“Abbiamo iniziato il lavoro di razionalizzazione del Sistema sanitario regionale partendo da ciò che è più importante: il riconoscimento economico al personale. Lo faremo mettendo sul tavolo 107 milioni di euro che andranno a premiare il merito in modo mirato, mettendo in equilibrio il sistema ed eliminando disparità di trattamento che si erano accumulate negli anni a causa di diverse visioni gestionali delle singole aziende”.
È quanto spiegato questo pomeriggio dall’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi alle organizzazioni sindacali del comparto sanità, delle aree dirigenziali della sanità e della dirigenza delle Funzioni locali nel corso della riunione svoltasi nella sede della Protezione civile di Palmanova.
“Con questo intervento – ha spiegato Riccardi – appianiamo le contraddizioni esistenti e facciamo in modo che tutto il personale sanitario, a qualsiasi azienda appartenga, abbia lo stesso trattamento relativamente alle quote accessorie. Una ridistribuzione che, rispettando la sentenza della Corte costituzionale 124/2023, sblocca i vincoli posti dal decreto Madia. Superiamo dunque il meccanismo delle Risorse aggiuntive regionali (Rar) per introdurre una nuova modalità, oggettiva e uniforme che va a valorizzare il merito di tutti i dipendenti, dalla dirigenza al comparto”.
Il meccanismo delle Rar prevedeva una premialità vincolata a progetti, mentre quello nuovo parifica per tutti i dipendenti il riconoscimento della quota accessoria mantenendo la possibilità di premiare specifiche progettualità e di valorizzare le carriere sia del comparto sia dirigenziali. Un modello che influisce positivamente sulle situazioni di disagio lavorativo causato ad esempio da turni oppure sulla carenza di personale. Inoltre, tale meccanismo permette di sostenere le progressioni economiche del personale del comparto.
“È importante offrire le stesse possibilità di trattamento. I numeri quindi vanno letti con una visione sistemica” ha aggiunto Riccardi evidenziando che la perequazione messa in atto attinge a una quota dei 107 milioni di euro che sono stati calcolati partendo dalle analisi di bisogno messe in atto dalle aziende.
“Sono fondi che rispondono in modo preciso ai bisogni individuati dalle aziende per sostenere la valorizzazione del lavoro del personale” ha sintetizzato Riccardi. Complessivamente, 57 milioni sono relativi a rinnovi contrattuali, mentre 27 milioni sono risorse destinate ad assunzioni di personale o prestazioni aggiuntive e 23 milioni per la perequazione.