Sanità in Friuli: «decine di dirigenti, ma la Giunta paga 140mila euro per una consulenza esterna»

Alla luce delle recenti audizioni in III Commissione del Consiglio Regionale, emerge un quadro critico sulla gestione del Sistema Sanitario Regionale (SSR) del Friuli Venezia Giulia, come evidenziato...

06 marzo 2024 19:22
Sanità in Friuli: «decine di dirigenti, ma la Giunta paga 140mila euro per una consulenza esterna» -
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Alla luce delle recenti audizioni in III Commissione del Consiglio Regionale, emerge un quadro critico sulla gestione del Sistema Sanitario Regionale (SSR) del Friuli Venezia Giulia, come evidenziato dalla consigliera regionale Simona Liguori di Patto per l'Autonomia-Civica Fvg. La decisione di affiancare alla task force regionale una consulenza esterna affidata all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per un costo di 140mila euro solleva non poche perplessità. "La task force di decine di dirigenti delle Aziende del Servizio sanitario regionale (Ssr) scelta da Fedriga e Riccardi non basta: la Giunta assegna l'ennesima consulenza esterna".

Struttura e direzione strategica del SSR Fvg

Liguori descrive con precisione l'assetto istituzionale e organizzativo del SSR, includendo Aziende sanitarie, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), e l'Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs), ognuna con la propria direzione strategica composta da professionisti competenti e adeguatamente retribuiti. La creazione di una task force composta da circa trenta professionisti scelti dalla Giunta Fedriga e dall'assessore Riccardi mirava a rafforzare il sistema sanitario in vari ambiti. "L'assetto istituzionale e organizzativo del Ssr del Friuli Venezia Giulia - dettaglia la Liguori - è composto dall'Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs), dalle Aziende sanitarie Friuli Occidentale Asfo, universitaria Giuliano Isontina Asugi e universitaria Friuli Centrale Asufc, dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Burlo Garofolo di Trieste e Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano. Tutte queste Aziende sono dotate di una Direzione strategica: per Arcs, risulta composta dal direttore generale, dal direttore amministrativo e dai direttori di struttura individuati nel relativo atto aziendale, nonché dal direttore sanitario e dal direttore dei servizi sociosanitari, in relazione all'attribuzione di funzioni sanitarie accentrate. Per per le altre aziende, sono previsti il direttore generale, il direttore amministrativo, il direttore sanitario e il direttore dei servizi sociosanitari. Dietro ad ognuno degli incarichi sopracitati c'è una persona che si presume essere competente e che viene retribuita adeguatamente per il lavoro che svolge".

"Fanno parte della task force scelta da Fedriga e Riccardi più o meno una trentina di professionisti che il presidente e l'assessore non considera, però, evidentemente sufficiente. Fedriga e Riccardi hanno, infatti, pensato bene di affiancare ai vari direttori l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per una spesa di 140mila euro", puntualizza ancora l'esponente dei civici, che rende nota la motivazione: "Potenziare e rafforzare il Sistema sanitario regionale in ambito organizzativo, gestionale, economico, finanziario e contabile, in tema di efficacia degli interventi sanitari, nonché di qualità, sicurezza e umanizzazione delle cure e, conseguentemente, al fine di migliorare ulteriormente i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza".

Il ruolo di Agenas e l'investimento contestato

Il coinvolgimento di Agenas, secondo Liguori, non sembra giustificare l'ulteriore esborso di fondi pubblici, considerando la presenza di una direzione strategica interna già qualificata. L'obiettivo della consulenza esterna era migliorare l'organizzazione, la gestione e la qualità delle cure, ma la consigliera sottolinea come, nonostante gli sforzi e gli investimenti, la regione continui a confrontarsi con problematiche irrisolte e risultati insoddisfacenti nei monitoraggi dei livelli essenziali di assistenza. "Al sesto anno di mandato della Giunta, siamo ancora al punto di chiedere aiuto esternamente per capire in che modo risolvere gli innumerevoli problemi che continuano ad accumularsi nel settore più importante per i nostri cittadini, ovvero la sanità. I monitoraggi ci vedono costantemente tra le Regioni d'Italia più in difficoltà, ma la preoccupazione di chi governa il Friuli Venezia Giulia - afferma la consigliera - sembra essere quella di assegnare incarichi di consulenza anziché risolvere concretamente le problematiche. A cosa è servita questa ennesima spesa di denaro pubblico? Forse a certificare il fallimento di una gestione la cui incapacità viene scontata ogni giorno dalla gente quando va a prenotare un esame o una visita specialistica e che per non sottostare alle lunghissime liste d'attesa è costretta a pagare di tasca propria".

La gestione della Sanità e le Liste d'attesa

Insomma Liguori critica aspramente la gestione della sanità regionale, indicando come, al sesto anno di mandato della Giunta, si ricorra ancora a consulenze esterne per affrontare problemi annosi. Le liste d'attesa lunghe e la necessità per i cittadini di pagare di tasca propria per ottenere servizi tempestivi sono sintomi di un sistema che necessita di riforme concrete piuttosto che di ulteriori studi o analisi. La situazione descritta dalla consigliera Liguori mette in luce la necessità di un dibattito aperto sulla gestione del SSR in Friuli Venezia Giulia. La questione sollevata riguarda non solo la scelta di affidare consulenze esterne, ma anche la capacità di risolvere efficacemente le inefficienze del sistema sanitario, assicurando ai cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure. La sfida che si pone alla politica regionale è quella di trasformare le critiche in opportunità di miglioramento, puntando su soluzioni innovative che possano concretamente elevare la qualità del servizio offerto alla popolazione.

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