Gioco d'azzardo in aumento, Friuli-Venezia Giulia in controtendenza: "isola felice"

Dati nazionali sul gioco d’azzardo in aumento, ma il Friuli-Venezia Giulia mantiene indici tra i più bassi d’Italia.

09 dicembre 2025 09:58
Gioco d'azzardo in aumento, Friuli-Venezia Giulia in controtendenza: "isola felice" -
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FVG – Nel quadro italiano dominato da una spesa sempre più elevata nel gioco d’azzardo, il Friuli-Venezia Giulia emerge come una delle realtà più virtuose, con indicatori nettamente inferiori alla media nazionale. Mentre nel Paese la crescita del settore continua a superare perfino i budget annuali dedicati a sanità e istruzione, il territorio regionale si distingue per un rapporto più equilibrato con il gioco, pur senza ignorare il tema della ludopatia.

Un Paese che gioca sempre di più

Nel 2025 gli italiani hanno destinato complessivamente 170 miliardi di euro al gioco in tutte le sue forme, una cifra pari al 7,2% del Pil e corrispondente a circa 2.800 euro pro capite. Una spesa impressionante che comprende scommesse, lotterie, Lotto, Gratta e vinci, Bingo, giochi numerici come Superenalotto e Win for Life, e l’intero comparto degli apparecchi da intrattenimento.

L’aumento, costante da anni – fatta eccezione per il 2020, rallentato dalla pandemia – certifica un settore che, da solo, supera gli investimenti nazionali in ambiti fondamentali come salute e formazione.

Online in forte espansione

A trainare il mercato è soprattutto il gioco online, che raggiunge circa 100 miliardi di euro, grazie al boom di scommesse sportive, betting exchange e giochi da casinò.
Le sale fisiche – bar, tabaccai e punti autorizzati – generano invece circa 70 miliardi, dei quali il 75% torna ai giocatori sotto forma di vincite.

Complessivamente, oltre 11,5 miliardi finiscono nelle casse dello Stato.

Una fotografia dettagliata dal mondo della ricerca

I dati, elaborati dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic, aggregano le analisi di numerosi enti di ricerca: Adm, Cgil, Cnr, Eurispes, Federconsumatori, Imco, Iss, Istat, Libera, Nomisma, oltre a investigazioni specifiche su trend, fasce di rischio e impatti sociali.

L’occasione della loro diffusione è stata la presentazione del volume “Skin player” di Massimo Persia, medico specializzato in dipendenze e per vent’anni responsabile del SerD di Tivoli-Guidonia, una delle strutture più grandi d’Italia. Il libro esplora la ludopatia da un punto di vista medico, clinico e neuroscientifico, dedicando un ampio capitolo al mondo dei videogiochi e ai rischi legati alle transazioni online e ai contenuti dannosi.

Dove si gioca di più: il Sud guida la classifica

L’analisi dell’Unsic evidenzia come il Mezzogiorno – in particolare Campania, Sicilia e Calabria – registri la spesa più elevata.
Non mancano però aree ad alta incidenza anche nel Nord Italia: alcune zone turistiche dei laghi di Garda e Como e tratti della costa ligure si confermano vere “oasi” per gli scommettitori.

La Lombardia è la regione con il volume totale più alto (27 miliardi), seguita da Campania (22), Lazio (17), Sicilia (16), Puglia (12, con forte incidenza online) ed Emilia-Romagna (11).
Sul fronte della spesa pro capite, dominano campani, abruzzesi, molisani, calabresi e siciliani, tutti oltre i 3.000 euro l’anno.

Il Friuli-Venezia Giulia: un modello opposto

Nel contesto nazionale, il Friuli-Venezia Giulia rappresenta un chiaro punto di discontinuità.
Secondo i dati Federconsumatori relativi al 2024:

  • spesa media pro capite nel gioco fisico: 951 euro, contro i 1.563 della media italiana;

  • indice dei conti online attivi: 0,21, rispetto allo 0,34 del resto del Paese;

  • numero di soggetti ludopatici stimato: 22mila su 1,2 milioni di residenti.

Un quadro che posiziona la regione tra le più moderate e meno esposte ai rischi legati al gioco compulsivo.

L’appello dell’esperto: “Servono ascolto e prevenzione”

«Non è semplice identificare il confine tra gioco come svago e gioco patologico» – afferma il dottor Persia –. «In Italia si stima la presenza di 1,5 milioni di giocatori patologici, con un incremento significativo tra i giovani. È fondamentale ascoltare gli adolescenti, non giudicarli, e proporre giochi educativi, formativi e riabilitativi invece dei contenuti più violenti o sessualmente espliciti oggi predominanti».

Le parole dell’esperto richiamano l’urgenza di proseguire con programmi di prevenzione, sostegno psicologico e iniziative pensate per proteggere le fasce più vulnerabili.

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