Friuli Venezia Giulia traina l’export italiano: crescita record e boom negli USA
FVG leader in Italia per crescita dell’export (+22,5%). Trieste trascina la regione, boom delle vendite negli USA (+55%).
FRIULI VENEZIA GIULIA – Il Friuli Venezia Giulia si conferma la regione italiana con la più forte crescita dell’export nei primi nove mesi dell’anno, registrando un incremento del 22,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini assoluti, le vendite all’estero hanno raggiunto quota 15,9 miliardi di euro, cioè 2,9 miliardi in più rispetto all’anno precedente.
Trieste protagonista: export più che raddoppiato
A livello provinciale spicca il risultato straordinario di Trieste, che segna una crescita del 118,7%, passando da quasi 2,2 miliardi di euro del 2024 a 4,8 miliardi nei primi nove mesi di quest’anno. A trainare questo balzo è soprattutto la produzione di navi e imbarcazioni, settore di punta del territorio.
Andamento nelle altre province
Risultati positivi anche per Pordenone (+6,4%) e un discreto aumento per Udine (+2,3%). In calo invece Gorizia, che registra un -1,3% nelle vendite all’estero.
Boom dell’export verso gli Stati Uniti
L’aumento delle esportazioni del FVG verso gli USA è definito “straordinario”: tra gennaio e settembre si registra un +55% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Tuttavia, mentre Pordenone e Udine segnano un calo delle vendite negli States (rispettivamente -8,3% e -9,1%), la Venezia Giulia vola grazie al contributo decisivo della Fincantieri e degli altri grandi player della nautica.
Performance eccezionali per Trieste, mentre Gorizia chiude comunque con un positivo +3,1%. I dati meno brillanti di Pordenone e Udine risentono invece dei dazi introdotti da Trump, che hanno penalizzato la competitività dei prodotti friulani nel mercato statunitense.
Il contesto internazionale e i rischi per il futuro
Le politiche protezionistiche avviate dagli USA potrebbero influenzare nel medio-lungo periodo l’export regionale, con effetti diretti (mancate esportazioni) e indiretti (riduzione dei margini, eventuale rilocalizzazione delle aziende, fenomeni di trade diversion).
A complicare ulteriormente il quadro interviene anche la svalutazione del dollaro, che dall’inizio dell’anno ha perso il 12% rispetto all’euro, incidendo sulla competitività dei prodotti esportati.
Una crescita solida ma da monitorare
Nonostante un contesto globale incerto – tra dazi, crisi internazionali e fluttuazioni valutarie – l’export del FVG mostra una straordinaria resilienza. I dati disponibili descrivono un quadro dinamico ma non privo di incognite: la situazione, sottolineano gli analisti, va seguita con attenzione perché potrebbe riservare evoluzioni inattese.