Friuli Venezia Giulia, il prof. Travain: “Ridateci l’Aquila di Aquileia”
Polemica in Friuli Venezia Giulia: il prof. Travain chiede a Fedriga di sostituire il Tricolore con l’Aquila di Aquileia nel logo regionale.


Torna al centro del dibattito il tema dell’identità visiva e simbolica della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il prof. Alberto Travain, leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civic e presidente del Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl, ha inviato l’8 agosto 2025 una nuova lettera al governatore Massimiliano Fedriga, sollecitando una revisione del logo promozionale della Regione, oggi caratterizzato dall’uso del Tricolore al posto della storica Aquila di Aquileia.
Il simbolo al centro della contestazione
Travain contesta il fatto che, “nella sua applicazione diffusa”, il logo istituzionale nelle iniziative promozionali non riporti più l’aquila, definita “il sacro volatile dei Cesari e dei Patriarchi”, da secoli considerata massima espressione identitaria del territorio.
L’Aquila di Aquileia è infatti un simbolo ultrabimillenario, radicato nella storia del Friuli fin dall’epoca romana e poi medievale, legato alla potenza dell’antico Patriarcato di Aquileia.
Secondo il docente, sostituirla con un elemento grafico legato al solo Tricolore nazionale italiano, “poco più che bicentenario”, significherebbe rinunciare a un segno distintivo che unisce idealmente le diverse anime della Regione.
L’appello di Travain
Nella lettera, scritta volutamente in italiano e non in friulano “per evitare che, in buonafede, i Suoi Uffici confinino il mio messaggio al limitativo ambito della tutela delle minoranze linguistiche”, il prof. Travain chiede al governatore Fedriga di farsi carico di un orgoglio identitario radicato e di restituire visibilità al simbolo aquileiese.
“Io sono Friuli Venezia Giulia senza quell’aquila, ultima eco dell’antico orgoglio di un popolo noto come irriducibile sin dai tempi dell’Impero romano, è una terribile attestazione di un grave vuoto d’identità. Prima di distinguerci in friulanofoni, venetofoni, slovenofoni e germanofoni, AQUILEIENSES SUMUS!”, scrive Travain.
L’appello è chiaro: non avallare l’indifferenza o la faziosità su temi identitari e riconsiderare l’importanza del simbolo storico.
Identità e promozione del territorio
Per Travain, il logo e l’immagine istituzionale della Regione non dovrebbero limitarsi a una veste grafica moderna, ma riflettere la storia millenaria e il patrimonio culturale comune, che va oltre le divisioni linguistiche e geografiche.
La richiesta è quindi di un ritorno all’uso dell’Aquila di Aquileia, che per secoli ha rappresentato unità, resistenza e orgoglio per le popolazioni del territorio.
Al momento, non è arrivata una risposta ufficiale dalla Regione, ma il tema – già discusso in passato – rischia di riaccendere il dibattito tra chi privilegia la continuità storica e chi sostiene una modernizzazione dell’immagine istituzionale.