SACILE, 7 marzo 2024 – Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia affrontano insieme la sfida comune dell’invecchiamento della popolazione in area transfrontaliera, 15 partner uniti per rafforzare la cooperazione e la governance dei processi decisionali pubblico-privati tra istituzioni e operatori chiave dei servizi sociosanitari per la cura dell’anziano nell’Area di Programma. Avviato ad ottobre scorso, il progetto “CrossCare 2.0. Strategie integrate e condivise per la capitalizzazione del Modello CrossCare”, è co-finanziato con oltre 529 mila euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), uno dei principali strumenti finanziari della politica di coesione dell’UE, ed è inserito nel Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027 con un budget totale di oltre 662 mila euro.
Alla conferenza stampa di ieri mattina, tenutasi a Palazzo Ragazzoni di Sacile, la presentazione del progetto. Sono intervenuti per i saluti introduttivi il sindaco di Sacile Carlo Spagnol con l’assessore Antonella Baldo e il presidente della Cooperativa sociale Itaca Paolo Castagna. A seguire Michele Becia, Segretariato Congiunto, ha presentato il Programma Interreg, mentre la project manager Azzurra Lanfranconi ha evidenziato le strategie integrate e condivise di CrossCare 2.0. Focus anche sui tre territori coinvolti – Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Veneto – con gli interventi di Rossano Maset direttore della Residenza Protetta di Sacile, Tinkara Godec, direttore DEOS celostna oskrba starostnikov d.o.o. per la Slovenia, Daniele Dal Ben direttore della Residenza Francescon di Portogruaro. Il ruolo del servizio pubblico è stato illustrato da Paola Paludetti, direttore dei servizi sociosanitari Ulss 4 Veneto Orientale e Katia Pantarotto responsabile del Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo. A concludere la mattinata l’intervento della dott.ssa Gianna Zamaro, direttore centrale salute, Regione Friuli Venezia Giulia, e di Aldo Pahor, presidente di Asp Itis Trieste.
I PARTNER
CrossCare 2.0 è guidato dalla Cooperativa sociale Itaca come lead partner e conta un partenariato composto da 15 tra enti e organizzazioni. I partner di primo livello sono 6: oltre alla capofila Itaca, Aps ITIS, Ipab Residenza per Anziani Giuseppe Francescon, DEOS celostna oskrba starostnikov d.o.o., Dom starejših občanov DSO Grosuplje e Azienda speciale Don Moschetta. Partner associati: Azienda sanitaria Friuli Occidentale, Azienda unità locale Socio Sanitaria 4 Veneto Orientale, Comune di Portogruaro, Comune di Sacile, Federsanità ANCI Friuli Venezia Giulia, Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo, Združenje koncesionarjev domov za starejše, Zavod Aktivna Starost so.p., Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.
IL PROGETTO
Della durata di 18 mesi, si concluderà il 31 marzo 2025, CrossCare 2.0 è un progetto di capitalizzazione del Modello sviluppato con il precedente progetto CrossCare, che mira oggi a costruire una risposta adeguata al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, sfida comune dell’Area Programma che a medio termine avrà un impatto significativo sulle politiche sanitarie e di inclusione sociale in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia.
CrossCare 2.0 punta, infatti, a una migliore governance della cooperazione e mediante la promozione di interventi di cooperazione sia giuridica che amministrativa, in un’ottica multidisciplinare che abbia la capacità di coinvolgimento di tutti gli attori – cittadini, attori della società civile e istituzioni – che concorrono al benessere dell’anziano, nell’ottica di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale e giuridico che ne impediscono una completa integrazione.
OBIETTIVI
Obiettivo generale di CrossCare 2.0 è rafforzare la cooperazione e la governance dei processi decisionali pubblico-privati tra istituzioni e operatori chiave dei servizi sociosanitari per la cura dell’anziano nell’Area di Programma.
Attraverso la capitalizzazione e il rafforzamento del Modello CrossCare®, sviluppare strategie condivise in risposta alla sfida comune dell’invecchiamento e potenziare il coordinamento dei servizi esistenti nell’area transfrontaliera.
L’approccio innovativo del progetto prevede, inoltre, la promozione sperimentale di un dialogo finalizzato alla nascita dei Patti di Comunità transfrontalieri a livello locale, per sostenere un modello di presa in carico integrata e personalizzata dell’anziano e della sua famiglia, in sinergia tra servizi pubblici e privati, grazie alla collaborazione con la società civile e tutte le realtà formali e informali attive sul territorio.
AZIONI
Le macro-azioni previste sono tre: Formazione modulare, Patti di Comunità, Sperimentazione del nuovo Modello CrossCare 2.0. Verrà, inoltre, testato un progetto di neuromotricità che si prefigge di strutturare nuove procedure di mantenimento cognitivo. La sperimentazione, che abbraccerà il trimestre estivo, ambisce a verificare quanto un protocollo di ginnastica neuromotoria possa aiutare gli anziani a mantenere in salute le proprie funzioni cognitive e di coordinamento psicomotorio.
