morte Cainero: Bini, perdiamo grande uomo a 100 giorni dal “suo” Giro
“Con la morte di Enzo Cainero perdiamo un uomo di grande valore, umano e professionale, che si è sempre speso profondamente per la propria terra. È mancato a 100 giorni dall’inizio del Giro d’Italia, proprio quel Giro che quest’anno arriverà sul monte Lussari, una tappa sognata e desiderata da Enzo, che tanto si era adoperato per realizzarla”.
Così si è espresso l’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini. “Negli ultimi vent’anni, attraverso il suo impegno nell’organizzazione della Corsa rosa, Cainero ha fatto conoscere il Friuli Venezia Giulia in Italia e nel mondo. Instancabile lavoratore – ha ricordato Bini -, credeva nei valori dello sport e della nostra Regione, che gli deve moltissimo. A lui e alla sua famiglia mi stringo in questo momento, certo che la sua eredità e la sua generosità non andranno persi, ma rimarranno per sempre parte della storia della nostra Regione”.
Scomparsa Enzo Cainero
“Addio ad Enzo Cainero. Un grande friulano, un gigante che ha saputo regalarci imprese ed eventi indimenticabili. Un illustre manager che ha dato luce al Friuli Venezia Giulia.” È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, coordinatore regionale del FVG per il partito, appresa la scomparsa del noto manager friulano.
MORTE CAINERO. PROGFVG/AR: UOMO DI GRANDI VALORI LASCIA VUOTO ENORME
“Con la scomparsa di Enzo Cainero, il Friuli Venezia Giulia perde uno dei suoi figli. Amante della montagna e dello sport, uomo di grandi valori com’è proprio nell’essere di un alpino”.
Parole di profonda amarezza quelle espresse dal capogruppo in Consiglio regionale di Progetto Fvg per una Regione speciale/Ar, Mauro Di Bert, anche a nome dei colleghi Edy Morandini e Giuseppe Sibau, per la scomparsa di Enzo Cainero. “Ci lascia davvero un vuoto enorme – scrive Di Bert nella nota del Gruppo – per l’incredibile impegno che ha sempre profuso a favore della sua terra. Dobbiamo alla sua determinazione la ribalta internazionale conquistata dalla nostra Regione per le grandi sfide tecniche del Giro d’Italia che lui, grande conoscitore delle nostre montagne, ha fortemente voluto”.