FIUME VENETO. Una tragedia ha scosso la comunità di Fiume Veneto, in Friuli Venezia Giulia, nella giornata di oggi martedì 30 aprile 2024. Un uomo è morto in seguito ad un incidente avvenuto mentre era impegnato nella sistemazione di un ponteggio.
Chi è la vittima
A perdere la vita Ivo Bellotto, operaio di 68 anni residente a Fontanelle (TREVISO) e impiegato presso la ditta Biemme Costruzioni e scavi di Fontanelle (incaricata di eseguire i lavori). Bellotto, nato nel novembre del 1955, viveva a Fontanelle con la moglie. Iscritto alla cassa edile, era stato assunto come operaio specializzato dalla ditta Biemme Costruzioni e scavi a maggio 2020.
Dettagli dell’incidente
Il tragico evento si è verificato in via Kennedy, presso un noto allevamento di animali da cortile. La vittima, Ivo Bellotto, lavoratore assunto da una ditta esterna, stava operando su un camion che lui stesso stava manovrando quando è stato colpito alla testa da una benna in movimento. Secondo le prime informazioni l’uomo sarebbe poi stato sbalzato dalla cabina finendo a terra e perdendo la vita sul colpo.
Le fasi dell’incidente e i soccorsi
Nonostante l’attivazione immediata dei soccorsi da parte dei colleghi e del personale dell’allevamento, per Bellotto non c’è stato nulla da fare. Il decesso è stato constatato sul posto a causa del grave trauma cranico riportato.
Intervento delle autorità
Sul luogo dell’accaduto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri, che ora sono incaricati di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Incidente lavoro a Fiume Veneto: Conti (Pd), strage senza fine
“Grande amarezza per l’ennesima vittima –Ivo Bellotto – che funesta la provincia di Pordenone e il Friuli Venezia Giulia. Questa morte ci rimette duramente faccia a faccia con la tragica realtà del lavoro che uccide, proprio mentre ci accingiamo a celebrare il 1° Maggio dedicato alla salute e alla sicurezza. Le autorità chiariranno il contesto e la dinamica dell’incidente ma forte è lo sconforto per l’allungarsi di una strage senza fine. Nel cordoglio che trasmettiamo alla famiglia e ai lavoratori, ci uniamo al presidente Mattarella che oggi ha detto parole decise sul contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro”. La segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti interviene sulla morte di un uomo di 69 anni a Fiume Veneto (Pordenone) mentre manovrava la gru di un camion.
Infortunio mortale a Fiume VenetoCisl: “Lavoro sia strumento di vita, non di morte”
Una vigilia del Primo Maggio segnata dall’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. A perdere la vita a Fiume Veneto un operaio specializzato di 68 anni, Ivo Bellotto, residente a Fontanelle e dipendente dal maggio 2020 di una ditta di costruzioni. “Le tragedie che si consumano ogni giorno nei nostri cantieri e nei luoghi di lavoro sono inaccettabili – commenta Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso -: il lavoro è e deve continuare ad essere uno strumento di vita, non di morte. Anche questo ribadiremo forte nella piazza del Primo Maggio a Monfalcone. Bisogna porsi domande serie sui motivi per cui un lavoratore si debba ritrovare a quasi 69 anni a manovrare una gru: anche se in ottima salute, i riflessi non sono quelli di un giovane e il tema dell’invecchiamento della forza lavoro in Italia e nel Nord Est va affrontato quanto prima con programmazione e visione. Chiediamo da tempo che si riapra il tavolo della previdenza proprio per una riforma strutturale che tuteli maggiormente i lavori usuranti e soprattutto eviti che si debba rimanere al lavoro fino a età come quella del lavoratore deceduto a Fiume Veneto”.
“Il cantiere è un luogo pericoloso, a una certa età non ci si dovrebbe stare – sottolinea Marco Potente, segretario generale della Filca Cisl Belluno Treviso -, quella di martedì è stata anche la prima giornata di vero caldo, una condizione rispetto alla quale prestare grande attenzione perché fattore di rischio importante nei cantieri con l’arrivo dell’estate. Le motivazioni dell’incidente andranno verificate, ma di certo bisogna riaccendere un campanello di allarme su alcuni cruciali fattori di rischio, non solo il caldo ma anche il rispetto di tutte le misure di sicurezza. Come è possibile che un lavoratore che sta manovrando una gru venga colpito dallo stesso macchinario che sta utilizzando?”. Il sindacalista della Federazione delle costruzioni della Cisl invita “i lavoratori a evitare le situazioni di rischio e le aziende a impegnarsi per garantire ai propri dipendenti di operare in condizioni di sicurezza, con macchinari all’avanguardia e manutentati, in osservanza di tutte le misure di sicurezza”. Va ricordato che la Filca ha attivato un numero di telefono (338 5364980) e una pagina all’interno del sito www.filcaveneto.it a cui poter scrivere e mandare foto in forma anonima delle irregolarità nei luoghi di lavoro.