Una vita segnata da lavoro, sacrificio e visione
PORDENONE – Nei giorni scorsi, la celebrazione del centesimo compleanno di Rino Marson ha sottolineato il suo inarrestabile entusiasmo e la sua determinazione nel guardare al futuro. Icona dell’imprenditoria locale e noto per il suo spirito filantropico, Marson ha deciso di donare alla comunità la sua storica residenza in via Meschio a Pordenone, trasformandola in una casa di riposo per anziani con una capacità iniziale di dieci posti letto gestita dal Comune di Pordenone.
Il successo imprenditoriale e la filantropia
Nato in un contesto di difficoltà economica, Marson ha affrontato le sfide sin da giovane età, lavorando come calzolaio a soli dodici anni e frequentando le scuole serali Galvani l’anno successivo. La sua storia è caratterizzata da tenacia e determinazione, come dimostra la sua sopravvivenza per caso al bombardamento del 1943 durante la Seconda guerra mondiale.
Nel 1951 ha fondato l’Officina Rino Marson, un’azienda che si è presto affermata nel settore della meccanica di precisione e nella produzione di stampi, collaborando con marchi prestigiosi come Savio e Zanussi. Marson ha sempre riconosciuto il sostegno fondamentale della moglie Santina, sposata nel 1956, definendola la sua “colonna portante”.
Anche dopo il suo ritiro dall’attività nel 1997, Marson ha continuato a contribuire al territorio con gesti significativi come la donazione di un organo alla Parrocchia di San Francesco nel 2009, un contributo di 200mila euro all’Istituto Kennedy nel 2015 per borse di studio e attrezzature, e la recente donazione di un ecocardiografo all’associazione Amici del Cuore.
Nella festa per il suo centenario, alla presenza di amici, conoscenti e autorità locali tra cui il sindaco Alessandro Basso, Marson ha condiviso un messaggio profondo: «Dormite poco, lavorate tanto e credete nei vostri sogni». Un mantra che riflette la sua visione di vita orientata verso l’azione e il raggiungimento personale.