Non fu malore, Giuseppe Martino ucciso da un’auto pirata: l'autopsia rivela traumi da investimento
L'autopsia rivela lesioni da investimento quale causa della morte di Giuseppa Martino. si indaga per omicidio stradale.


VALLENONCELLO (PORDENONE) – Giuseppe Martino, 45 anni, è stato ritrovato agonizzante sul ciglio della strada nei pressi della provinciale Opitergina, in zona Vallenoncello, ed è morto poche ore dopo il trasporto d’urgenza all’ospedale.
Inizialmente si era ipotizzato un malore, ma l’autopsia ha svelato una verità ben più inquietante. Infatti, secondo quanto emerso dagli esami autoptici condotti dal dottor Antonello Cirnelli, incaricato dalla Procura, Giuseppe Martino è stato travolto da un veicolo che si è poi dileguato senza prestare soccorso.
Le ferite riscontrate – multiple e gravi – sono compatibili con un impatto violento, e non lasciano spazio a dubbi: non si è trattato di un malore.
Il corpo presentava traumi tipici da investimento, in particolare fratture e lesioni toraciche e craniche.
La prima ipotesi: il malore
Quando Martino era stato ritrovato accasciato a terra, accanto alla carreggiata, vicino a una concessionaria Toyota, i passanti avevano subito allertato i soccorsi. Inizialmente i rilievi medici avevano evidenziato un tasso alcolemico molto elevato, facendo pensare a una perdita di conoscenza dovuta all’alcol.
La svolta grazie all’autopsia: «Si tratta di un investimento»
L’intervento immediato dei Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pordenone ha permesso di preservare la scena dell’incidente e raccogliere i primi elementi utili. Tuttavia, solo dopo la tomografia computerizzata (TAC) e l’esame medico-legale, è stato possibile chiarire le reali cause della morte.
Il politrauma riportato da Martino, spiegano gli investigatori, non può essere compatibile con una semplice caduta: «Si tratta chiaramente di un investimento», ha confermato una fonte vicina alle indagini.
Aperta un’indagine per omicidio stradale
Le autorità hanno ora avviato un’indagine per omicidio stradale aggravato dalla fuga del conducente. Gli inquirenti stanno analizzando le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, nella speranza di individuare il mezzo coinvolto o raccogliere informazioni utili all’identificazione del responsabile. Un appello è stato rivolto a chiunque possa fornire testimonianze o segnalazioni.