FORMAZIONE MODULARE
Il progetto prevede la realizzazione di Linee guida bilingui del Modello CrossCare® e un percorso formativo comune a tutti i partner con la partecipazione di operatori sociosanitari, care manager, referenti delle Case di riposo, dei Servizi sociali dei territori, dei Servizi di assistenza domiciliare, operatori del settore, popolazione anziana, caregiver, familiari dei beneficiari inseriti nella sperimentazione e attori informali del territorio.
PATTI DI COMUNITÀ
Il rafforzamento del Modello CrossCare® punterà sulla realizzazione dei Patti di Comunità (PdC), esito finale di un percorso di animazione di comunità che potrà configurarsi come un accordo di rete, governato dalla pubblica amministrazione, che vedrà l’attivo coinvolgimento di tutte le realtà di ogni territorio coinvolto, pubbliche e private, che manifesteranno la volontà di mettersi a disposizione della popolazione anziana e collaborare per garantire la presa in carico condivisa delle fragilità. Declinati nel contesto territoriale, i PdC consentiranno l’attivazione continuata di reti sociali di prossimità, nonché il potenziamento e la formalizzazione di collaborazioni già in essere. Prevista, altresì, la definizione di Linee guida per la realizzazione dei Patti di Comunità, con la previsione di Cabine di Regia multidisciplinari a compagine mista pubblico-privato. I PdC saranno strumento per favorire l’assistenza domiciliare, garantire il monitoraggio formale/informale delle persone anziane, promuovere azioni per favorire l’invecchiamento attivo e la prevenzione.
SPERIMENTAZIONE DEL NUOVO MODELLO CROSSCARE 2.0: TERRITORI E TARGET
Il Modello CrossCare 2.0 verrà sperimentato nei 6 territori comunali di riferimento, corrispondenti ai partner operativi di progetto: Cooperativa sociale Itaca nella Residenza Protetta per anziani del Comune di Sacile (Pn); Azienda pubblica di servizi alla persona ITIS a Trieste; Ipab Residenza per anziani Giuseppe Francescon a Portogruaro (Ve); DEOS, celostna oskrba starostnikov, d.o.o nei Comuni di Brezovica, Ljubljana, Medvode e Horjul; Dom starejših občanov DSO Grosuplje nel Comune di Grosuplje; Azienda speciale Don Moschetta a Caorle (Ve).
Il target coinvolto nella sperimentazione rappresenta la “fascia grigia” di popolazione over 65 non già intercettata dai servizi sociosanitari, in condizioni di fragilità o vulnerabilità, con bisogno di attività mirate di assistenza per prevenirne l’istituzionalizzazione e prolungare la collocazione presso il domicilio. Le azioni pilota verranno definite da una mappatura dei bisogni e dei desideri della popolazione anziana attraverso la somministrazione di questionari nei sei territori.
La sperimentazione coinvolgerà 55 persone anziane over 65, in condizioni di fragilità e non. Il care manager accoglierà le richieste di assistenza da parte dei singoli beneficiari e dei loro familiari, per definire un piano di assistenza domiciliare personalizzato e procedere all’attivazione di un sistema di reti sociali territoriali. Il percorso di sperimentazione verrà accompagnato da una valutazione continua step by step da parte della Fondazione Zancan, che porterà a redigere un report di valutazione finale.
SVILUPPO DEL PROGETTO A SACILE
Nella città sul Livenza CrossCare 2.0 si svilupperà con un taglio innovativo e lo sguardo dedicato a tutti coloro che sono coinvolti nella cura dell’anziano. Comune, Servizi sociali e Residenza Protetta in collaborazione con Itaca porteranno avanti sia i moduli formativi dei metodi Validation e Gentlecare, sia progetti rivolti al benessere psico fisico degli anziani e degli operatori, che quotidianamente si prendono cura di questa ricca ma fragile fetta di società. Sono, inoltre, in fase di studio progetti di disseminazione formativa nelle scuole e nuovi spazi di ascolto, nella consapevolezza che il prolungamento del benessere dell’anziano rappresenti una risorsa essenziale come capitale umano per il territorio.
OUTPUT
Tra i risultati attesi il rafforzamento delle competenze dei partner, delle pubbliche amministrazioni e degli operatori del settore coinvolti, questi ultimi grazie alla partecipazione a corsi di formazione congiunti. Sono in fase di avvio le formazioni “Arco terapeutico e Schema polare” (20 marzo online ore 9.30-12.30), “Validation” (26 marzo e 28 marzo ore 10-16 in Itis Trieste), Metodo Gentlecare 22 aprile a Trieste ore 10-14 e 23 aprile a Pordenone ore 10-14.
Attesi, altresì, il consolidamento del Modello CrossCare e della collaborazione transfrontaliera tramite la realizzazione di Patti di Comunità per un approccio innovativo nella cura dell’anziano; il miglioramento dei servizi per un invecchiamento attivo grazie all’implementazione delle strategie di comunità con l’esperienza pilota del Modello CrossCare 2.0 tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia.
