Sasso nero nel Vallone di San Tomè: «non è un meteorite». Ecco che cos'è
PORDENONE - Un insolito ritrovamento nel Vallone di San Tomè sta catturando l'attenzione della comunità scientifica e degli appassionati di storia locale. Un sasso nero, inizialmente presunto meteorit...
PORDENONE - Un insolito ritrovamento nel Vallone di San Tomè sta catturando l'attenzione della comunità scientifica e degli appassionati di storia locale. Un sasso nero, inizialmente presunto meteorite, potrebbe in realtà essere un reperto di grande valore storico, forse risalente all'epoca romana. Le analisi preliminari, condotte dal Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, hanno rivelato la composizione principale del frammento: idrossido di ferro.
Esame approfondito del reperto
Gli esiti delle prime indagini sul sasso hanno generato un dibattito tra gli esperti. Secondo le informazioni riferite, il frammento potrebbe essere di origine naturale, identificabile come goethite, un minerale di ferro comune. Tuttavia, non si esclude che possa trattare di una scoria di fusione, un residuo di lavorazioni metalliche che potrebbero risalire all'epoca romana. Questa possibilità suggerisce che la zona del Vallone di San Tomè potrebbe essere stata teatro di attività umane non ancora completamente documentate.
Il contesto storico e archeologico
La scoperta del frammento nel bosco del "Ligont", un'area che si snoda da Dardago verso Piancavallo, aggiunge un tassello intrigante alla mappa archeologica della regione. Se ulteriori studi confermassero l'origine artificiale del frammento, si potrebbero aprire nuove ricerche sulle tecniche di fusione antiche e sull'estrazione dei minerali in questa parte dell'Italia durante l'epoca romana.
Implicazioni per la comunità scientifica
La ricerca del vero significato e origine di questo sasso nero non è solo una questione di curiosità accademica, ma potrebbe avere significative ripercussioni per la comprensione delle tecniche metallurgiche antiche e delle dinamiche di insediamento umano nella regione. Gli studiosi sono in attesa di poter condurre analisi più dettagliate, che includano datazioni e ricerche più approfondite sulla composizione chimica e sulla struttura del materiale.
Prossimi passi nella ricerca
Il dibattito sull'origine e la natura di questo frammento è destinato a continuare. I ricercatori pianificano di utilizzare tecnologie avanzate come la spettroscopia per fluorescenza a raggi X o la microscopia elettronica a scansione, per ottenere un'immagine più chiara della composizione e delle possibili origini del sasso. Questi studi potranno fornire risposte definitive sull'epoca di formazione del frammento e sulle attività storiche che potrebbero aver caratterizzato il Vallone di San Tomè.