Finiscono agli arresti domiciliari il 23enne J.G. e la 21enne J.G., entrambi abitanti nella Provincia di Venezia, ritenuti responsabili di almeno 4 truffe e 5 tentate truffe commesse in complicità tra loro e con altri soggetti da identificare ai danni di 9 ultraottantenni anziane signore, tutte abitanti tra le Province di Pordenone e Udine, con la tecnica del cosiddetto “finto incidente del parente”.
La tecnica dei malfattori prevede un “regista” che contatta le vittime designate alle utenze telefoniche di casa, si parla anche di centinaia di telefonate “seriali” al giorno su vaste aree della Provincia di Udine e Pordenone, prospettando falsamente loro che il figlio o un parente stretto, di solito un nipote, ha appena avuto un incidente stradale e necessita urgentemente di denaro per risarcire la controparte da un Notaio ed evitare così gravi conseguenze legali. Quindi, ottenutane la fiducia, le anziane di turno vengono invitate a preparare il denaro o i monili in oro che sono al momento in grado di racimolare in casa, ed informate che di lì a poco passerà una persona di fiducia incaricata al ritiro. Nel frattempo le vittime vengono trattenute al telefono in uno stato di profonda angoscia e prostrazione, e ciò per evitare che possano telefonare ad altre persone di loro fiducia per ricevere sostegno o per avere conferma dei gravi fatti che sono stati loro prospettati, fino all’arrivo della complice che si impossessa infine del denaro o dei gioielli prima di dileguarsi.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Spilimbergo, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Pordenone, dott. Marco Faion, iniziavano nella mattinata del 20 aprile 2023, quando nella città del Mosaico si erano verificati quattro di questi nove episodi di truffe, due consumati e due tentati, ai danni di altrettante anziane signore che erano state raggiunte telefonicamente sulla loro utenza di casa da parte di una ragazza che si era finta una loro parente, di volta in volta o nipote, figlia o nuora, affermando di aver causato un sinistro stradale, di essersi infortunata e di aver bisogno di un aiuto economico di 6/7 mila euro, oppure di oro per pari valore, per evitare gravi conseguenze personali.
Ottenuta la fiducia delle anziane, l’interlocutrice dava poi indicazioni su come consegnare il denaro o l’oro e preziosi per analogo valore ad un’emissaria che l’avrebbe poi affidato in “pegno” ad un notaio per risarcire il danno provocato, il tutto per non avere implicazioni penali o di sospensione della patente di guida, riusciendo pertanto a farsi consegnare contanti e monili in oro per complessivi €.7.000,00 circa da due delle quattro vittime abitanti a Spilimbergo.
Andava meglio alle ottuagenarie B.N. e V.A., sempre della Città di Spilimbergo, le quali, solo per un caso fortuito o l’indisponibilità del denaro non incappavano nel tranello teso loro da parte degli indagati, capaci di ingenerare nelle vittime la reale convinzione di parlare effettivamente con un loro prossimo congiunto che si trovava in quel momento in condizione di difficoltà e per il quale erano appunto disposte a consegnare tutto ciò che avevano, che fosse la rimanenza della pensione o i ricordi di una vita.
Le indagini condotte fin dall’immediatezza dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Spilimbergo, battendo palmo a palmo tutte le piste, analizzando le telecamere del Comune, delle autostrade e ogni altro ente proprietario della rete viaria, nonché sentendo diversi testimoni che potessero essere venuti in contatto o anche solo aver visto i malfattori, permettevano in breve tempo di raccogliere diverse tracce lasciate dagli stessi, individuando così la targa dell’autovettura utilizzata e di conseguenza il relativo proprietario, nonché di recuperare dai sistemi di videosorveglianza locali le immagini della donna che materialmente aveva compiuto l’odioso reato.
Le perquisizioni personali e delle abitazioni degli indagati eseguite il 6 maggio 2023 dai Carabinieri del Nucleo Operativo su delega della Procura della Repubblica di Pordenone, permettevano di raccogliere riscontri inconfutabili in ordine alla loro responsabilità sui fatti contestati, come il rinvenimento e il sequestro degli abiti ed accessori utilizzati dalla donna e del cellulare dell’uomo, certamente localizzato nella zona di Spilimbergo negli orari di commissione delle truffe.
Nonostante i riscontri oggettivi di prova già ottenuti, i Carabinieri del NOR di Spilimbergo proseguivano ancora più approfonditamente nelle indagini, riuscendo a risalire e a ricollegarsi ad una serie di ulteriori truffe e tentate truffe, almeno cinque, avvenute anche nei giorni successivi in sequenza ai danni di anziane signore abitanti sull’intera Provincia di Udine, da Resia a Bicinicco e Gonars, passando per Tavagnacco e Udine, da parte della stessa coppia di giovani con la complicità di almeno un/una telefonista dall’estero, causando un danno economico alle anziane vittime complessivamente stimato in almeno di 25.000 euro.
Per la gravità dei numerosi reati contestati, tutti commessi nei confronti di donne ultraottantenni con minorata capacità di difesa in relazione alla loro età senile, la spregiudicatezza e la consolidata esperienza criminale dei due giovani che operavano in collegamento con altri ignoti dall’estero in un quadro di preparazione, organizzazione e chiara distribuzione dei ruoli, nelle date del 24 agosto e del 4 settembre i Carabinieri del NOR di Spilimbergo procedevano infine all’arresto di entrambi i giovani e al loro successivo accompagnamento presso le rispettive abitazioni per l’applicazione dei c.d. “braccialetti elettronici”, in esecuzione all’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare emessa in data 21 agosto 2023 dal Tribunale di Pordenone – Ufficio del G.I.P. – G.U.P., che riconosceva la gravità del quadro indiziario e riteneva anche attuale e spiccato il rischio di reiterazione da parte loro di tali tipologie di reati.
Nella vicenda curioso l’utilizzo da parte dell’autrice delle truffe di abiti distinti e alla moda, evidentemente per conquistare la fiducia da parte delle ignare vittime, in particolare l’utilizzo di una giacca azzurra del tipo “Pied de Poule”, riconosciuta da più vittime, e da qui la denominazione dell’attività d’indagine dei Carabinieri di Spilimbergo.
I Carabinieri del Comando provinciale di Pordenone invitano la popolazione a segnalare immediatamente le chiamate “sospette” al numero di pubblica emergenza 112, perché i truffatori di solito continuano a battere la zona ed a contattare altre potenziali vittime, nonché ad adottare la massima prudenza e ricordano agli anziani che nessuno, e tantomeno i rappresentanti delle Forze di Polizia, può chiedere denaro o altri valori per risolvere pratiche o problematiche legate ad incidenti stradali. In questi casi una segnalazione tempestiva può permettere alle forze dell’ordine di organizzare immediati controlli e monitoraggi nel territorio, che possono portare alla veloce identificazione degli autori di tali odiosi reati, tanto più se commessi nei confronti di indifesi anziani al momento soli in casa.