La piccola comunità di Puja a Prata di Pordenone è sotto shock dopo la tragica scomparsa di Natalia, una giovane americana di appena 12 anni, trovata senza vita nel suo letto. La tragedia si è consumata la scorsa settimana, ma è solo dopo l’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza dei consulenti della pediatra ora sotto inchiesta, che emergono i dettagli.
Le prime indagini sull’autopsia
Le indagini preliminari suggeriscono una “sospetta infezione ai tessuti della gamba sinistra” come possibile causa del decesso. Questo dettaglio emerge dopo che Natalia era stata dimessa dall’ospedale solo due giorni prima di morire. L’ospedale in questione è quello della Destra Tagliamento, dove i parenti della ragazza si erano rivolti a seguito di un infortunio al ginocchio causato da uno scontro durante un allenamento di football americano presso la Base Usaf di Aviano.
La visita ospedaliera e i dubbi
La morte improvvisa di Natalia solleva serie domande sulla qualità delle cure ricevute durante e dopo il ricovero ospedaliero. Nonostante l’infortunio sembrasse inizialmente di lieve entità, l’evolversi in una possibile infezione grave pone l’accento sulla necessità di indagare a fondo le procedure seguite e l’eventuale sottovalutazione del caso.
La pediatra di 39 anni, in servizio nell’ospedale di Pordenone e attualmente indagata, si trova ora al centro di un’indagine che mira a chiarire la dinamica degli eventi e se la morte della giovane avrebbe potuto essere evitata con un approccio diagnostico e terapeutico diverso.
Intanto, la Procura di Pordenone ha acquisito gli screenshot del telefonino della ragazzina e dei messaggi inviati al padre in cui già il giorno prima del decesso erano visibili delle strane macchie rosse sull’arto inferiore sinistro, di cui invece non ci sarebbe traccia nel verbale di Pronto soccorso.