“Fulgor Noctis”, a Valvasone il Medioevo si accende con rito e spettacolo in piazza Castello
Valvasone inaugura il Medioevo 2025 con “Fulgor Noctis”: giovedì 4 settembre rito cavalleresco e spettacolo epico in piazza Castello.


VALVASONE (PORDENONE) – L’edizione 2025 di Medioevo a Valvasone partirà in anticipo e con un evento dal forte impatto simbolico e scenografico. Il borgo friulano, tra i più belli d’Italia, ospiterà infatti quattro giornate di festa, dal 4 al 7 settembre, con un’apertura speciale il giovedì sera nella cornice suggestiva di piazza Castello.
Il rito delle promessioni del Cavaliere
La serata inaugurale, in programma giovedì 4 settembre, si aprirà con il “Rinnovo delle promessioni del Cavaliere”, che vedrà protagonista Francesco di Valvasone, signore trecentesco del borgo.
Il rito si articolerà attraverso quattro simboli:
- la spada, emblema di giustizia;
- la corona d’alloro, segno di sapienza;
- il mantello comunale, simbolo di unità;
- la torcia, fiamma di passione e guida.
Un momento solenne che ripropone al pubblico le pratiche cavalleresche del Medioevo, trasformandole in una narrazione viva e accessibile a tutti.
Lo spettacolo “Fulgor Noctis”
Dopo la cerimonia, spazio allo spettacolo inaugurale “Fulgor Noctis”, che intreccia epica, allegoria e magia.
Protagonista della rappresentazione è il cavaliere Messer Corrado, che in un immaginario viaggio verso l’Oriente affronta mostri, prodigi e creature ispirate ai bestiari medievali.
Il suo percorso diventa allegoria del cammino dell’anima umana, sospesa tra virtù e vizi, in un intreccio che richiama sia i cicli cavallereschi europei che le grandi allegorie dantesche.
La narrazione culmina con il ritorno del cavaliere a Valvasone: qui, nella scena finale, la luce del fuoco simbolico illumina la piazza, celebrando la vittoria della conoscenza e dell’amore per la propria terra sulle ombre e sulle paure.
Un inno allo spirito medievale
Con “Fulgor Noctis”, il borgo medievale di Valvasone si prepara ad accogliere migliaia di visitatori già dalla serata di apertura, trasformando la rievocazione in un’esperienza corale che unisce storia, cultura e spettacolo.
Un vero e proprio inno allo spirito umano, che rinnova il legame con le radici del territorio e con la sua tradizione di rievocazione storica.