MANIAGO – Il prossimo 11 maggio, a partire dalle 16:30, il borgo di Coricama a Maniago diventerà il palcoscenico per un evento di grande importanza culturale e sociale, dedicato alla memoria di Franco Basaglia, il rivoluzionario psichiatra italiano, nel centenario della sua nascita. Questa giornata speciale coincide anche con il 46° anniversario della promulgazione della Legge 180, meglio conosciuta come “Legge Basaglia”, che ha segnato un punto di svolta nel trattamento dei disturbi mentali in Italia, eliminando i manicomi e promuovendo un approccio più umano e inclusivo.
Il programma dell’evento
Le attività inizieranno già dalla mattinata con una mostra fotografica curata dal Circolo fotografico L’Immagine, seguita da un’esposizione pittorica dalle 14:30, organizzata dall’associazione L’Artistica. Gli studenti delle classi 2E e 2C dell’Istituto comprensivo Margherita Hack di Maniago presenteranno manufatti e progetti artistici sviluppati durante il corso dell’anno, mostrando il loro contributo creativo all’iniziativa.
Alle 16:30, l’evento principale vedrà la presentazione della graphic novel “Basaglia, il dottore dei matti” di Armando Miron Polacco, con interventi di figure accademiche e storiche, tra cui Gian Luigi Bettoli. In caso di maltempo, l’incontro si sposterà al Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie.
L’eredità di Basaglia
Franco Basaglia è una figura che ha lasciato un segno indelebile nel panorama della psichiatria mondiale, promuovendo una radicale trasformazione dell’assistenza psichiatrica. L’approccio di Basaglia non solo ha chiuso i manicomi, ma ha anche lottato contro le dinamiche di esclusione sociale, ponendo le basi per un modello di società che favorisce l’inclusione e il riconoscimento della dignità individuale.
Un impegno verso l’inclusione sociale
Il progetto “Sghiribiç Open Day” e l’evento a Maniago rappresentano un’occasione per riflettere sull’attualità degli insegnamenti di Basaglia e sulla necessità di un impegno continuo verso una società più accogliente. Questi eventi puntano a educare le nuove generazioni sull’importanza della salute mentale e sulla possibilità di un approccio curativo che rispetti la persona nella sua interezza.