Oro e inflazione: perché il metallo prezioso resta un rifugio di valore nel tempo

L’oro resta il bene rifugio più cercato contro l’inflazione: ecco perché e cosa insegna la storia recente.

20 ottobre 2025 09:25
Oro e inflazione: perché il metallo prezioso resta un rifugio di valore nel tempo -
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L’inflazione è un aumento generalizzato dei prezzi: con la stessa somma compri meno beni e servizi, quindi la moneta perde valore reale. Le cause tipiche includono shock su energia e materie prime, eccesso di domanda o dinamiche di salari e aspettative. In Europa l’impennata post-pandemia ha portato l’indice HICP a un picco del 10,6% nell’ottobre 2022, prima della graduale discesa. Nel 2025, tra i Paesi OCSE, l’inflazione annuale si è stabilizzata intorno al 4,1%. In questo contesto, molte persone cercano “beni rifugio” per attenuare l’erosione del potere d’acquisto.

Perché l’oro viene considerato un bene rifugio

Tre ragioni ricorrenti: scarsità (l’oro esistente cresce lentamente), durabilità (non si degrada) e divisibilità/riconoscibilità (facile da scambiare in varie forme). Nel tempo l’oro ha consolidato un ruolo simbolico ed economico come riserva di valore, anche perché non è la passività di nessuno: non dipende dall’affidabilità di un emittente. A fine 2024–inizio 2025, le stime del World Gold Council indicano circa 216.265 tonnellate di oro “sopra suolo”; una parte è detenuta come riserva ufficiale dalle banche centrali, che negli ultimi anni hanno aumentato gli acquisti, anche per diversificare dalle valute.

La scelta più conveniente è quella di affidarsi a professionisti del settore e vendere il proprio oro nei momenti di inflazione elevata o di incertezza economica, quando il metallo prezioso tende a conservare il suo potere d’acquisto meglio della moneta. Se abiti nella capitale e vuoi vendere oro a Roma, gli esperti di MVS Gioielli possono fare al caso tuo.

Il rapporto storico tra oro e inflazione

Storicamente, l’oro ha spesso reagito positivamente a fasi inflattive marcate. Negli anni Settanta, il passaggio al cambio flessibile e la stagflazione spinsero il prezzo da circa 35 $/oz a un picco di 850 $/oz nel gennaio 1980. Dopo crisi diverse, l’oro ha toccato nuovi massimi: nel 2025 ha superato per la prima volta i 4.000 $/oz (record intraday a 4.059,05 $ l’8 ottobre). A livello statistico, il World Gold Council stima che negli anni con inflazione superiore al 3% l’oro abbia registrato un +14% annuo medio (serie dal 1971), pur con forte dispersione fra periodi. Va però ricordato che la correlazione con l’inflazione non è costante e si intreccia con altri fattori: politica monetaria, forza del dollaro, domanda di investimento o industriale e flussi ufficiali.

Limiti e variabili: quando l’oro non protegge completamente

Esistono periodi di disallineamento fra inflazione e oro. Esempio recente: nel 2022, nonostante l’inflazione elevata, l’oro in USD ha chiuso l’anno solo marginalmente positivo, complice il rialzo dei tassi e il dollaro forte. Il motivo principale è che il prezzo dell’oro è sensibile ai tassi reali attesi: quando il rendimento reale sale, detenere un asset senza cedola diventa meno attraente, e la quotazione può indebolirsi. Per questo è utile distinguere tra valore nominale (prezzo in valuta) e valore reale (prezzo deflazionato): su orizzonti brevi l’oro può non preservare il potere d’acquisto, mentre su orizzonti lunghi ha più spesso mantenuto o aumentato il suo valore reale.

Cosa insegna il legame oro–inflazione oggi

L’oro è un indicatore di rischio macro e di fiducia nel sistema monetario più che una garanzia automatica contro l’inflazione. La lezione pratica è educativa:

  1. comprendere i driver (inflazione attesa, tassi reali, dollaro, geopolitica);

  2. leggere i movimenti dell’oro come segnali sul ciclo e sulla liquidità globale

  3. ricordare che la diversificazione e l’orizzonte temporale contano più della ricerca del “bene perfetto”.

La cronaca dei massimi del 2025 mostra come la domanda di sicurezza e le scelte delle banche centrali possano spingere il prezzo ben oltre i fondamentali di breve periodo — ma con la stessa rapidità possono riportarlo in equilibrio se le condizioni cambiano.

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