Doppia espulsione in 48 ore, rimpatriati due cittadini stranieri: irregolarità e furto sono le ragioni del provvedimento
La Questura di Pordenone dispone l'espulsione di due cittadini stranieri, uno irregolare, l’altro condannato per furto.


PORDENONE – Nelle giornate del 22 e 23 maggio 2025, la Questura di Pordenone, con la collaborazione delle forze dell’ordine locali, ha portato a termine due distinte operazioni che hanno condotto all’espulsione di cittadini stranieri dal territorio nazionale, a seguito di gravi violazioni della normativa sull’immigrazione e della commissione di reati.
Espulso cittadino ghanese irregolare
Il 22 maggio, su disposizione del Prefetto di Pordenone, è stata eseguita l’espulsione di un cittadino di origine ghanese, giunto in Italia con un visto Schengen a breve termine rilasciato dall’ambasciata tedesca ad Accra. Il soggetto, però, ha violato le condizioni del permesso, rimanendo in Italia ben oltre i limiti consentiti, in maniera irregolare.
Dopo una serie di verifiche condotte dall’Ufficio Immigrazione e la notifica del decreto di espulsione, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordine del Questore di Pordenone. L’uomo è stato scortato all’aeroporto di Roma Fiumicino e successivamente imbarcato su un volo diretto verso Accra, facendo così ritorno nel suo Paese d’origine.
Cittadino serbo espulso dopo furto aggravato
Il giorno successivo, 23 maggio 2025, un'altra importante attività di Polizia ha portato alla riammissione forzata nel proprio Paese di un cittadino serbo, responsabile di un furto aggravato commesso nel mese di gennaio a Firenze, in concorso con altri due soggetti. La refurtiva, costituita da abbigliamento di lusso di un noto marchio francese, ammontava a oltre 70.000 euro di valore commerciale.
La condanna, pronunciata dal GIP del Tribunale di Firenze, prevedeva l’espulsione in sostituzione della pena detentiva. Tale misura, prevista dalla legge per cittadini stranieri condannati, si applica a determinati casi in cui il rimpatrio rappresenta un'alternativa alla detenzione, purché il soggetto non faccia ritorno sul territorio italiano, pena la reclusione della parte residua della condanna.
Le autorità competenti, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri, hanno accompagnando il soggetto fino alla frontiera aerea di Venezia, da dove è stato rimpatriato tramite volo diretto verso Belgrado.