Posate 3d inclusive per persone con demenza: ecco il progetto di una Scuola Alberghiera a Nord Est
Il progetto di sperimentazione delle posate 3D per persone con demenza coinvolge studenti e commercianti di Aviano per migliorare l’inclusività sociale.


AVIANO (PORDENONE) - Con l'avvio degli stage, gli studenti della classe 3^ Pasticceria della Scuola Alberghiera IAL di Aviano hanno iniziato a testare le innovazioni pensate per migliorare la vita quotidiana delle persone affette da deterioramento cognitivo. Grazie alla collaborazione tra diverse realtà scolastiche e sociali, sono stati sviluppati dei kit di posate 3D, pensati per supportare l'autonomia delle persone con demenza.
Un progetto che coinvolge scuole e comunità
Il progetto vede il coinvolgimento di scuole superiori e cooperative sociali, con l'obiettivo di costruire una comunità più inclusiva e accogliente per chi vive con Alzheimer e altre forme di deterioramento cognitivo. I kit di posate sono stati creati grazie alla collaborazione tra la Scuola Alberghiera IAL di Aviano e il Liceo Artistico Galvani di Cordenons, con il supporto del Servizio Sociale dei Comuni Livenza Cansiglio Cavallo e delle Cooperative Sociali Itaca, Fai e Acli.

Ogni studente che partecipa a questa sperimentazione è stato equipaggiato con una valigetta contenente il kit di posate, frutto di un lavoro di progettazione attento e condiviso. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto "Impastiamo la Vita", promosso dall’Ambito Sociale Livenza Cansiglio Cavallo, che mira a migliorare la qualità di vita delle persone con demenza, supportando anche le loro famiglie e i caregiver.
Il valore delle posate 3D: inclusività e innovazione
Le posate in questione sono state progettate con l'ausilio degli studenti del Liceo Artistico Galvani, che hanno scelto con attenzione colori, forme e materiali, tenendo conto delle esigenze specifiche delle persone con deterioramento cognitivo. Ogni fase del progetto è stata arricchita dal confronto con gli studenti della Scuola Alberghiera di Aviano, che hanno partecipato a incontri formativi sulla demenza, forniti dalle operatrici della Cooperativa Itaca.

Le posate 3D sono un esempio di come la tecnologia possa essere applicata per rendere più accessibili le routine quotidiane di persone con difficoltà cognitive. Il kit è stato pensato per facilitare l'uso delle posate da parte di chi potrebbe incontrare difficoltà nella presa o nell’utilizzo di utensili tradizionali. Si tratta di un vero e proprio prototipo innovativo, che ha l’ambizione di diventare parte della vita quotidiana di chi soffre di Alzheimer o altre forme di demenza.
La Scuola Alberghiera di Aviano: ambasciatrice di inclusione
Gli studenti della 3^ Pasticceria della Scuola Alberghiera IAL di Aviano, impegnati nella fase di stage, sono diventati ambasciatori di inclusione. Grazie al progetto, hanno avuto la possibilità di sensibilizzare i pubblici esercenti dei bar e delle pasticcerie locali sull’importanza di rendere i propri spazi più acoglienti e inclusivi per le persone con demenza e per i loro familiari. In questo modo, i commercianti sono invitati a diventare sentinelle della solidarietà comunitaria e a partecipare attivamente alla sperimentazione del kit di posate.

Tania Della Libera, coordinatrice della Scuola Alberghiera di Aviano, ha sottolineato come il progetto possa avere un impatto significativo nella sensibilizzazione dei commercianti riguardo la demenza. Inoltre, ha aggiunto che questo tipo di iniziativa è fondamentale per evitare il ritiro sociale delle persone che si occupano di familiari con disabilità cognitive, offrendo loro un luogo dove essere accolti e compresi.
La comunità di Aviano sostiene il progetto
Anche l'amministrazione comunale di Aviano ha manifestato un forte interesse per il progetto, come ha dichiarato il consigliere comunale Joshua Giovanni Honeycutt. Il Comune sostiene questa iniziativa, che mira a migliorare la qualità di vita delle persone anziane e a sensibilizzare l’intera comunità sul tema delle malattie cognitive.

Il progetto ha visto la consegna dei kit agli studenti della Scuola Alberghiera, un momento che ha rappresentato un punto di partenza importante per la sperimentazione sul campo delle posate e per il coinvolgimento delle realtà locali in un percorso di sensibilizzazione.