PORDENONE – I libri come presidio di libertà, e l’evento di Anteprima 2024 di pordenonelegge – che accenderà il conto alla rovescia per la 25^ edizione, in programma dal 18 al 22 settembre – come occasione per celebrare “La libertà dell’Europa e il sogno della letteratura”, attraverso il dialogo d’autore che Fondazione Pordenonelegge.it propone lunedì 10 giugno, alle 17.30 nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Praga. Protagonisti sarannolo scrittore, saggista e critico letterario Filippo La Porta e lascrittrice, poetessa, regista e testimone della Shoah ungherese Edith Bruck (in collegamento dall’Italia), che ha fatto della sua vita e del suo impegno letterario e culturale un prezioso manifesto di libertà. Per il terzo anno consecutivo, quindi, pordenonelegge Festa del Libro riparte con un’anteprima nel cuore dell’Europa, un evento ancora una volta concepito “sull’uscio della storia”, per alimentare le preziose connessioni fra la parola scritta e il tempo che stiamo vivendo e il ruolo primario dei libri come bussola per decifrare il presente e le sue evoluzioni. Collaborano all’evento, sostenuto da Banca 360 FVG, l’Istituto italiano di Cultura di Praga, il Centro Ceco di Milano, la Camera di Commercio e dell’ Industria Italo-Ceca, Confindustria Alto Adriatico e la Camera di Commercio di Udine. In apertura l’indirizzo di saluto del Presidente di Banca 360 FVG, Luca Occhialini, e nel corso dell’incontro gli interventi del Presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti, del direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, del direttore ad interim dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga Vito De Bellis. La partecipazione all’incontro diPraga nella sede dell’IIC (Šporkova 14 118 00 Malá Strana) avrà accesso libero. Info pordenonelegge.it.
Il programma di pordenonelegge 2024 sarà presentato in occasione della conferenza stampa di illustrazione della 25^ edizione, giovedì 11 luglio a Roma, alle 12, nella sede della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, in Piazza Colonna.
«Il valore letterario – spiega il Presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti – è sempre presidio di libertà, perché i libri offrono sguardi e letture importanti sul mondo e il proprio tempo. Pordenonelegge vuole subito sottolinearlo, attraverso l’evento che apre la sua edizione del “quarto di secolo”, 25 anni dalla prima edizione 2000, in un luogo fortemente evocativo, Praga, dove la cultura è stata consacrata valore fondamentale per la democrazia negli anni indimenticabili della Rivoluzione di Velluto del 1989, che hanno ancora molto da dire all’Europa del nostro tempo, martoriata dalla guerra». «Crediamo ancora che la letteratura debba rispondere a un mandato essenziale di libertà? – chiede, il direttore artistico di pordenonelegge, Gian Mario Villalta – E, se questo è vero, in cosa si distingue oggi il compito della letteratura da quello di tutte le altre forme di comunicazione? Viviamo un momento storico nel quale vale la pena di riflettere su quanto è accaduto nel ’900, quando la letteratura aveva proclamato la libertà e sognato di rieducare l’uomo a una vita più vera, sprofondando in seguito negli orrori dei totalitarismi».
Filippo La Porta è scrittore, saggista e critico letterario. Numerosi i suoi libri, dopo gli apprezzati La nuova narrativa italiana. Travestimenti e stili di fine secolo, (Bollati Boringhieri 1994), e (con Giuseppe Leonelli) Dizionario della critica militante (Bompiani 2002). Gli ultimi suoi lavori sono su Dante e Cechov. Collabora con testate giornalistiche il Corriere della Sera e Il Messaggero. Edith Bruck, pseudonimo di Edith Steinschreiber, è una scrittrice, poetessa, traduttrice, regista e testimone della Shoah ungherese. Nel 1946 raggiunge l’allora Cecoslovacchia, da dove emigra in Israele, per arrivare infine a Roma, nel 1954, dove si stabilisce, diventando in seguito cittadina italiana. È autrice di romanzi di successo e di grande attenzione della critica, ma anche di un’attività artistica poliedrica, legata al mezzo cinematografico, che per un lungo periodo ha condiviso con il poeta Nelo Risi, fratello del regista Dino Risi. Edith Bruck ha conosciuto, fin dall’infanzia, l’ostilità e le discriminazioni che nel suo Paese, come nel resto d’Europa, investono gli ebrei. Nella primavera del 1944, a tredici anni, dal ghetto di Sátoraljaújhely è stata deportata ad Auschwitz e poi in altri campi tedeschi: Kaufering, Landsberg, Dachau, Christianstadt e, infine, Bergen-Belsen, dove è stata infine liberata, insieme alla sorella, nell’aprile del 1945.