«Il governo della sanità da parte della Giunta Fedriga in Friuli-Venezia Giulia sembra focalizzarsi più sull’esternalizzazione dei servizi che sulla garanzia di prestazioni e cure di qualità per i cittadini attraverso il sistema pubblico». Sono le dichiarazioni di Manuela Celotti, consigliera regionale del Partito Democratico, in una nota rilasciata oggi pomeriggio.
Un appalto controverso al Pronto Soccorso di Latisana
Celotti ha portato alla ribalta della cronaca nazionale l’ultimo caso di un controverso appalto esterno, questa volta al Pronto Soccorso di Latisana. L’episodio è stato oggetto di un recente servizio televisivo intitolato “Fuori dal coro”, trasmesso su Rete 4, che ha indagato la presenza di medici argentini in servizio esterno.
Dettagli sul Personale Straniero
La scelta di impiegare medici argentini ha scatenato un acceso dibattito, principalmente a causa delle difficoltà di inserimento di personale straniero nel sistema sanitario italiano. Ciò potrebbe, infatti, generare problemi a livello di qualità dell’assistenza e comunicazione con i pazienti.
Implicazioni e Rischi
Le costanti scelte di affidare servizi a entità esterne, soprattutto con personale straniero, come nel caso di Latisana, potrebbero compromettere gravemente la capacità di gestione delle aziende sanitarie. Secondo la consigliera dem, queste decisioni creano “forti criticità”, un’accusa sostenuta anche dall’associazione Aaroi-Emac.
Precedenti Preoccupanti
Non è la prima volta che decisioni di questo tipo destano preoccupazione. Precedenti casi riguardano il Pronto Soccorso di Udine e l’affidamento del servizio di radiologia a Pordenone per un importo di 56 milioni di euro.
Il Richiamo alla Responsabilità Pubblica
Manuela Celotti conclude con un appello a porre un freno all’esternalizzazione indiscriminata dei servizi, con particolare attenzione al rischio di smantellare il sistema sanitario pubblico. Le conseguenze, avverte, sono già sotto gli occhi di tutti e necessitano di una revisione profonda del modello di gestione.
In sintesi, il caso del Pronto Soccorso di Latisana serve come monito e richiamo alla responsabilità per tutti i livelli di governo coinvolti nella gestione della sanità pubblica. E’ indispensabile che si riprenda a concentrarsi sulla qualità delle cure e dei servizi, ponendo al centro del dibattito il benessere dei cittadini e non l’ottimizzazione dei costi attraverso l’outsourcing.
La nota integrale
“Pare che il compito principale dei direttori generali delle aziende sanitarie sia affidare all’esterno interi pezzi di servizi, piuttosto che garantire prestazioni e cure ai cittadini attraverso il sistema pubblico. Le disfunzioni create da questo metodo, che sta caratterizzando il governo della sanità da parte della Giunta Fedriga, ora vanno alla ribalta della cronaca nazionale con l’ennesimo caso di appalto, questa volta al pronto soccorso di Latisana”.
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) che a seguito della trasmissione televisiva “Fuori dal coro”, dedicata ai medici argentini in servizio esterno al Pronto soccorso di Latisana (andata in onda lo scorso giovedì sera su Rete 4) porta la questione in Consiglio regionale attraverso un’interrogazione con la quale chiede un passo indietro alla Giunta, riaffidando competenze e compiti al servizio sanitario pubblico.
“A fronte della carenza di medici di pronto soccorso a Latisana, la scelta è stata ancora una volta di affidarsi a cooperative esterne, questa volta inserendo personale straniero con le ovvie difficoltà di inserimento nel sistema sanitario italiano. Questo ricorso continuo agli affidamenti esterni, oltre a creare forti criticità denunciate dalla trasmissione Fuori dal coro e da Aaroi-Emac, rischia di compromettere la capacità di gestione delle aziende”, continua la consigliera dem.
“Dopo il pronto soccorso di Udine e i 56 milioni di euro della gara di affidamento del servizio di radiologia a Pordenone – conclude – è necessario che si ponga un freno allo smantellamento del sistema pubblico, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”.