AVIANO – Un nuovo studio condotto dalla Struttura di Immunopatologia e Biomarcatori oncologici del CRO di Aviano, pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Experimental & Clinical Cancer Research, ha approfondito il ruolo della proteina Spry1 nel melanoma cutaneo BRAF-mutato. Questa mutazione, presente nel 50% dei melanomi, porta alla costante attivazione di una proteina anomala che favorisce la crescita delle cellule tumorali.
Il ruolo di Spry1 nel melanoma cutaneo BRAF-mutato
La coordinatrice della ricerca, Elisabetta Fratta, ha sottolineato l’importanza di questo secondo studio sul ruolo di Spry1 nel melanoma cutaneo BRAF-mutato, dopo il precedente lavoro del 2020 che aveva evidenziato il coinvolgimento di questa proteina nella crescita e nella resistenza ai farmaci nel melanoma.
La scoperta innovativa: Spry1 nei mitocondri
Il team di ricerca ha fatto una scoperta rivoluzionaria, dimostrando per la prima volta che Spry1 si trova nei mitocondri. Questi organelli sono cruciali per la produzione di energia necessaria alla crescita e alla riproduzione cellulare. L’inibizione di Spry1 altera l’omeostasi mitocondriale, aumentando le specie reattive dell’ossigeno.
Gli effetti terapeutici dell’inibizione di Spry1
L’inibizione di Spry1 non solo potenzia la risposta alla terapia mirata, ma riduce anche il metabolismo del glucosio, necessario per la crescita tumorale, e l’angiogenesi, fondamentale per la diffusione del tumore. Questi effetti combinati riducono significativamente la massa tumorale quando Spry1 viene bloccata.
Il futuro della ricerca e nuove terapie
La dottoressa Fratta ha evidenziato la promettente direzione della ricerca, annunciando ulteriori studi sull’implicazione di Spry1 in altri tipi di tumore e lo sviluppo di nuovi farmaci mirati contro questa proteina. Queste innovazioni potrebbero aprire nuove prospettive terapeutiche per il melanoma e altri tipi di cancro.
Il sostegno finanziario per lo studio è stato fornito dai fondi 5×1000 Seed Grant e dal Ministero della Salute, attraverso un bando competitivo di ricerca finalizzata. La ricerca ha coinvolto diverse istituzioni, tra cui il Burlo Garofolo di Trieste, le Università di Salerno e Udine, il CNR di Bologna, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena e l’Ateneo di Oslo.
Un ricordo speciale per Giorgio Giurato
Un tributo speciale è stato dedicato a Giorgio Giurato, co-autore principale dello studio e professore dell’Università di Salerno, scomparso nel maggio 2024. Il suo contributo fondamentale alla ricerca è stato riconosciuto e apprezzato.