Ultima serata di Gli Occhi sull’Africa a Cinemazero tra cinema, libri e racconti dal Mediterraneo

A Pordenone ultimo evento di Gli Occhi sull’Africa con libro e cortometraggi a Cinemazero.

04 dicembre 2025 11:26
Ultima serata di Gli Occhi sull’Africa a Cinemazero tra cinema, libri e racconti dal Mediterraneo -
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PORDENONE – L’ultima giornata dell’edizione 2025 di Gli Occhi sull’Africa si prepara a concludere il suo viaggio culturale con un doppio appuntamento che unisce cinema, letteratura e riflessioni sull’identità mediterranea. Una chiusura intensa, curata da Cinemazero insieme a Caritas, Centro Culturale Casa dello Studente Zanussi, Centro Missionario Diocesano, con il supporto di Pordenone Docs Fest e numerose realtà associative cittadine.

Incontro a spazioZero con una voce del mediterraneo

Il programma di venerdì 5 dicembre prenderà il via alle 18.30 a spazioZero, dove sarà presentato il libro Lampedusa alla presenza del suo autore, Dionigi Albera, antropologo e direttore di ricerca emerito del CNRS presso l’Università di Aix-Marsiglia. Nel volume, costruito con un linguaggio avvolgente e ricco di immagini, Albera esplora un Mediterraneo fatto di scambi, migrazioni, convivenze e memorie condivise. Un racconto che lega passato e presente, offrendo una prospettiva ampia e profondamente umana. L’ingresso all’incontro sarà gratuito, favorendo una partecipazione aperta alla città.

Serata in sala dedicata ai cortometraggi

Alle 20.45 la rassegna si sposterà nelle sale di Cinemazero per una serata completamente pensata per il formato breve, capace di raccontare storie intense in pochi minuti. Il pubblico verrà accompagnato in un percorso visivo che inizierà con Mi son de Pordenon, un cortometraggio che mostra la città attraverso gli occhi di cinque persone nate all’estero ma cresciute o residenti nel territorio. Le loro testimonianze diventano un racconto corale fatto di accoglienza, contaminazioni, relazioni e quotidianità condivisa.

Le comunità africane si raccontano

A seguire sarà proiettato Storie, colori, radici. Le comunità africane di Pordenone si raccontano, un lavoro che intreccia voci, ricordi e tradizioni. Nel film emergono temi come integrazione, cucina, musica, usanze e legami familiari, delineando un mosaico che rappresenta la trasformazione delle identità tra generazioni diverse, in cui radici profonde si mescolano a nuove appartenenze.

Memoria e poesia popolare nell’Algeria del 1956

La serata proseguirà con The Yellow Plane, presentato in sala insieme alla regista Hadjer Sebata. Il corto, ambientato nell’Algeria del 1956, prende ispirazione dalla poesia popolare L’aereo giallo (“Tayara Safra”), tramandata nei villaggi e legata ai drammatici voli di ricognizione dei T6 durante la guerra d’indipendenza. Con una grande sensibilità narrativa, il film restituisce una memoria collettiva diventata patrimonio culturale e rende omaggio alla resilienza femminile e ai sacrifici delle donne nella lotta per la libertà.

Identità e ironia nel corto di Samy Sidali

A concludere la rassegna sarà A.O.C. – Appellation d’Origine Contrôlée di Samy Sidali, ispirato a una storia reale. Attraverso ironia e leggerezza, il film racconta la vicenda di Latefa e dei suoi figli, Walid e Ptissam, che al momento di ottenere la cittadinanza francese si trovano a modificare i loro nomi, affrontando un processo identitario complesso, fatto di passaggi delicati e nuove domande sulla propria appartenenza.

Una rassegna che amplia lo sguardo

Con questo ultimo appuntamento, Gli Occhi sull’Africa conferma la sua capacità di offrire uno sguardo ampio, sfumato e profondamente rispettoso sulle culture africane e sulle loro numerose espressioni contemporanee. Una chiusura che unisce linguaggi diversi, voci provenienti da più continenti e riflessioni che continuano a riecheggiare ben oltre la sala cinematografica.

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