Legambiente premia il Friuli Venezia Giulia con 4 Bandiere Verdi e 3 Bandiere Nere
La Carovana delle Alpi ha conferito al Friuli Venezia Giulia 4 Bandiere Verdi e 3 Bandiere Nere. Le Bandiere Verdi premiano progetti e associazioni impegnati nella sostenibilità e nella valorizzazione del territorio, mentre le Bandiere Nere evidenziano mancanze nella mobilità sostenibile, nella gestione dell’acqua e nella pianificazione forestale.
Le Bandiere Verdi: Eccellenze nel FVG
I progetti premiati per le Bandiere Verdi si distinguono per l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione del territorio. Tra questi, spiccano la Casa Alexander Langer e l’Associazione Oplon, considerate vere avanguardie culturali. Queste iniziative, nate dal programma della Fondazione Pittini “Percorsi Spericolati”, hanno contribuito a sperimentazioni di grande valore, come la gestione collettiva del patrimonio a Clavais in Carnia e il progetto di reintroduzione della lince nella foresta di Tarvisio portato avanti dall’Associazione Progetto Lince Italia.
Le Bandiere Nere: criticità in pianificazione e infrastrutture
Il Friuli Venezia Giulia ha ricevuto 3 Bandiere Nere, evidenziando criticità nella mobilità sostenibile, nella gestione delle risorse naturali e nella pianificazione forestale. La Città di Trieste è stata premiata con una Bandiera Nera per il progetto dell’ovovia, mentre il Consorzio di bonifica Pianura Friulana è stato criticato per il progetto della condotta SADE. Inoltre, la pianificazione forestale è stata considerata insufficiente, aumentando il rischio di speculazioni e impatti ambientali.
Il futuro delle aree montane del FVG
Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente FVG, esprime apprezzamento per le proprietà collettive e le iniziative giovanili che contrastano la crisi demografica e l’emergenza climatica, come la reintroduzione della lince. Questi progetti rappresentano una “cartolina” positiva per il futuro delle aree interne e montane della Regione.
La mancanza di fondi
Marco Lepre sottolinea la mancanza di risorse per opere cruciali nelle comunità montane, a fronte di finanziamenti per iniziative inutili. Questo, secondo Lepre, è dovuto a una mancanza di pianificazione adeguata da parte delle istituzioni pubbliche. Un buon piano dovrebbe monitorare i risultati ottenuti rispetto agli obiettivi dichiarati, come evidenziato dalla Carovana delle Alpi da oltre vent’anni.