Mattarella apre Pordenonelegge 2025: «I libri sono libertà»

Pordenonelegge 2025 si apre con le parole di Sergio Mattarella e Shirin Ebadi: libri, libertà ed Europa al centro della 26ª edizione della Festa del libro.

17 settembre 2025 22:03
Mattarella apre Pordenonelegge 2025: «I libri sono libertà» -
Condividi

PORDENONE – La 26ª edizione di pordenonelegge – Festa del libro e della libertà si è aperta nel segno di un messaggio autorevole e prezioso: quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto salutare l’avvio della rassegna con parole profonde e strettamente legate al filo conduttore scelto quest’anno, l’Europa.

«Leggere ha a che fare con la libertà – ha scritto Mattarella –. Oggi i libri possono dare sostegno e forza all’Europa. Pordenonelegge sceglie, in questo, un gesto di coerenza ed esprime richiamo all’impegno comune». Parole che hanno subito dato il tono a un festival che ancora una volta si proietta fortemente sul proprio tempo, mantenendosi saldo “sull’uscio della storia”.

L’intervento del Capo dello Stato è stato proiettato al Teatro Verdi durante la cerimonia inaugurale, letto da Angelo, un’adolescente volontaria del festival. Un passaggio che ha ribadito la centralità dei libri come strumenti di conoscenza, confronto e costruzione della libertà.


L’apertura solenne tra Inno alla gioia e Inno di Mameli

La serata inaugurale si è svolta sulle note dell’Inno alla gioia, adottato dall’Unione Europea, e dell’Inno di Mameli, simbolo dell’identità italiana. Un avvio solenne e carico di significati, che ha accompagnato l’ingresso ufficiale di un festival che fino a domenica proporrà 400 incontri con 667 protagonisti internazionali e italiani del mondo della cultura, della letteratura e della società civile.

Scopri anche altri appuntamenti culturali in Friuli Venezia Giulia che, come pordenonelegge, contribuiscono a rendere il territorio un punto di riferimento per la cultura europea.


Le parole di Mattarella: un invito alla coerenza

Nel suo messaggio, il Presidente della Repubblica ha ripercorso il valore dei libri nella storia europea: «L’Europa non esisterebbe senza i libri. Il lavoro dei monaci ci ha consegnato testi antichi che, diversamente, sarebbero andati perduti».

Mattarella ha poi aggiunto che pordenonelegge negli anni si è affermato come «appuntamento sempre più significativo, capace di individuare un percorso originale nel panorama degli eventi editoriali italiani», sottolineando che non si tratta solo di presentazione di opere, ma anche di proposta di valori e impegno civile.


La cerimonia inaugurale

A condurre la serata è stata la direttrice della Fondazione Michela Zin, che ha dato la parola al presidente della Fondazione Michelangelo Agrusti. Quest’ultimo ha definito l’edizione 2025 «mai come quest’anno, Festa della libertà», una città trasformata in officina della parola scritta, dove «ogni libro apre finestre su mondi lontani e immagina futuri che chiedono di essere pensati».

Agrusti ha ribadito il valore del festival come patto collettivo tra istituzioni, cittadini e lettori, capace di rafforzare il legame con la comunità e di offrire spazi di confronto democratico. Ha inoltre ricordato l’importanza del rapporto con Praga, città che negli ultimi anni ha ospitato alcune anteprime del festival, scelta come simbolo della cultura come baluardo contro le autocrazie.


Gli interventi istituzionali

Alla cerimonia hanno partecipato anche:

  • il sindaco di Pordenone Alessandro Basso, che ha collegato pordenonelegge al percorso verso Capitale Italiana della Cultura 2027;

  • il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga, che ha sottolineato come Pordenone sia «Capitale della cultura da 26 anni grazie a pordenonelegge», in un contesto in cui la libertà di parola va difesa;

  • il presidente della Camera di Commercio di Pordenone e Udine Giovanni Da Pozzo;

  • il deputato Emanuele Loperfido, che ha annunciato la visita del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Leggi anche delle iniziative a San Vito dedicate alla musica e alla cultura, altro tassello importante del calendario culturale del Friuli Venezia Giulia.


Shirin Ebadi, simbolo dei diritti civili

Il momento più atteso della cerimonia è stato l’intervento di Shirin Ebadi, avvocata iraniana e Premio Nobel per la Pace 2003, che ha presentato il suo libro Finché non saremo liberi. La sua testimonianza ha trasformato il palco del Verdi in un luogo di resistenza e speranza, rendendo ancora più tangibile il legame tra cultura e diritti civili.

Il direttore artistico Gian Mario Villalta, ricordando le 26 edizioni del festival che hanno attraversato momenti storici cruciali – dalle Torri Gemelle al crack del 2008, dalla pandemia di Covid alle guerre contemporanee – ha sottolineato come pordenonelegge abbia sempre offerto un osservatorio privilegiato sulla storia recente, restando fedele al suo ruolo di spazio di libertà e riflessione.

Un messaggio che si lega anche ad altre rassegne culturali del Nordest come Trieste Cocktail Week 2025, capaci di fondere tradizione e innovazione culturale.


La 26ª edizione di pordenonelegge si apre dunque con un messaggio forte: la libertà come valore universale, custodita e rafforzata attraverso i libri. Le parole di Sergio Mattarella e la presenza di Shirin Ebadi hanno reso l’inaugurazione un momento di grande impatto simbolico, confermando il festival come presidio di democrazia, pluralità di idee e impegno civile.

Segui Diario di Pordenone