Un passo verso l’autonomia e l’inclusione
Il Consigliere regionale alla Salute, Politiche sociali e Disabilità, Riccardo Riccardi, ha presenziato oggi a Pordenone alla presentazione di un appartamento ristrutturato e arredato dalla Fondazione Down Fvg con fondi PNRR. L’appartamento è destinato ad accogliere quattro persone con diverse sindromi di disabilità intellettiva.
Una sfida culturale e di sistema
Riccardi ha commentato: “È gratificante vedere queste persone raggiungere una vita autonoma e indipendente, un passo cruciale anche per le loro famiglie”. L’assessore ha sottolineato che fornire un ambiente abitativo non significa solo garantire un luogo in cui risiedere, ma anche creare uno spazio in cui esprimere appieno la propria individualità. Questo progetto rappresenta un importante tassello di una visione integrata che va oltre l’approccio tradizionale centrato solo sulla prestazione sanitaria ospedaliera, per abbracciare un modello che combini salute, assistenza e dimensione sociale.
Riccardi ha evidenziato la persistenza di una cultura che mette al centro esclusivamente la risposta sanitaria ospedaliera, con alti livelli di inadeguatezza nella rete ospedaliera. Al contrario, il progetto abitativo si inserisce in una più ampia battaglia culturale volta a valorizzare condizioni precedentemente trascurate, coinvolgendo anche le famiglie e adottando un approccio multidimensionale e umano.
Ha inoltre sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e terzo settore: “La sussidiarietà è fondamentale, con il volontariato che fornisce quell’energia extra per ottenere risultati concreti, come quelli che stiamo osservando oggi”.
Verso una riforma integrata
Dal punto di vista politico, Riccardi auspica una revisione profonda dell’impianto istituzionale nazionale, attualmente frammentato tra vari ministeri, al fine di creare risposte più integrate alle esigenze delle persone con disabilità.
Ha concluso invitando a superare semplificazioni e divisioni: “La questione della disabilità e dell’integrazione sociosanitaria non può essere ridotta a battaglie ideologiche o corporative. Serve visione e coraggio, perché la vera soluzione, come dimostrato da questa esperienza, è l’inclusione”.