Il nuovo capannone di via Giorgione a Borgomeduna, recentemente inaugurato alla presenza di figure chiave come l’Amministrazione comunale e il vescovo Giuseppe Pellegrini, rappresenta un simbolo di cooperazione e solidarietà per la città di Pordenone. Quattro principali associazioni locali hanno unito le forze in questo progetto: l’Associazione Il Castello di Torre, la ProLoco Pordenone, il Banco Alimentare pordenonese e l’Assiscout, guidate rispettivamente da Alessandro Casagrande, Gianfranco Tonus, Luciano Moro e Davide Moro.
Obiettivi e benefici del magazzino condiviso
L’idea di un magazzino condiviso nasce principalmente dall’esigenza del Banco Alimentare di trovare una rimessa per i propri furgoni e dall’Associazione Il Castello, che cercava uno spazio adeguato per conservare materiali utilizzati durante gli eventi. La partecipazione della ProLoco e degli Assiscout non solo amplifica la capacità logistica del capannone ma anche la portata delle iniziative che possono essere realizzate grazie a questa sinergia.
Storia e impatto del Banco Alimentare a Pordenone
Luciano Moro, referente del Banco Alimentare per la provincia, ha ricordato come l’associazione sia attiva dal 1997, organizzando la Colletta Alimentare e successivamente la raccolta di prodotti freschi. La crescita dell’organizzazione ha visto il coinvolgimento di personalità come l’ex presidente della Provincia Ciriani e il prefetto Galante, fondamentali per l’espansione delle attività del Banco Alimentare. Con 3 furgoni refrigerati e 70 volontari, l’associazione distribuisce cibo per un valore di 2 milioni di euro all’anno, supportando 25 strutture caritative e numerose mense.
La visione dell’Amministrazione comunale
L’Amministrazione ha espresso grande orgoglio per l’iniziativa, riconoscendo l’importante contributo delle associazioni al benessere culturale, sociale, educativo e assistenziale di Pordenone. Queste realtà sono viste come essenziali per attivare lo spirito di comunità, un valore che si desidera estendere anche ad altre associazioni della regione.
Prospettive future
Il modello di collaborazione inaugurato con questo capannone non solo ottimizza le risorse disponibili ma pone le basi per un modello replicabile, che potrebbe ispirare altre iniziative simili in diversi contesti urbani e rurali. Il potenziale per estendere questa collaborazione è vasto, e potrebbe portare a una maggiore coesione sociale e a un uso più efficiente delle risorse comunitarie.