Vaiolo delle scimmie in Friuli, Riccardi «situazione sotto controllo». Gli aggiornamenti

Il Friuli Venezia Giulia mantiene la situazione del Mpox, conosciuto anche come vaiolo delle scimmie, sotto controllo grazie a un monitoraggio costante e alla collaborazione con il Ministero della Sal...

19 agosto 2024 17:20
Vaiolo delle scimmie in Friuli, Riccardi «situazione sotto controllo». Gli aggiornamenti -
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Il Friuli Venezia Giulia mantiene la situazione del Mpox, conosciuto anche come vaiolo delle scimmie, sotto controllo grazie a un monitoraggio costante e alla collaborazione con il Ministero della Salute. L'assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, ha recentemente fornito un aggiornamento dettagliato sulla situazione attuale e sui provvedimenti in atto per gestire la malattia.

Aggiornamenti sul monitoraggio dei casi di Mpox

Dal 2022, il Servizio Sanitario Regionale ha avviato un attento monitoraggio dei casi di Mpox, integrando dal 2023 il sistema di raccolta dati GMI, in stretta collaborazione con il Ministero della Salute. Questo sistema consente una raccolta e analisi dettagliata dei dati sui casi di Mpox. Riccardi ha rassicurato la popolazione, affermando che i controlli e le analisi effettuati dai laboratori specializzati per le malattie infettive garantiscono che la situazione è sotto controllo. I laboratori sono capaci di identificare con precisione il tipo di virus grazie a un accurato sequenziamento genomico.

Situazione attuale e interventi in corso

Riccardi ha spiegato che, per garantire che le informazioni diffusi siano certe e fondate, è essenziale basarsi sui pareri degli specialisti e sui dati raccolti. In risposta alle indicazioni dell'OMS e del Ministero della Salute, il Sistema Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia ha aumentato il livello di allerta, attivando i Dipartimenti di prevenzione. Questo ha permesso di confermare che al momento non risultano casi riferibili al nuovo ceppo (Clade I) di Mpox, che è noto per la sua maggiore aggressività.

Storia e diffusione del virus Mpox

Non è la prima volta che il virus Mpox si espande al di fuori delle sue zone d'origine. Già nel 2003, era emerso un focolaio negli Stati Uniti, sebbene si trattasse di casi di importazione. Tuttavia, dopo la dichiarazione di emergenza globale da parte dell'OMS nel 2022, è stata nuovamente dichiarata un'emergenza mondiale il 14 agosto di quest'anno, a causa di un'epidemia in corso in alcune regioni centrali del continente africano.

Dettagli sui casi e vaccinazione disponibile

Dal maggio 2022, sono stati registrati 17 casi totali di Mpox in Friuli Venezia Giulia, con solo 4 casi riportati nel 2024. Importante sottolineare che nessuno di questi casi appartiene al ceppo più aggressivo della malattia. Riccardi ha assicurato che la regione dispone di una fornitura adeguata di vaccini anti-Mpox: sono attualmente disponibili 107 fiale di IMVANEX e 23 fiale di JYNNEOS. La vaccinazione è proposta e offerta alle categorie a rischio indicate dal Ministero.

Categorie a rischio e raccomandazioni per la vaccinazione

Il Ministero della Salute ha identificato come categorie a rischio il personale di laboratorio che potrebbe avere esposizione diretta all'orthopoxvirus, e gli uomini che hanno rapporti con altri uomini e che hanno avuto comportamenti sessuali a rischio negli ultimi tre mesi. Queste categorie sono invitate a sottoporsi alla vaccinazione come misura preventiva.

Modalità di trasmissione e caratteristiche del virus

Il virus Mpox presenta due ceppi distinti: il ceppo più aggressivo può essere trasmesso anche tramite inalazione, mentre il ceppo meno aggressivo richiede un contatto stretto con fluidi corporei o lesioni cutanee. La trasmissione può avvenire anche attraverso le goccioline respiratorie o oggetti contaminati. La malattia si manifesta con sintomi come febbre, dolori muscolari, mal di testa, linfonodi ingrossati e lesioni cutanee (vescicole, pustole, piccole croste). Sebbene nella maggior parte dei casi il decorso sia benigno e la malattia si risolva spontaneamente in 2-4 settimane, le persone non vaccinate e a rischio sono fortemente invitate a considerare la profilassi vaccinale per ridurre il rischio di infezione.

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