Ado Furlan, a Spilimbergo la mostra “Le sculture ultime” per i 120 anni dalla nascita
A Spilimbergo dal 27 settembre la mostra “Le sculture ultime” di Ado Furlan, cuore delle celebrazioni per i 120 anni dalla nascita.


SPILIMBERGO – Dopo l’anteprima sul Noncello, entra nel vivo nella Città del Mosaico il progetto espositivo 1905-2025 Ado Furlan scultore tra Pordenone e Spilimbergo, pensato per celebrare i 120 anni dalla nascita dello scultore che ha segnato il Novecento friulano e lasciato un’impronta significativa anche a livello nazionale.
La mostra “Le sculture ultime”
Il cuore delle celebrazioni sarà la rassegna Le sculture ultime, allestita a Palazzo Tadea dal 27 settembre al 16 novembre 2025 (aperta sabato e domenica 10-13 e 15-19). Qui sarà possibile ammirare le opere cui Furlan stava lavorando poco prima della morte, esposte per la prima volta in Friuli.
L’inaugurazione, fissata per sabato 27 settembre alle 11, vedrà la partecipazione di Caterina Furlan, figlia dell’artista e presidente della Fondazione a lui intitolata, del sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli e la presentazione del professor Giuseppe Barbieri, docente di Storia dell’arte moderna all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Le dichiarazioni
“Questa mostra rappresenta un nuovo affascinante capitolo nel rapporto tra Fondazione e Comune di Spilimbergo – ha dichiarato il sindaco Sarcinelli –. Negli anni le collaborazioni hanno ribadito il ruolo d’Istituzione che la Fondazione ha saputo incarnare, diventando esempio per altri attori culturali locali”.
“Si tratta della rassegna di maggiore rilievo nell’ambito delle celebrazioni – ha sottolineato Caterina Furlan – perché interamente dedicata all’artista e testimonianza del suo profondo legame con Spilimbergo, città che gli regalò una nuova stagione creativa”.
Il professor Barbieri ha ricordato come Le sculture ultime non siano solo opere plastiche, ma anche occasione di intrecci tra linguaggi: dalle fotografie di Italo Zannier alle parole di Amedeo Giacomini, dalle osservazioni di Italo Furlan fino alla testimonianza diretta della famiglia.
Un percorso tra memoria e novità
Le sculture saranno affiancate da medaglie dello stesso periodo, dai ritratti di Pablo Picasso ed Ezra Pound e dalle fotografie dello studio dell’artista, realizzate da Zannier poco dopo la sua scomparsa. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Forum Editrice Universitaria Udinese, con contributi di Caterina e Italo Furlan e dello scrittore Giacomini.
Accanto a questa rassegna, Palazzo Tadea ospita anche la permanente Percorsi nella scultura italiana, che resterà aperta fino al 16 novembre e che propone un viaggio dal XIX secolo agli anni Duemila, con opere di artisti come Nicola Carrino, Piero Gilardi, Giò Pomodoro, Giuseppe Uncini, Nane Zavagno e lo stesso Furlan. In chiusura, il 16 novembre alle 18, un concerto del pianista Alessandro Del Gobbo renderà omaggio agli interessi musicali dello scultore.
Il profilo di Ado Furlan
Nato a Pordenone nel 1905 e formatosi all’Accademia di Venezia, Furlan fu autore di ritratti, bronzetti e opere monumentali per edifici pubblici pordenonesi, ma la sua carriera ebbe anche respiro nazionale. Espose alla V Triennale di Milano del 1933, alla II Quadriennale romana del 1935 e alla Mostra del Sindacato Interregionale del Lazio del 1942, dove il re Vittorio Emanuele III acquistò una sua scultura.
Negli anni del regime lavorò a Roma nei cantieri del Foro Mussolini e dell’E42, collaborando con l’architetto Luigi Moretti. Dopo la guerra tornò in Friuli, dedicandosi a una ricerca più intima e lirica. Il trasferimento a Spilimbergo nel 1965 segnò un rinnovato periodo creativo, culminato nei nudi femminili che resteranno le sue opere ultime.
Partner e Fondazione
Le tre esposizioni del programma 1905-2025 – Le sculture ultime, Lo scultore e gli amici del Nord-Est e Una famiglia, una casa, una strada – sono realizzate grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, con il contributo di numerosi partner istituzionali e culturali.
La Fondazione Ado Furlan, attiva dal 1992 e riconosciuta come soggetto giuridico nel 2004, ha lo scopo di valorizzare l’artista e la scultura antica, moderna e contemporanea. Dal 2011 opera stabilmente a Palazzo Tadea, che oggi custodisce una permanente dedicata alla scultura italiana dall’Ottocento ai primi anni Duemila.