Non solo compiti: così il doposcuola di Casarsa (40 anni) cambia la vita a 77 ragazzi

Il Ssem di Casarsa compie 40 anni: 77 minori seguiti, rete di scuole e volontari, inclusione e sostegno educativo con uscite e cultura.

10 dicembre 2025 11:52
Non solo compiti: così il doposcuola di Casarsa (40 anni) cambia la vita a 77 ragazzi -
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CASARSA DELLA DELIZIA — Il Ssem – Servizio Socio Educativo per Minori festeggia quarant’anni di attività nell’anno scolastico 2025-2026, confermandosi un presidio essenziale di inclusione e sostegno educativo per la comunità. Nato nel 1986 come primo progetto dell’associazione Il Noce, oggi il servizio, in carico al Servizio Sociale dell’Ambito territoriale “Tagliamento”, è gestito dalla Cooperativa Sociale Il Piccolo Principe e sostenuto dal Comune di Casarsa della Delizia, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo Meduna Tagliamento Casarsa e dell’associazione di volontariato Il Noce. Un percorso lungo e coerente, che ha permesso a generazioni di ragazze e ragazzi di trovare spazio, strumenti e relazioni per crescere.

I numeri della domanda e le nuove ammissioni

La richiesta resta alta e continua a crescere. Su oltre cento segnalazioni, sono 74 i minori attualmente inseriti e diventeranno 77 da dicembre: 40 frequentano la scuola primaria, 37 la secondaria di primo grado. Circa l’80% proviene da famiglie di origine immigrata, ma quasi tutti sono nati in Italia e molti hanno già acquisito la cittadinanza. Un dato che conferma il valore del doposcuola come luogo di integrazione, apprendimento e coesione sociale.

Dove e quando: un servizio continuo su due sedi

Le attività si svolgono per 20 ore settimanali tra le due sedi di Casarsa (presso Associazione Il Noce) e San Giovanni (al Centro Sociale Comunale). La presenza strutturata su più punti della città consente di intercettare bisogni diversi, ridurre le distanze logistiche per le famiglie e garantire continuità nell’accompagnamento allo studio durante tutto l’anno scolastico.

La squadra: educatrici, coordinamento e una rete di volontari

A sostenere il doposcuola operano 4 educatrici professionali e 1 coordinatore della Cooperativa Il Piccolo Principe, affiancati da una rete di 28 volontari tra cui molti ex docenti e cittadini attivi. Nel gruppo figurano 4 giovani del Servizio Civile Solidale, 1 del Servizio Civile Universale, 2 volontarie del Servizio di Volontariato Europeo, oltre ai volontari dell’associazione Il Noce. Tra le storie che raccontano la profondità del progetto spicca l’impegno della volontaria Milvia Cozzarini, presente dal 2000, e quella di una giovane oggi in Servizio Civile Solidale che un tempo è stata utente del Ssem: percorsi che testimoniano come il doposcuola generi restituzione e responsabilità verso la comunità.

“Un presidio educativo per tutta la comunità”

«Il Ssem rappresenta da quarant’anni un presidio educativo per l’intera comunità» sottolinea il presidente della cooperativa Luigino Cesarin. «La qualità del servizio nasce dalla collaborazione tra istituzioni, scuola, famiglie, cooperativa e volontariato». A ricordare la visione dell’amministrazione è l’assessora alle Politiche sociali Aurora Gregoris: «Il doposcuola è un servizio importante che conferma l’attenzione del Comune verso supporto educativo e inclusione sociale delle ragazze e dei ragazzi del territorio».

Non solo compiti: uscite, cultura e cittadinanza

Il Ssem non si limita all’aiuto compiti. Il programma prevede uscite, esperienze culturali e attività ricreative capaci di allargare lo sguardo. Tra i momenti più recenti, la partecipazione allo spettacolo teatrale dedicato alla Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: un esempio di come la cultura diventi strumento per sviluppare autostima, linguaggio e consapevolezza dei diritti.

Un modello che unisce scuola, famiglie e territorio

Il progetto, sostenuto nel tempo dal Comune di Casarsa della Delizia, ha saputo intrecciare metodologie educative e lavoro di rete, mettendo attorno allo stesso tavolo scuola, servizi sociali, terzo settore e cittadinanza attiva. La continuità garantita negli anni ha reso il doposcuola un punto di riferimento stabile; la flessibilità organizzativa e la presenza dei volontari permettono di personalizzare gli interventi, rispondendo ai bisogni didattici, relazionali e linguistici dei minori coinvolti.

Quarant’anni che guardano avanti

Nel traguardo dei 40 anni c’è l’idea di un servizio che evolve senza tradire la propria missione: includere, sostenere, costruire ponti tra culture e generazioni. I numeri del 2025-202677 minori seguiti, due sedi operative, un team professionale e decine di volontari – dicono che la comunità casarsese continua a investire su opportunità educative concrete, capaci di incidere sulla vita quotidiana delle famiglie e sul futuro della città.

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