Referendum, striscioni beffa di CasaPound in tutta Italia: “Niente quorum, che delusione”
CasaPound affigge striscioni provocatori dopo il fallimento del referendum sulla cittadinanza. “Niente quorum, remigrazione”.
                                                    UDINE – In tutta Italia sono apparsi nelle scorse ore decine di striscioni firmati CasaPound, con un messaggio ironico e provocatorio rivolto all’esito del quinto quesito referendario, quello relativo alla semplificazione del percorso per ottenere la cittadinanza. Il testo, sintetico ma eloquente, recita: “Niente quorum, che delusione... nessuna cittadinanza, remigrazione”.
Striscioni in tutta Italia e messaggio provocatorio
L’affissione è avvenuta simultaneamente in numerose città, da Milano a Palermo, da Roma a Udine, suscitando reazioni e commenti anche sui social. L’azione vuole essere, secondo quanto dichiarato dal movimento, una risposta sarcastica al fallimento del quesito referendario che avrebbe favorito l’accesso alla cittadinanza italiana in tempi più rapidi.
In una nota diffusa a livello nazionale, CasaPound sottolinea come, a suo giudizio, il tentativo di spingere il voto favorevole al quesito sia fallito nell’indifferenza generale. “Hanno tentato di mascherare le loro reali intenzioni parlando di lavoro, dopo anni passati a demolirlo – si legge nel comunicato –. Ma nemmeno con il consueto vittimismo mediatico, le lacrime strategiche in TV e gli influencer schierati sono riusciti a smuovere l’apatia degli italiani”.
CasaPound attacca la narrazione pro-cittadinanza
Per il movimento, il risultato del referendum sancisce la fine di un certo tipo di narrazione, ritenuta “buonista e colpevolizzante”. Aggiungono: “Il quesito sulla cittadinanza è affondato nel silenzio generale, trascinando con sé vent’anni di ideologia che ha puntato tutto sull’integrazione forzata, sull’accoglienza senza regole e sull’automatismo del diritto di cittadinanza”.
Il rilancio della linea sulla remigrazione
Approfittando dell’esito referendario, CasaPound rilancia la propria linea, chiedendo una strategia definita di remigrazione. Nella loro visione, questo significa:
- rimpatrio immediato degli irregolari;
 - ritorno assistito per chi non si è mai realmente integrato;
 - riqualificazione delle periferie urbane, indicate come “enclave straniere fuori controllo”.
 
Il movimento interpreta il mancato raggiungimento del quorum come un segnale politico forte da parte della popolazione: “Gli italiani vogliono un cambio di rotta netto. Basta concessioni, è tempo di una riconquista concreta: del territorio, della sovranità e dell’identità”, concludono.
                    Dibattito acceso
L'iniziativa ha acceso il dibattito, anche a livello locale. A Udine, città in cui sono stati segnalati alcuni degli striscioni, non sono mancate le reazioni polemiche, tra chi condanna il tono e il messaggio di CasaPound, e chi invece considera l’azione una provocazione legittima nel contesto del confronto politico.