AGGIORNAMENTO 18/11/2023 ORE 21:20 Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. È quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Secondo quanto apprende l’ANSA, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.
Il corpo di Giulia Cecchettin ritrovato in un canalone fra il lago di Barcis e Piancavallo (qui la news in aggiornamento).
Il telefono di Filippo Turetta, il giovane ricercato con un mandato di cattura internazionale per il tentativo di omicidio su Giulia Cecchettin, appare ancora attivo online. Ciò non implica necessariamente che Filippo stia utilizzando il dispositivo. Quando un messaggio è inviato, il mittente vede solo una doppia spunta grigia, che indica che il server di Meta ha reso disponibile il messaggio per il destinatario, simile a quanto accade con le Poste elettroniche certificate (Pec). Questo è quanto ha spiegato oggi l’avvocato di Filippo, Emanuele Compagno, in risposta alle notizie diffuse dalla stampa su una presunta attività del cellulare del ragazzo di 22 anni, che risulta scomparso da una settimana insieme alla sua ex fidanzata. Analogamente ai genitori di Filippo, che hanno tentato di mandargli messaggi senza ricevere risposta, anche Elena, la sorella di Giulia, ha cercato di contattarlo tramite WhatsApp. Tuttavia, ha ricevuto soltanto la conferma che i messaggi sono stati consegnati, ma non letti.
Chiesto l’arresto immediato per Filippo Turetta. La procura di Venezia ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un mandato di arresto europeo nei confronti di Filippo Turetta, che é stato diramato dall’Interpol a tutti i posti di polizia Europea. La Fiat Punto nera sulla quale era bordo la coppia era stata avvistata nei pressi del confine con l’Austria. A una settimana dalla scomparsa, continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Ieri è arrivata una svolta nell’inchiesta: il ragazzo, ex fidanzato della studentessa di Vigonovo, è indagato per tentato omicidio. Il giovane è stato iscritto nel registro degli indagati dopo che è stato trovato un video, ripreso sabato notte nella zona industriale di Fossò, in cui colpisce a mani nude la ragazza, mentre i due litigano in macchina. Poi Giulia Cecchettin cerca di scappare, lui la rincorre e la colpisce ancora, fino a farla stramazzare a terra. Alla fine del filmato, la giovane è sanguinante e Filippo Turetta la carica di peso in auto, nella sua Fiat Punto nera che poi si dilegua nella notte e che ancora non è stata localizzata. La Procura di Venezia ha così iscritto Turetta nel registro delle indagini, disposto una perquisizione – durata tre ore e mezza – nella sua casa di famiglia a Torreglia, in provincia di Padova, e diramato un avviso di ricerca anche a livello internazionale.
AGGIORNAMENTI PRECEDENTI
Arriva la svolta nell’inchiesta sulla sparizione di Giulia e Filippo: ad una settimana dalla scomparsa, l’ex fidanzato della studentessa di Vigonovo è indagato per tentato omicidio.
A far scattare l’iscrizione è stato un video, breve e terribile, ripreso sabato notte nella zona industriale di Fossò nel quale si vede Turetta colpire a mani nude Giulia, mentre i due litigano in auto. Poi la ragazza che tenta di scappare, lui che la rincorre, la colpisce ancora, fino a farla stramazzare a terra. Immagini terribili che mostrano infine Giulia sanguinante, caricata a forza da Filippo nella sua Fiat Punto nera, che poi si dilegua nella notte.
Elementi sufficienti alla Procura di Venezia per iscrivere Turetta nel registro delle indagini, disporre una perquisizione, effettuata stamane dai Carabinieri per 3 ore e mezza nella casa della famiglia del giovane, a Torreglia, in provincia di Padova, e diramare un avviso di ricerca anche a livello internazionale.
Quando a metà mattinata le notizie hanno cominciato a circolare su siti e social, è stato uno shock per i genitori di Filippo. Un dramma invece per Gino Cecchettin, il papà, e per Elena e Davide, i fratelli di Giulia. L’uomo è crollato e anche per i due giovani è stata durissima, anche se si attaccano ancora ad un filo di speranza. Tutto questo mentre, dopo 6 giorni di ricerche, non vi sono tracce, né di un corpo, né dell’auto con cui Filippo si è allontanato.
Il fascicolo, aperto inizialmente per scomparsa di persona, si è tramutato dunque in un’inchiesta per tentato omicidio, aggravato perché commesso dal sospettato verso una ragazza con la quale aveva un legame affettivo. Da giorni cresceva la preoccupazione sul destino di Giulia. Si sapeva che le perlustrazioni, mai interrotte, lungo i fiumi e i corsi d’acqua di mezzo Nordest, erano ormai mirate a ritrovare un corpo. Molto probabilmente perché gli investigatori erano già in possesso del video delle telecamere di videosorveglianza dello stabilimento della ‘Dior’ a Fossò, 6 chilometri da Vigonovo, casa dei Cecchettin, situato in una strada vicino alla quale sabato notte una cella telefonica aveva agganciato il cellulare di Turetta.