INTERVENTI
A sostenere CrossCare 2.0 e a seguirne gli sviluppi sono il sindaco di Sacile Carlo Spagnol e l’assessore alla Salute Antonella Baldo. Il sindaco in particolare sottolinea che il progetto contribuisce a migliorare i servizi della Casa di riposo di Sacile “perché promuove un approccio innovativo nella cura dell’anziano con la presa in carico integrata e personalizzata dello stesso e della sua famiglia, mettendo al centro il bisogno del singolo e superando così gli attuali sistemi che prevedono solamente prestazioni standardizzate”.
Paolo Castagna, presidente Cooperativa sociale Itaca
“Per la seconda volta in un importante progetto Interreg, Itaca ha l’onore di guidare un partenariato che ha un ambizioso programma, articolato in un ricco piano di formazione declinato sia verso coloro che fanno della cura verso l’anziano la loro professione, ma anche rivolto alla società civile. Attraverso i Patti di Comunità, inoltre, CrossCare 2.0 intende dare slancio alla promozione dei territori in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia, chiamati ad una riflessione in merito alla propria maturità sociale in termini di attenzione alla terza età. La parte sperimentale permetterà ai partner di verificare nuove strategie di mantenimento del benessere individuale, tema centrale del progetto”.
Michele Becia, Segretariato Congiunto
Il Programma interessa il settennio di programmazione europea 2021-2027 e si sviluppa in un’ottica di continuità e capitalizzazione con quanto realizzato nel precedente periodo 2014-2020, che ha finanziato 63 progetti nei settori della competitività, ricerca e innovazione, tutela e valorizzazione delle risorse culturali e naturali e servizi transfrontalieri. Con una dotazione finanziaria di poco più di 88,6 milioni di euro, il Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia basa la sua strategia sui seguenti principali Obiettivi: un’Europa più competitiva, innovativa e intelligente; un’Europa più verde verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio; un’Europa più sociale e inclusiva; per una migliore governance della cooperazione.
Azzurra Lanfranconi, project manager, Cooperativa sociale Itaca
“CrossCare 2.0 è la naturale prosecuzione del precedente progetto CrossCare e si propone lo sfidante obiettivo, attraverso le azioni previste, di accrescere e potenziare strategie innovative di benessere e relazione tra tutti coloro che, in molteplici forme, si occupano di anziani. L’’intento è affrontare con positività, mediante formazione dedicata e conseguente sperimentazione di nuovi protocolli, le fragilità ma anche le resilienze di questa parte di società che, quando messa nelle opportune condizioni, ha ancora tanto da regalare alla collettività”.
Rossano Maset, direttore Residenza Protetta Sacile
“Il progetto CrossCare 2.0 si basa su tre pilastri, la formazione del personale, la predisposizione di un patto di comunità tra tutti quelli che sono i portatori di interesse di Sacile, e una ricerca con sperimentazione. Nel concreto, si procederà con la formazione specifica di operatori, familiari e caregiver sulla malattia dell’Alzheimer attraverso il metodo di cura Gentlecare”.
Tinkara Godec, direttore DEOS celostna oskrba starostnikov d.o.o., Slovenia
“DEOS partecipa attivamente allo sviluppo dei servizi di assistenza a lungo termine per gli anziani in Slovenia, promuove l’educazione dei giovani e migliora le competenze dei dipendenti attraverso la collaborazione con istituti scolastici e lo scambio di migliori pratiche con organizzazioni all’estero. Siamo lieti di continuare la nostra collaborazione nel progetto CrossCare 2.0, dove svilupperemo ed espanderemo le conquiste e i risultati del primo progetto. Questo progetto di capitalizzazione rappresenta un’eccellente opportunità per riconnettersi con partner e organizzazioni familiari, facilitando al contempo il trasferimento di conoscenze a nuovi partner. Ci auguriamo ulteriori collaborazioni durante tutto il progetto”.
Daniele Dal Ben, direttore Residenza Francescon di Portogruaro
“Esprimo l’orgoglio della Residenza Francescon di contribuire alla continuità del progetto CrossCare su cui abbiamo creduto e investito. La presenza e l’impegno delle RSA nei servizi agli anziani nel territorio è l’elemento che unisce e accompagna, con risposte nuove ed originali, i bisogni dell’anziano che vive solo al proprio domicilio, dell’anziano che sceglie di andare a vivere in alloggi protetti, che viene accolto in centro diurno e che poi rimane a vivere stabilmente in struttura. Un fil rouge che è tenuto da un capo dalla RSA, ma che dall’altro richiede un ruolo attivo della comunità che si fa amica della persona anziana”.
Katia Flora Pantarotto, responsabile Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo
“L’adesione alla seconda edizione del progetto testimonia l’attenzione del Servizio sociale ad azioni rivolte alla fascia anziana della popolazione. Come servizio presente sul territorio la relazione con partner di aree geografiche differenti è per noi un arricchimento. Siamo convinti che quanto da tempo si sta strutturando a Sacile, in termini di attività innovative rivolte al benessere ed alla cura verso gli anziani, possa essere un importante elemento di confronto, utile ad apportare efficaci miglioramenti nella quotidianità della popolazione anziana, con una cura particolare anche alla formazione di tutti coloro che se ne occupano a vario titolo”.