Il tragico incidente avvenuto il 30 gennaio 2022 sulla A28 ha lasciato un segno indelebile nella vita delle famiglie coinvolte. La giovane mamma Sara Rizzotto, di soli 26 anni, e la cugina Jessica Fragasso, di 20 anni, hanno perso la vita in un tamponamento mortale causato da un SUV guidato dall’imprenditore bulgaro Dimitre Traykov. A bordo dell’utilitaria tamponata si trovavano anche le due bimbe di Sara, rimaste gravemente ferite nell’incidente.
La vicenda si è poi complicata con l’apertura del processo contro Traykov, accusato di omicidio stradale plurimo, lesioni e omissione di soccorso. In primo grado, il giudice Monica Biasutti gli ha inflitto sette anni di reclusione e lo ha condannato al pagamento di una provvisionale di 175 mila euro alle parti civili. Tuttavia, la situazione si è ulteriormente complicata con la riforma Cartabia, che ha reso non procedibile d’ufficio il reato di lesioni stradali gravi. In questo modo, la querela per lesioni depositata dal padre delle bimbe è diventata l’unico strumento per perseguire Traykov per questo reato.
Nonostante l’assenza dell’aggravante della guida in stato di ebbrezza, il reato di omicidio stradale plurimo e l’omissione di soccorso restano gravissimi e rappresentano un dramma per le famiglie delle vittime. L’attesa della sentenza di secondo grado, prevista per il 26 aprile 2023, è carica di emozioni e tensioni per tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tragedia.
In questo difficile contesto, è importante riflettere sulle cause profonde che portano a incidenti stradali così gravi e sulle misure da adottare per prevenire simili tragedie. La sicurezza stradale deve diventare una priorità assoluta per tutte le istituzioni e per la società nel suo complesso. Sono necessari investimenti per migliorare la qualità delle strade e delle infrastrutture, ma anche campagne di sensibilizzazione e di educazione alla guida responsabile.
Inoltre, è fondamentale che i responsabili di incidenti stradali gravi siano perseguiti con la massima severità della legge, per garantire giustizia alle vittime e alle loro famiglie e per mettere in guardia tutti i conducenti sulle conseguenze drammatiche della guida imprudente e pericolosa.
In conclusione, il processo contro Dimitre Traykov rappresenta un importante passo verso la giustizia per le vittime dell’incidente sulla A28. Tuttavia, questa vicenda deve essere anche l’occasione per riflettere sulla necessità di adottare politiche e misure concrete per migliorare la sicurezza stradale e prevenire tragedie simili in futuro. Solo in questo modo potremo garantire un futuro più sicuro per tutti i conducenti e per le loro famiglie.